venerdì 27 Dicembre 2024

[Norimberga 2015] Sulle tracce del Marco Polo di Tascini e Luciani

A caccia di notizie fra i molti editori pervenuti alla Spielwarenmesse 2015 abbiamo presto notato fra i tavoli allestiti dall’editore Hans im Glück una delle più interessanti novità: Auf den Spuren von Marco Polo (che tradotto dovrebbe suonare come “sulle tracce di Marco Polo”), il nuovo gioco di Daniele Tascini e Simone Luciani (già noti ai più per giochi come Sheepland e Tzolk’in). E proprio Tascini, in trasferta a Norimberga, si siede al nostro fianco per spiegarci in prima persona di cosa tratta e come funziona il suo nuovo gioco…

Auf den Spuren von Marco Polo è il gioco vincitore del premio Archimede 2012, e come spesso capita ai primi classificati di questa competizione tra prototipi, il gioco è stato presto accaparrato da un’importante publisher quale Hans im Glück. Sulle motivazioni che lo hanno portato a primeggiare, vi rimandiamo a questo articolo di Dario de Toffoli dove vengono analizzati parecchi concorrenti di quell’annata. La versione che abbiamo avuto modo di provare noi è quella sviluppata dall’editore tedesco, lievemente differente rispetto all’idea originale.

In Marco Polo (permetteteci la forma breve) vedremo da 2 a 4 giocatori vestire i panni di intraprendenti mercanti che, nell’epoca del famosissimo esploratore, cercheranno di raggiungere il maggior livello possibile di ricchezza attraverso viaggi verso l’esotico oriente, trattati con grandi e piccole città, commerci, baratti e la realizzazione di alcuni obbiettivi segreti.

A livello di componentistica il gioco si presenta molto ricco. Un grande tabellone rappresenta la mappa sulla quale si muoveranno i giocatori, raffigurano le città, i percorsi fra esse e le tappe intermedie che saranno poi al centro della partita. Presenti sono inoltre grandi aree funzionali dove poggiare i (molti) dadi usati nel gioco, riassumendo al contempo le possibilità offerte dal loro utilizzo e di cui parleremo meglio in seguito. Ogni giocatore ha inoltre in dotazione una plancia personale, rappresentante il suo scrittoio da viaggio, che conterrà dadi non spesi, trattati stipulati, lettere con obiettivi. Altri elementi di gioco da posizionare sul tabellone centrale sono poi diversi  tasselli illustrati, carte, gettoni rappresentanti vari tipi di risorse, piccoli cammelli in legno … e cinque set di dadi a sei facce, di formato grande, in legno, ognuno colorato diversamente, uno per ogni giocatore più uno di colore nero da usare come pool comune di dadi extra.

Pensato per durare circa 20-25 minuti per ogni giocatore (quindi da un minimo di 40 minuti a un massimo che supera di poco l’ora e mezza) il gioco si basa sul lancio della propria pool di dadi, che verranno poi spesi per attivare un’ampia gamma di azioni. Queste azioni costituiscono la principale attività di gioco e, grazie alla loro quantità e varietà, permettono di sfruttare l'elemento simbolo della causalità (il lancio dei dadi) per dar vita a un’esperienza bilanciata e ricca di scelte incisive. Ma veniamo ai dettagli.
Il setup iniziale del gioco richiede di piazzare dei tasselli estratti a caso su ciascuna delle città raffigurate sulla mappa, donandogli  effetti speciali diversi che quindi trasformano il tabellone di partita in partita. Ogni giocatore estrae poi a caso una carta che rappresenta un grande mercante; tale personaggio garantisce un effetto speciale potentissimo che altera radicalmente le possibilità del giocatore (ottenere nuovi contratti gratis ogni turno, non lanciare dadi ma invece scegliere esattamente il risultato necessario, scambiare risorse per denaro senza spendere dadi, etc). Essendo tutti i personaggi caratterizzati da poteri speciali ugualmente potenti, essi si bilanciano a vicenda, limitandosi a rendere particolarmente vantaggioso il perseguire un certo tipo di attività rispetto alle tante altre possibili, e inoltre velocizzano il gioco rendendo più rapida l’acquisizione di punti vittoria. A questo punto tutti pescano un tassello-contratto e lo posizionano nella propria scrivania da viaggio. Opzionalmente si possono pescare anche delle carte obiettivo segrete.

