Zombicide è stato uno dei grandi fenomeni nella storia ludica recente: successo incredibile sin dal primo Kickstarter (al momento sono uscite tre “stagioni” del gioco), e senza dubbio grande piattaforma di lancio e biglietto da visita della ormai arcinota Cool Mini or Not (CMoN) e del suo studio di sviluppo: Guillotine Games. Con uno stuolo di ferventi fan, Zombicide è un successo garantito ogni volta che “tocca” la piattaforma Kickstarter, e quando la Guillotine ha deciso di lanciare una versione fantasy dello stesso gioco, il successo è stato più che confermato. Al momento la campagna KS di Zombicide: Black Plague ha infatti superato i 2 milioni di dollari con l’usuale tonnellata di miniature bonus come stretch goal, e mancano ancora 11 giorni allo scadere del crowdfunding. Sia che siate fan sfegatati del gioco, sia che siate novizi, questa anteprima vi aiuterà a capire se Black Plague è il gioco che stavate cercando!
Naturalmente, BP ha lo stesso “motore” di Zombicide, ma con alcune interessanti variazioni che forse renderanno il gioco più appetibile perfino a chi non ha gradito lo zombicidio originale; queste variazioni non sono solamente cosmetiche – l’ambientazione o le ingegnose ed utili plance dei giocatori in plastica, ma riguardano anche le regole. In breve, la peste nera è una minaccia sempre presente nella vita quotidiana del medioevo fantasy ed oscuro; ma quando i morti escono dalle fosse, o peggio vengono anche incoraggiati a farlo dalla magia nera dei malvagi negromanti, solo un pugno di eroi si può frapporre tra l’orda di zombi e l’indifeso tipico villaggio fantasy! Questa, in breve, la storia di Zombicide: Black Plague (da ora in poi BP).
I componenti del gioco sono naturalmente nello standard CMoN: miniature dettagliate per eroi e mostri, carte (divise in carte Equipaggiamento e carte Zombi), una gran quantità di segnalini, 9 plance per la mappa (ciascuna plancia è divisa in zone, o caselle), 6 plance per i giocatori in plastica, sei dadi, ed ovviamente le istruzioni ed il volume delle Quest.
Data la recente disponibilità del regolamento di BP, ripercorriamo il sistema di gioco (ormai arcinoto, ma se vi fa comodo ripassare date un’occhiata alla nostra recensione) evidenziando le differenze con l’originale.
Innanzi tutto, BP è un gioco cooperativo fantasy e va giocato sempre con 6 sopravvissuti (i sopravvissuti sarebbero gli eroi di un normale gioco d’avventura fantasy), che vanno divisi tra i giocatori presenti al tavolo; BP può essere giocato quindi da 1 a 6 giocatori. Cosi come nello Zombicide originale la scelta dei sopravvissuti definiva lo spirito e le strategie con cui si sarebbe affrontata la sfida, in BP la formazione di questo party fantasy stabilisce il modo in cui abbiamo intenzione di sopravvivere (magia e armi a distanza piuttosto che forza bruta e abilità fisiche). Lo spirito di questa fase organizzativa è simile a quella con cui si affronterebbe un gdr o un dungeon crawl fantasy, ma la similitudine finisce qui: BP è un survival horror, per quanto forti gli “eroi” non potranno mai puntare a far fuori l’intera orda sul tavolo, l’unica speranza di salvezza rimane sempre e solo la fuga.
Come Zombicide, anche BP funziona a scenari – che qui vengono chiamati Quest, in maniera molto appropriata all’ambientazione. Lo scopo dei giocatori è concludere con successo una Quest, cercando di sopravvivere e di sterminare quanti più morti viventi è possibile. La mappa di gioco cambia per ogni Quest, e viene costruita usando le nove plance quadrettate fornite nella scatola. Ogni giocatore prende poi una plancia in plastica dove posizionerà la scheda del personaggio, le carte equipaggiamento iniziali, ed i segnalini appropriati (all’inizio questi indicano le ferite ed il livello dell’abilità del personaggio); ogni plancia include in basso un segnapunti che indica il livello di pericolo (livello che ha effetto su una serie di aspetti del gioco).
