Vi hanno insegnato che un solo Xenomorfo può annientare l’intero equipaggio di un’astronave. Vi hanno dimostrato che un solo Predator può sconfiggere un’intera squadra di truppe speciali terrestri. Ora vi trovate in una guerra tra le due razze aliene più pericolose della galassia, e la vostra unica speranza è il vostro addestramento ed un fucile che sta finendo le munizioni. Eh si, in Alien vs Predator: The Hunt Begins (da ora in poi AvP), i Marines Coloniali se la vedranno brutta, ma dalla loro hanno l’ingegno ed il coraggio che solo gli umani sanno dimostrare.
AvP è un gioco di miniature ideato e prodotto dalla Prodos, la casa che ha riportato in vita con successo il brand di Mutant Chronicles con Warzone: Resurrection. Ora la Prodros, dopo un Kickstarter di successo, ed un lungo periodo di gestazione, ha pubblicato ufficialmente il suo nuovo prodotto. Dopo aver raggiunto le case dei numerosi finanziatori, il gioco sta giungendo nei negozi di tutto il mondo, nella sua prima edizione in lingua inglese.
Pur essendo uno skirmish di miniature nelle sue regole base, AvP è particolare perché può essere giocato in solitario (si, avete letto bene) o anche in più di 2 persone (le fazioni in gioco, d’altronde, sono 3). Il gioco funziona a missioni (la scatola base include 30 missioni di cui 3 specifiche per ogni fazione), ma sono previste regole “free form” con scenari classici tipo “capture the flag”, “defend the post”, e così via, nel più puro stile Player vesus Player; è prevista anche una variante di gioco chiamata “Survival Arena” in cui le fazioni in gioco sono un gruppo di Sopravvissuti ed un’Orda di nemici.
La dotazione della scatola è abbastanza ricca: 23 miniature (15 xeno di due tipi diversi, 3 predator e 5 marines), 3 dadi a 20 facce, 110 carte (missioni, strategia, ambiente, e statistiche per le miniature), 81 pezzi di mappa (corridoi, stanze, intersezioni, etc.), 20 porte, 151 segnalini di vario tipo, e un template per le fiamme e per la saliva acida degli xeno. Sono naturalmente previste numerose espansioni che aggiungono altri tipi di miniature con le relative statistiche ed equipaggiamenti. Le miniature sono di notevole fattura, come è stato possibile constatare da vicino durante lo scorso Spiel ad Essen; le sagome delle mappe sono un po’ scure ma perfettamente ambientate: dopotutto la claustrofobia e il buio sono elementi essenziali della serie Alien, e la nave Theseus dove si ambienta il gioco non è certamente un luogo allegro e luminoso.
Il gioco è basato sull’uso di dadi a 20 facce, ed ogni modello ha una serie di statistiche, presentate sulla relativa carta, come Abilità a distanza, abilità corpo a corpo, ferite, condizioni (resistenza), leadership, costo in punti, etc. Ciascuna di queste statistiche viene utilizzata durante il gioco, in genere effettuando una prova con un d20 (vedi più avanti); inoltre, ogni tipo di unità ha delle abilità speciali, alcune delle quali esclusive della propria razza. Per esempio, i Predator hanno la capacità “Voice Mimicry”, che può attirare i nemici imitando altri suoni, e che fornisce due segnalini Ping (li vediamo più avanti) aggiuntivi all’inizio della partita.
Anche AvP si avvale parecchio dei segnalini Ping (i “blip” tanto cari a chi gioca con miniature di fantascienza), però questi segnalini hanno regole speciali e si “comportano” in maniera differente a seconda della razza di appartenenza, e non sono semplici segnali su uno schermo, come succede in genere in altri giochi simili.
Una partita ad AvP inizia naturalmente con la scelta di uno scenario e delle forze da usare, secondo un sistema a punti come nelle migliori tradizioni dei giochi di miniature; in base allo scenario scelto, si prepara la mappa e si piazzano le forze in campo a seconda delle istruzioni dello scenario. Da qui, il gioco procede in turni, ed ogni turno è diviso in 5 fasi, che si ripetono in ordine finché uno dei giocatori non raggiunge le condizioni di vittoria previste per lo scenario. A quel punto, ovviamente, la partita termina e quel giocatore è dichiarato vincitore.
Vediamo velocemente le 5 fasi.
