domenica 29 Dicembre 2024

In the Name of Odin – I bei tempi delle razzie vichinghe sui vostri tavoli

Ci sono argomenti che possiamo definire intramontabili senza tema d’esser smentiti, ed i vichinghi appartengono proprio a questa categoria. Per quanto la maggior parte dei non addetti ai lavori sia ancora davvero poco acculturata sulle realtà storiche ed archeologiche note riguardanti i “predoni dei fiordi”, anche a causa di una davvero poco attenta produzione televisiva e cinematografica che perpetua folli e stravaganti idee sui popoli scandinavi dell’epoca buia, i vichinghi non passano mai di moda; così, ogni tanto anche il mondo dei giochi da tavolo viene arricchito da qualche nuovo prodotto editoriale sui norreni. Spesso abbiamo a che fare con giochi astratti sui quali il tema viene liberamente “incollato”, ma talvolta i game designer si documentano e tirano fuori un gioco ben ambientato e persino coerente storicamente. Un ottimo esempio è l’eccellente Fire and Axe, da poco uscito in una nuovissima riedizione; ed ora la NSKN Games ci propone questo In the Name of Odin, che sembra andare nella stessa direzione in termini di attinenza all’ambientazione.

In the Name of Odin (INO da ora in poi), ideato dall’autore polacco Krzysztof Zięba, è al momento in crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter, e mancano pochi giorni alla chiusura del progetto, progetto che è stato finanziato con successo e che ha già sbloccato diversi interessanti stretch goal. INO è un gioco per 2-5 persone, in cui ciascun giocatore controllerà un clan vichingo sviluppandone il villaggio, cercando fondi per finanziare le spedizioni commerciali e di saccheggio, ed assoldando vichinghi famosi per richiamare più uomini alle proprie longship (la tipica nave allungata e snella). Alla fine della partita il vincitore sarà il giocatore con più Fama. Infatti, l’Hávámal recita: “Muoiono le greggi, muoiono i congiunti, e tu stesso morirai; ma la fama mai muore, per chi se ne crei una buona

I componenti sembrano ben realizzati: INO include 90 miniature da 28mm che rappresentano i vichinghi dei vari giocatori (tutte nella stessa posa, va detto), e  una ricchissima dotazione di schede, segnalini e carte impreziosite da un artwork davvero notevole – personalmente sono impressionato dal fatto che gli artisti non si siano lasciati andare a raffigurazioni troppo fantasy e sono rimasti abbastanza fedeli ai costumi storici come li conosciamo.

In INO ciascun giocatore riceve una scheda che rappresenta il villaggio del proprio clan, e che è divisa in varie aree: una centrale chiamata Villaggio in cui si possono costruire i cinque tipi edifici principali del gioco; una chiamata la Piazza in cui trovano posto l’eroe vichingo acquisito dal giocatore ed anche una cassa (disegnata, non in miniatura) per contenere le pedine dei vichinghi, ed una Costa in cui ormeggiare la propria longship.

Il tabellone di gioco è diviso in diversi settori: la Sala dell’Idromele, che ospita gli Eroi e le relative offerte per ottenerne i servigi; il Mare, dove troviamo le carte Scorreria e gli spazi per le Scorrerie attive; il Porto, in cui ci sono i mazzi degli Edifici e delle Longship e dove si svolgono le offerte per entrambi i tipi di carte; infine, il segnapunti della Fama, grazie al quale i vichinghi possono tener conto della loro notorietà nel gioco.

Vediamo quindi le carte, che sono il motore del gioco.
Le carte Azione sono quelle che verranno giocate per compiere azioni, ovviamente. Ogni carta Azione riporta la “classe” di vichingo (ne parleremo più avanti) che può essere usata per quell’azione, ed il tipo di azione (Reclutamento, Costruzione, o Navigazione).
Passiamo poi alle carte Edificio. Ogni tipo di Edificio è rappresentato da diverse carte, e gli edifici hanno tutti due abilità speciali: una comune a tutti gli edifici di un determinato tipo, ed una specifica per ogni singola carta; gli edifici hanno anche un valore di Fama per il punteggio finale.
Si usano carte anche per  rappresentare gli Eroi che possono essere assoldati dai giocatori, questi sono tratti per lo più dalle Saghe: troveremo infatti nomi noti come Auslug, Njal, Egil e gli altri protagonisti dell’epica norrena. Ogni eroe è identificato sulla propria carta, da un ritratto e dal proprio nome, ed ha una “classe” a cui appartiene (i vichinghi in INO possono essere Guerrieri, Marinai, o Mercanti), ed un’abilità speciale utilizzabile una sola volta – alcune abilità si usano nelle Scorrerie (Raid), altre durante la fase di Azione.
Le Longship sono anche rappresentate da carte, che ne indicano il raggio d’azione, l’abilità speciale, ed il valore in Fama nel caso il giocatore possieda quella data nave alla fine della partita.
Infine, le carte Scorrerie (Raid): esse rappresentano famose imprese dei vichinghi (anche queste per lo più tratte da storia e saghe), e sono contraddistinte dai Requisiti per compiere quell’impresa, e dal valore in Fama della scorreria qualora la si porti a termine.