BP viene giocato in una serie di turni, ed ogni turno ha la stessa struttura fissa, divisa in tre fasi: fase dei giocatori, fase degli zombi, e fase finale. I giocatori perdono in genere se tutti i sopravvissuti vengono eliminati (alcune Quest hanno condizioni di “sconfitta” diverse), oppure vincono appena tutti gli obiettivi della Quest vengono raggiunti.
Nella fase dei giocatori, i sopravvissuti compiono una serie di azioni. Ogni personaggio ha tre azioni possibili finché il livello di pericolo è blu. Le azioni possibili sono:
· Muoversi: il personaggio può muoversi ortogonalmente da una zona (una casella) all’altra. Quando nella zona di arrivo ci sono zombi, il personaggio non può continuare a muoversi in alcun modo.
· Cercare: il personaggio può cercare nella zona di un edificio, quando non ci sono zombi nella stessa zona. Cercare permette di pescare una carta dal mazzo dell’equipaggiamento, ed immediatamente riorganizzare il proprio inventario. Ogni sopravvissuto può trasportare otto carte equipaggiamento in quattro diversi “slot”: due mani (in genere armi), il corpo (in genere armature), e 5 carte nello zaino.
· Aprire una porta: in genere le porte chiuse vengono facilmente aperte con appropriati attrezzi quali martelli ed asce. Occorre un tiro di dadi per aprire la porta (tranne che con alcune armi che aprono automaticamente le porte), e comunque la procedura è rumorosa: si piazza un segnalino Rumore quando si sfonda una porta.
Aprire una porta provoca l’apparizione degli zombi presenti nell’edificio, come è buona prassi nei film horror.
· Riorganizzare / Scambiare: con questa azione, un sopravvissuto può riorganizzare il suo inventario, e scambiare oggetti con uno (ed uno solo) degli altri sopravvissuti presenti nella sua stessa zona.
· Combattere: in un gioco che si chiama “Zombicide”, il minimo che possiamo aspettarci è una serie di azioni di combattimento. I sopravvissuti hanno a disposizione tre tipi di attacchi: mischia, distanza e magia. Le armi da mischia hanno ovviamente effetto solo contro zombi nella propria zona, mentre quelle a distanza colpiscono in altre zone in base alla propria gittata. Gli incantesimi seguono le stesse regole delle armi a distanza, ma sono… beh, incantesimi.
Uno dei cambiamenti più importanti in BP rispetto a Zombicide è che ora i sopravvissuti possono colpire gli zombi con armi a distanza senza preoccuparsi di colpire i loro compagni vivi. Per il resto, le regole di combattimento restano le stesse di Zombicide.
Un altro cambiamento è la presenza della Bile di Drago, che può essere piazzata a terra e poi incendiata con una torcia: il fuoco risultante uccide qualsiasi cosa subito, indipendentemente dalla soglia di danno (i “Punti ferita”) e dall’armatura. Si, anche i sopravvissuti possono morire a causa del fuoco di drago…
· Incantare: alcuni incantesimi non vengono usati in combattimento, ma si usano per altri scopi, spendendo un’azione per Incantare.
· Prendere/attivare un obiettivo: con questa azione, un sopravvissuto può attivare o raccogliere un obiettivo della Quest corrente.
· Fare rumore: l’unico scopo di questa azione è attirare gli zombi nella propria zona. Può essere utile… facendo rumore si piazza un segnalino Rumore nella propria zona.
· Non far nulla: un sopravvissuto può spendere un’azione senza fare assolutamente alcunché. Questa scelta però fa terminare immediatamente il proprio turno, perdendo tutte le eventuali altre azioni.
Segue la fase degli zombi, divisa in diversi step.