1 – Iniziativa: in questa fase, i giocatori tirano un d20 per determinare chi inizia ad attivare le proprie forze. Notare che l’attivazione è alternata: per esempio, in tre giocatori X, Y e Z, prima X muove una miniatura, poi Y una, poi Z una, poi X muove la sua seconda miniatura, e così via. Il vincitore dell’iniziativa può decidere di cederla ad un altro giocatore
2 – Card Refreshment: in questa fase, il giocatore con l’iniziativa pesca una carta Ambiente (Enviromental), e la applica. Le carte Ambiente determinano situazioni particolari dovute appunto all’ambiente in cui si svolge lo scontro. Poi, tutti i giocatori pescano dal proprio mazzo strategia finché non hanno 5 carte in mano. Le carte Strategia hanno il loro uso durante il movimento o gli scontri per fornire abilità o bonus speciali.
3 – Model Activation: questa è la fase in cui si attivano le proprie forze. Ogni miniatura ha un determinato numero di Punti Azione (PA); un giocatore sceglie una delle proprie miniature, e deve spendere almeno un PA con essa prima di poter passare la mano. Alternandosi nell’attivazione delle proprie miniature, tutti i giocatori devono attivare tutte le proprie forze in campo. Notare che l’ultima miniatura di un giocatore attivata in un turno non può essere la prima di quel giocatore ad attivarsi nel turno successivo.
Durante questa fase, ogni giocatore può giocare fino a due carte Strategia dalla propria mano, se vuole. Se ci fossero miniature in allerta (“Sentry”, un’azione possibile durante il gioco, che permette di agire “fuori dall’iniziativa” in risposta all’avvicinamento di modelli nemici), i segnalini appositi vengono usati o semplicemente rimossi. La fase finisce con la rimozione di tutti i segnalini Sentry in gioco.
4 – Victory Condition Check: in questa fase si controlla se qualcuno ha raggiunto le condizioni di vittoria. Se no, si procede con la prossima fase e poi con un nuovo turno; altrimenti, la partita finisce con la vittoria del giocatore che ha raggiunto i propri obiettivi.
5 – Fine turno: questa fase conclude il turno e dà inizio a quello successivo. In genere, non accade nulla ai fini del gioco in questa fase.
Tutte le azioni disponibili per le proprie miniature hanno un costo in PA, come dicevamo. Alcune azioni “base”, come il movimento o l’attacco, costano 1 PA; ci sono azioni “extended” che costano 2 PA, come il correre.
Ogni fazione ha azioni specifiche, sia base che extended: per esempio i Marines hanno Shotgun per usare un attacco che colpisce più nemici (base), o “Weld it shut!” che è extended e sigilla (elimina dal gioco) una presa d’aria.
Il movimento si calcola in base ai tile che compongono la mappa: una miniatura può spostarsi di un numero di tile pari al suo valore movimento. Gli attacchi, siano essi a distanza o in mischia, si basano sull’effettuare una prova sulla relativa abilità, tirando un d20 e cercando di ottenere un risultato minore o uguale rispetto all’abilità relativa. Se l’attacco va a segno, il bersaglio deve effettuare con successo una prova di Armatura (stesso procedimento) o perdere una Ferita. Alcune armi colpiscono automaticamente e/o causano danni automatici (p.es. il lanciafiamme fa danni automatici).
Naturalmente, il gioco prevede regole speciali per le diverse fazioni, per le creature particolari (come i Facehugger xeno), e per situazioni speciali. AvP include anche regole per creare forze personalizzate, e persino per creare i propri eroi, scegliendo equipaggiamenti ed abilità, in modo da poter giocare con i propri personaggi preferiti (si, è possibile persino creare eroi xeno).
Come avrete capito da questa veloce descrizione, il sistema di gioco è abbastanza tradizionale, quello che caratterizzerà le partite sarà l’approccio scelto dai giocatori: creare una storia attraverso gli scenari sequenziali sviluppando i propri personaggi o, più semplicemente, dar vita a veloci battaglie tra le razze che hanno popolato incessantemente film, fumetti e videogame di fantascenzada più di 30 anni a questa parte. Questo non è certamente la prima riproduzione tabletop su Alien e/o su Predator, ma in questa sua ultima reincarnazione Prodos sembra aver fatto proprio un ottimo lavoro con i modelli e l’attinenza con i protagonisti di questa specifica ambientazione (Alien vs Predator è ormai un franchise a se stante dagli anni 90) è elevata e tiene conto delle più recenti evoluzioni di questa sfida interspecie.
La prova su strada di questo AvP non è lontana, perché il gioco, come dicevamo, è finalmente in distribuzione, e nell’attesa di dare alle fiamme qualche xeno o usare il nostro fidato Smartdisc, possiamo solo tenerci pronti ad urlare “escono dalle pareti! Escono dalle f******e pareti!”.