Spieghiamo un po' di cose prima di proseguire.
Gli obiettivi segreti richiedono ai giocatori di tracciare con la propria carovana di mercanti un qualche specifico percorso sulla mappa, un po’ come si fa in Ticket to Ride, allo scopo di ottenere punti vittoria addizionali.
I contratti sono la principale fonti di guadagno nel gioco; ogni contratto illustra una selezione di risorse (fra oro, seta, spezie e cammelli) che se pagata sarà convertita in denaro e/o punti vittoria.
Le città grandi donano un premio istantaneo (diverso ad ogni partita) al primo giocatore che conclude il proprio movimento su una di esse, piazzandoci un segnalino accampamento. Successivamente chiunque abbia un accampamento in quella città avrà accesso ad una nuova azione di gioco (diversa ad ogni partita).
Le città piccole invece donano un piccolo premio (diverso ad ogni partita) immediato a chi vi si ferma sopra, piantando un accampamento, che poi si attiverà automaticamente all’inizio di ogni nuovo round di gioco.

Dopo il setup iniziale tutti i giocatori tirano i propri dadi e li posizionano nel loro scrittorio, pronti all’uso. A turno ogni giocatore compie UNA azione fra le tante possibili, di fatto spendendo uno o più dadi; quando tutti hanno svolto un’azione il round continua con una seconda azione, poi una terza e così via fino a quando tutti non hanno esaurito la propria scorta personale di dadi, che normalmente ne conta cinque.

Le azioni possibili, tutte chiaramente raffigurate sul tabellone centrale, sono parecchie: si può spendere 1 dado qualsiasi per ricevere 5 monete, si possono investire da 1 a 3 dadi per ricevere diverse combinazioni di risorse in base al valore del dado più basso dedicato a questo scopo, si può partecipare con un singolo dado ad una sorta di asta al rialzo per avere risorse (quindi pagando meno dadi, ma investendo dadi dal valore più elevato), si possono spendere dadi per ottenere nuovi contratti, si possono spendere 3 cammelli per ottenere dadi neri (quindi aggiuntivi e che superano alcuni limiti dei normali dadi), si possono spendere dadi e risorse per attivare le varie azioni speciali offerte dalle città in cui si è piantato un accampamento … e ovviamente si possono pagare dadi per compiere movimenti sulla mappa.

Dato che questo è un gioco sui viaggi, il movimento  ricopre un ruolo fondamentale, ma molto costoso. Ogni segmento di strada che collega elementi sulla mappa (città grandi, città piccole, oasi di sosta) ha un diverso costo in cammelli e/o denaro; se possiede abbastanza risorse ogni giocatore può compiere un singolo movimento a turno. In aggiunta a questo si possono compiere ulteriori movimenti se vengono ottenuti attraverso i contratti o con l’apposita azione illustrata sul tabellone, che però costa sia dadi sia notevoli quantità di denaro, in aggiunta ai normali costi di viaggio richiesti dallo specifico segmento di strada che si desidera percorrere. Ma un simile investimento di risorse e mezzi è poi ripagato dai doni offerti dalle varie città e dalla possibilità di realizzare i propri obiettivi segreti.
Il gioco dura cinque turni, dopo i quali si contano i punti ottenuti durante la partita (ai quali eventualmente se ne sommano altri come quelli per chi ha raggiunto Beijing o quelli per chi ha concluso più contratti) e si determina il vincitore.

Quello che emerge da questa prima occhiata a Marco Polo, e che ci ha particolarmente colpito, è l’elevata rigiocabilità data dagli elementi che variano in fase di setup e dalle molteplici strategie possibili da perseguire. Effettivamente, per quanto stiamo parlando di dadi, è difficile ottenere un tiro “sfortunato”: ogni risultato offre parecchie opportunità di tradurre un qualsiasi tiro, alto o basso che sia, in risorse utili da ottimizzare in funzione dell’evoluzione della partita e dei propri obiettivi. Il gioco è pensato per durare un numero limitato di turni (5) e per svolgere un sacco di azioni durante il proprio turno, a dimostrarlo anche il fatto che il potere speciale del personaggio NON è una regola opzionale!
Insomma, tante opzioni da imparare a padroneggiare ma un sistema di gioco che, almeno da questa prima prova, fila liscio e si comprende facilmente.

Daniele ci confida poi che il gioco, nella sua concezione originale, era ancora più focalizzato sul viaggio e sulla metafora del mercante che viaggia fra le città per adempiere ai suoi contratti, ma in successive revisioni si è optato per un gameplay forse un po’ meno evocativo, ma più rapido ed immediato.

Si conclude così il nostro viaggio da Venezia a Baijing fra spezie, sete e dadi. Auf den Spuren von Marco Polo raggiungerà gli scaffali tedeschi a marzo, ma è superfluo dire che godrà di parecchie localizzazioni a seguire. Non abbiamo notizie ufficiali di un’edizione nostrana, ma abbiamo visto parecchi editori italiani aggirarsi presso lo stand Hans im Glück, quindi confidiamo in un suo arrivo nel bel paese tra non troppo tempo. Attendiamo quindi l’uscita ufficiale di questo bel titolo per provarlo più approfonditamente e, nel frattempo… Stay Gioconomicon!

Potete dare un'occhiata alle foto di Marco Polo in alta risoluzione in questa nostra galleria fotografica.

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