Il gioco include naturalmente anche tanti segnalini in cartoncino e segnapunti in legno.

In breve, ogni giocatore sceglie un colore, riceve la propria dotazione di miniature e la propria scheda del villaggio, una carta riepilogativa, e sei carte Azione. Tutte le altre carte vengono mischiate e piazzate sul tavolo, ma le carte Scorreria disponibili dipenderanno dal numero di giocatori, dato che rappresentano un po’ il cronometro del gioco. Fatto questo, il giocatore che urla più forte “ODIN!” inizia la partita. Già, è un gioco sui vichinghi. Nel proprio turno, un giocatore ha a disposizione due fasi: una fase di Azione, ed una di Pesca carte. Nella fase Azione, un giocatore può usare le proprie carte azione per fare diverse cose, come assoldare vichinghi, reclutare Eroi, costruire edifici, o partire per una Scorreria tra quelle presenti sul tabellone. Le azioni disponibili sono in totale 10. Nella fase Pesca, invece, il giocatore pesca tante carte quante ne servono per tornare ad averne sei in mano.

Le varie azioni sono gestite da diverse regole, come illustrato nel manuale disponibile in pdf sul sito del progetto di finanziamento del gioco, che non andremo a descrivere in dettaglio. Tuttavia, vale la pena vedere come ottenere punti Fama, dato che alla fine della partita – cioè quando l’ultima carta Scorreria viene risolta – vincerà il giocatore con più Fama. La Fama si può ottenere in diversi modi: costruendo edifici nel proprio villaggio, mettendo in mare longship, e naturalmente compiendo scorrerie in posti più o meno lontani; si ottiene fama anche completando “set” di vichinghi (p.es., un set è rappresentato da un Guerriero, un Marinaio, ed un Mercante). Per compiere una scorreria occorrerà avere innanzi tutto una nave in grado di raggiungere il luogo deputato per le nostre imprese: la sezione Mare del tabellone ha diversi spazi in cui ci saranno carte Scorreria, ed ogni spazio è ad una determinata distanza (a questo serve il Raggio d’azione delle carte Longship). Se la propria nave fosse in grado di raggiungere il luogo da razziare, bisogna quindi “spendere” vichinghi dal proprio villaggio, in base ai requisiti riportati sulla carta Scorreria scelta. A questo punto, gli altri giocatori possono giocare una carta Azione da aggiungere ai requisiti della Scorreria; quando tutti hanno avuto la possibilità di giocare questa carta, il giocatore che effettua la Scorreria dovrà giocare fino a tre delle proprie carte Azione per soddisfare questi nuovi requisiti. Quando tutto questo avvenisse con successo, il giocatore “risolve” la Scorreria, scarta tutte le carte giocate, prende la carta Scorreria mettendola coperta accanto al proprio villaggio, e piazza un segnalino di danno sulla propria Longship (che potrebbe a questo punto anche affondare).

Dalla lettura delle regole e dai video pubblicati sulla pagina del crowdfunding, INO sembra un gioco di gestione risorse, con relativamente poco spazio per il fattore fortuna – che a dire il vero era abbastanza influente nei raid norreni, e con un certo livello d’interazione tra i giocatori. Gli aspetti positivi del gioco sono rappresentati chiaramente dalla possibilità di interferire in ogni Scorreria avversaria ma anche dalla cura con cui gli autori hanno voluto rievocare il mondo dei “pirati” norreni. Naturalmente occorrerà una prova su strada per definire la bontà o meno di questo titolo, ma il gioco uscirà per fine estate, e sicuramente entro Essen 2016 (c’è infatti la possibilità di ritirare il proprio pledge allo Spiel); per ora gli stretch goal sbloccati sembrano interessanti, includendo diverse nuove Scorrerie, nuovi edifici, nuovi eroi (tra cui è prossimo all’unlock l’ormai famoso Ragnar), e si sta cercando di sbloccare un ulteriore set di miniature in due nuove pose.

Ragnarök è prossimo (basta leggere le notizie dal mondo), quindi che c’è di meglio da fare se non pianificare nuovi raid bevendo idromele e cantando le gesta dei nostri avi morti in battaglia? Il Valhalla ci attende!

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