venerdì 22 Novembre 2024

Orbis – Rimboccatevi le maniche, o dei! È tempo di costruire il nostro mondo

Il settore dei giochi da tavolo ci ha abituato ad assumere ogni tipo di ruolo possibile. Siamo stati guerrieri, architetti, soldati, economisti, esploratori; abbiamo interpretato davvero di tutto, cercando sempre di ricercare nelle meccaniche del gioco quelle premesse di ambientazione che dal primo colpo d’occhio al tavolo ci hanno fatto volare la fantasia.

Ebbene, con Orbis ci (ri)mettiamo nei panni di divinità intenti nel creare il migliore universo possibile, dove tutti i mortali ci adorano e ci glorificano. Basterebbe questa premessa per risvegliare in noi la curiosità; unita inoltre a una bella grafica, non abbiamo potuto fare a meno di fiondarci sul regolamento per saperne di più in attesa di provarlo alla prossima Essen.

Seguiteci in questa anteprima e scopriamo in che modo Tim Armstrong guida da 2 a 4 giocatori nella creazione di un mondo perfetto attraverso il piazzamento di tessere e il world building, presto disponibile sui nostri tavoli a opera di Space Cowboys.

Una partita a Orbis si articola in esattamente 15 round, dove in ciascuno di essi si deve prendere una tra le nove tessere regione al centro del tavolo, o dalle tessere divinità disponibili, e piazzarle nel nostro mondo. Ogni volta che si sceglie una regione, gli adoratori dello stesso colore sono posti sulle tessere adiacenti ortogonalmente, rendendole più allettanti per il giocatore successivo. Ogni tessera inserita nel nostro universo fornirà un valore di punti vittoria, qui chiamati Punti Creazione. Ma andiamo con ordine.

Il gioco è composto da 65 tessere regione divise in tre livelli in ordine crescente di importanza e potenza dell’effetto relativo, da 10 tile divinità interpretabili una per partita dai giocatori, da cubetti indicanti gli adoratori umani e da segnalini di vario tipo attivabili come potere speciale delle tessere (tempio, riduzione, e cancellazione degli effetti).

Durante il set up si posizionano al centro del tavolo nove tile di livello uno, disposte in un reticolato di tre righe e tre colonne, oltre a cinque tessere divinità pescate casualmente tra le dieci disponibili (le rimanenti saranno riposte nella scatola e non utilizzate per la partita in corso).

Si piazzano inoltre i segnalini tempio in ordine crescente di punti creazione (rispettivamente 2-4-7 e 11) a portata di mano di tutti i giocatori insieme al resto dei token e dei cubetti. Alla fine della partita, chi avrà il maggior numero di tessere regione di tipo tempio prenderà il segnalino da 11 punti vittoria, al successivo ne andranno 7 e così via.

L'azione da dover compiere a ogni round è quella di prendere una tessera. Se si sceglie una tessera divinità,la tile prelevata sarà messa di fronte al proprio universo e fornirà poteri speciali e punti creazione a fine partita. Ad esempio, la bionda dea dell’amore ci fornirà ben cinque adoratori di un colore a nostra scelta ma varrà un solo punto vittoria a fine partita. Se invece volessimo la divinità del fuoco, faremo tre punti se abbiamo il maggior numero di tessere vulcano nel nostro universo. È possibile optare per una divinità una sola volta per partita, ma ovviamente il primo giocatore che lo farà avrà a disposizione una scelta tra cinque, mentre il successivo ne avrà a disposizione solo quattro e così via.

In alternativa è consentito appropriarsi di una delle tessere regione dalla riserva comune al centro dell’area di gioco. Ognuna riporta in alto il costo da pagare in adoratori di un determinato colore (o a scelta nel caso di simbolo multicolor). Una volta fatto, come detto, si dovranno piazzare adoratori del colore della tile scelta su tutte le tessere adiacenti ortogonalmente. Se non si può o non si vuole pagare quanto richiesto, si volta la tessera sottosopra, a rappresentare un deserto che ci fornirà un malus di 1 punto creazione a fine partita, ma che potrà essere usato anche senza seguire le regole di piazzamento. Queste stabiliscono che il nostro universo dovrà essere composto da 14 tessere messe a piramide in quattro righe di numero decrescente (5 nella prima riga, poi 4, 3 e infine 2), con la cima occupata dalla divinità che ci rappresenta. La prima fila deve essere composta da 5 tile di un qualsiasi colore, da connettere senza lasciare spazi vuoti in nessun momento. Per piazzare poi tessere nelle superiori, servirà porle adiacenti ad almeno due messe nella riga precedente, tenendo a mente che almeno una di queste dovrà essere dello stesso colore di quella che si ha intenzione di posizionare.

A questo punto si applicano gli effetti della tessera: ad esempio la fattoria sconterà tutti i successivi acquisti degli adoratori di un determinato colore. Alcuni poteri richiedono la spesa di adoratori per essere attivati, tuttavia, se non si può o non si vuole pagare questo ulteriore costo, si piazza su di essa una token cancellazione in sovrapposizione ai punti creazione che la tessera fornirebbe a fine partita, rendendola di fatto nulla per il punteggio.

Dopo il piazzamento e la generazione degli effetti saremo costretti a tenere un massimo di dieci adoratori, scartando l'eccesso, mentre in ogni momento del turno, se ci dovesse servire, possiamo scambiarne tre di un certo colore per uno di un altro a nostra scelta.

Infine si reintegra la disponibilità di tessere dai mazzi di pesca (ovviamente partendo dal livello uno, poi il due e infine il tre).

Il gioco prosegue nello stesso modo fino a che tutti non abbiano giocato 15 round e completato cosi il proprio universo. Alla fine si contano i punti creazione delle tessere piazzate e quelli dovuti all'abilità speciale della divinità scelta e chi ne ha di più è il vincitore. Eventuali pareggi sono risolti dal numero di adoratori in riserva.

A quanto abbiamo potuto vedere, Orbis sembra presentarsi come un gioco di piazzamento tessere relativamente semplice, supportato da una bella grafica simpatica e colorata che permetterà delle partite dai tempi probabilmente brevi.  La forma piramidale obbligata del nostro universo e le regole di piazzamento, per quanto semplici, ci costringeranno probabilmente a un ragionamento strategico sulle scelte da fare, cosi come il fatto di piazzare adoratori sulle tessere da pescare che poi potrebbero favorire i nostri avversari al tavolo. L’interazione sembra essere tutta indiretta, ma comunque ben presente perché potrebbe essere sfruttata di proposito per sottrarre ai rivali una combinazione da molti punti.

Difficilmente si può dire di più su variabilità e longevità solo dalla lettura del regolamento, però siamo sicuri che lo metteremo alla "prova del tavolo" dopo la Essen Spiel e, anzi, probabilmente già dalla prossima Lucca Comics & Games, dove con tutta probabilità Asmodee Italia ce lo presenterà anche in lingua italiana. Non sappiamo voi, ma nell’attesa abbiamo già chiamato gli scultori per farci fare la statua a foggia di divinità!

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