Step 1: attivazione. Tutti gli zombi vengono attivati, e ciascuno di loro ha una sola azione: attacco (quando si trova in una zona con uno o più sopravvissuti), o movimento. L’attacco di uno zombi ha automaticamente successo ed infligge una ferita alla vittima (ferita che può essere bloccata con armature o altri mezzi). Uno zombi che si trovi invece in un’area priva di sopravvissuti si muove di una zona verso la zona con sopravvissuti che contenga il maggior numero di segnalini Rumore (ogni sopravvissuto conta come un segnalino Rumore). Si, anche in BP ci sono i Runner, che hanno 2 azioni invece di una sola. Flashzombi.
Step 2: comparsa. In base al livello di pericolo compaiono nuovi zombi sulla mappa, nelle aree di spawning (che sono riportate sulla mappa di ogni Quest). In BP ci sono però i Necromancer, maghi cattivissimi che aggiungono una zona di spawn, e che se riescono a scappare dopo aver riempito la mappa di zombi causano l’immediata sconfitta dei giocatori.
Queste le regole in generale. Naturalmente, i personaggi e le creature hanno diverse abilità (descritte nel manuale), e gli equipaggiamenti aggiungono varietà al gioco. Inoltre, sappiano già della presenza di altre creature oltre ai Necromancer, nella fattispecie lupi mannari zombi ed abomini giganteschi, di cui però al momento non si sa molto.
Altre differenze notevoli sono, per esempio, la maggior resistenza dei sopravvissuti (che muoiono alla quarta ferita); il fatto che non si scartano oggetti quando si viene feriti; la presenza delle armature (che parrebbe aumentare il peso del combattimento nel gioco); la possibilità di trovare nascondigli contenenti oggetti magici; il ruolo stesso della magia (che dovrebbe essere anche in grado di guarire le ferite), e molti altri aspetti riguardanti sia il combattimento che le creature.
Quello che appare chiaro, almeno dalla lettura del manuale, è che BP è molto più improntato al combattimento contro gli zombi, mentre in Zombicide la mischia portava quasi inevitabilmente ad una fine prematura degli eroi. Più combattimento, meno fuga da una quasi inevitabile fine, più in linea con una rilettura “heroic fantasy” del survival horror. Sufficiente a giustificare la presenza di entrambi i giochi nella stessa collezione?
La risposta dipende chiaramente anche dai vostri gusti, ma se dovessimo giudicare da come sta procedendo questa campagna è facile immaginare che questo Black Plague abbia conquistato i cuori sia dei fan dell’originale che di chi lo aveva ignorato a causa della sua ambientazione moderna. Inoltre, come capita sempre con le campagne di Zombicide, gli extra e le guest star del mondo dell’illustrazione e della scultura convocati con il raggiungimento degli stretch goal, stanno plasmando un vero e proprio piccolo mondo originale fatto di eroi e mostri destinato solo a chi sta vivendo questa avventura di un mese. Insomma siamo ancora nella fase in cui prenotare Black Plague vuol dire contribuire a riempire una scatolona di bellissime miniature fantasy.
Se preferite invece attendere l’arrivo di Black Plague sugli scaffali, ricordatevi bene che, per quanto stiamo parlando di un gioco a tema fantasy, l’esperienza offerta, una volta allestito sul tavolo il borgo medievale pullulante di nonmorti, rimane quella di un survival dove difficilmente vincerete alla prima partita e anzi, vi toccherà rigiocare ogni “avventura” più e più volte fino a quando non avete sviluppato la giusta coordinazione. Per chi non avesse Zombicide in collezione, probabilmente questo Black Plague è un acquisto un po’ più interessante, soprattutto nell’ottica ambientazione (fantasy vs moderno), ma anche perché le regole sono “ottimizzate” in base a tre anni di esperienza con Zombicide.
In ogni caso, Zombicide: Black Plague sembra offrire parecchio a chi vuole massacrare i poco simpatici cadaveri ambulanti usando “ye olde battle ax”, o “ye olde fire spell” invece che l’ormai noioso fucile a pompa o la stantia mazza da baseball. Lo sapremo per certo solo dopo una approfondita prova su strada, ma per ora questo Zombicide Black Plague ha attirato la nostra attenzione più di quanto farebbe un concerto metal con degli zombi.
I tempi cambiano, i cadaveri ambulanti no: una delle poche certezze della nostra società in eterno movimento.