Cosa succede quando fai le stesse domande a tre persone diverse? No, non hai fatto una intervista multipla alle Iene, ma hai fatto una intervista per Gioconomicon a tre vincitori di Golden Demon, una delle maggiori competizioni di pittura di miniature in Italia. Le gentilissime persone che hanno risposto alle nostre domande sono Mario Pizzoli, Andrea Grimaldi e Stefano Sciaretta.
Gioconomicon:
Intanto grazie per la disponibilità, per prima cosa vorrei chiederti un commento a caldo su questo Golden Demon, che per la prima volta è stato ospitato all’interno di un Games Day.
Mario Pizzoli:
Esperienza assolutamente positiva. Non sono un giocatore, quindi l’esistenza della parte ludica associata al Golden Demon mi era ovviamente nota, ma del tutto indifferente. Ma la presenza delle tante attività parallele come le demo di pittura, la competizione di speed painting, la gara di illustrazione, e la presenza, anche se commerciale, dello stand Forgeworld, hanno dato un profilo diverso e più completo alla manifestazione. La qualità del Golden Demon italiano, oggi confermata dai risultati ottenuti e dagli stessi commenti del grande “vecchio” Alan, ha oggi un nuovo riconoscimento nell’etichetta Games Day. E la risposta del pubblico comunque mi pare non sia mancata. Insomma, potrò dire ai nipoti dei miei amici (non ho figli ma solo un numero elevato di gatti per casa) “quel giorno io c’ero”. Un gran bell’evento, per cui ringrazio la Games Workshop (e non mi paga per dirlo…).
Andrea Grimaldi:
Già l’anno scorso mi ha fatto un’ottima impressione. Dopo tanti GD a Milano svolti in una location non appropriata, avere un intero “forum” a nostra dispozione è fantastico.
Piccoli problemi di organizzazione ce ne sono stati ma niente di drammatico, un pò di fila caotica per la registrazione compensata da una fila ordinata per la consegna dei modelli in gara. Un pò di caos davanti agli stand GW e Forgeworld presi d’assalto da orde di compratori (e poi dicono che in Italia c’è crisi) ed una non perfetta collocazione dei tavoli per le dimostrazioni di pittura.
In generale ripeto che tutto è andato bene e faccio i miei complimenti alla GW.
Stefano Sciaretta:
Per me che sono un nuovo frequentatore presumo che sia stata una cosa eclatante, una bellissima novità nel panorama dei giochi da tavolo e una bellissima novità per i collezionisti di miniature nonchè pittori.
Gioconomicon:
Vorresti dire due parole su come nasce un pezzo da Golden Demon? Parlaci del processo creativo che segui, se ne segui uno.
Mario Pizzoli:
Volentieri. Amo le conversioni, per cui cerco prima l’idea, magari ispirandomi ad un disegno, o ad una chiacchierata tra amici che conoscono bene il background delle diverse razze, o anche immaginandomi una miniatura come frutto di un assemblaggio di diversi pezzi. Poi cerco di realizzarla confrontandomi con i miei amici e considerando ogni singolo commento. Poi viene la parte più impegnativa: la pittura. Con l’edizione appena passata del Golden Demon, mi sono ancora più convinto che un pezzo salirà sul podio solo a fronte di una realizzazione pittorica ineccepibile. Si può essere fortunati, si può salire sul podio anche con realizzazioni meno perfette a causa di un non affollamento di categoria, ma se si punta in alto occorre tirare fuori il meglio di se stessi e curare la miniatura in ogni dettaglio: l’ambientazione, la posa, la pulizia della conversione, la base e una pittura ai massimi livelli.
A questo proposito, è meglio concentrare la propria attenzione e le proprie capacità su una miniatura e presentarla al meglio piuttosto che disperdere il proprio tempo su molti pezzi, rischiando di tralasciarne la finezza.
Alla fine, il Golden Demon è un concorso di pittura e pittura perfetta deve essere. Quando ci si siede dicendo “ok è finito” ci si interroga se si può dare l’ultimo colpo di pennello che può significare la differenza tra essere finalista e salire sul podio, e per il morale, salire sul podio è una bella differenza, credetemi.
Andrea Grimaldi:
Il giorno dopo un GD sono solito andare sul sito della Games Workshop ed armato di carta e penna comincio a segnare i modelli che più mi attirano.
I modelli dovranno avere un certo carattere, alcuni superfici libere per poter disegnare liberamente e la possibilità di una modifica.
In genere arrivo a segnare circa 3-5 modelli per categoria. A questo punto interviene mia moglie che, come la morte armata di falce, depenna tutto ciò che non le piace e sceglie il pezzo migliore.
A questo punto, modello in mano, lo guardo per un paio di giorni e comincio a visualizzarlo nella mia mente. Quando finalmente capisco come devo dipingerlo, comincia su internet un frenetico lavoro di ricerca per quanto riguarda freehands, tonalità ed ambientazione (ricordate che “copiare” è fondamentale per migliorarsi).
Ora non resta che dipingerlo…
Stefano Sciaretta:
Io parto innanzitutto da un pezzo che mi piace dipingere e poi valuto se ci sono margini per migliorarlo. Nello stesso tempo elaboro anche la basetta, che per me è essenziale nell’interezza del pezzo da GD. Dopodichè parto con una lunga ed estenuante pittura del pezzo, dopo averlo preparato con più attenzone possibile.
Gioconomicon:
Secondo te quali sono i punti di forza del Golden Demon?
Mario Pizzoli:
E’ il concorso più importante nel panorama italiano. Si può criticare quanto si vuole per alcune rigidità e per una certo distacco, almeno fino all’edizione 2008, dai pittori. Ma per quanto si possa criticare, resta l’appuntamento al quale ogni pittore che si definisca tale non deve mancare, un punto di contatto e di confronto nel panorama internazionale. Non esiste un’alternativa. E l’edizione 2008 fa ben sperare per il futuro. La mia opinione è che ha segnato una linea di demarcazione netta tra le edizioni passate, con qualche mancanza, un pò caotiche, magari con qualche discussione di troppo e un po’ lontane dal contatto con le esigenze dei pittori ed edizioni future sempre più vicine all’hobby ed ai pittori in genere. La presenza di un giudice scelto tra i pittori indipendenti e vincitore di ben due Slayers ha costituito un esempio di questa importante collaborazione. Anche la location ha significato un gran passo in avanti. Ora la premiazione del Golden Demon è bella quanto quella di altri paesi.
Un gran successo a mio avviso che con il nostro contributo cercheremo di replicare il prossimo anno.
Andrea Grimaldi:
Rispondo contemporaneamente alle due domande (Anche alla 4° NdG) perchè i punti di forza del GD sono anche le sue mancanze.
I premi non sono in “formula libera” e questo conferisce al premio vinto più importanza e prestigio.
E’ un concorso monomarca e ciò livella tutti i benefici legati alla scultura di una miniatura (immagine uno space marine vicino ad una miniatura della Pegaso Model).
E poi volete mettere quant’è bello il demone?
Stefano Sciaretta:
Io non sono un espertissimo del GD, però ho potuto notare che i punti di forza sono la sempre migliore organizzazione dello staff, il criterio di giudizio che adottano i giudici, veloci ma accurati, anche se in un primo momento sembrano quasi non capire niente di quello che fanno.
Gioconomicon:
E quali le mancanze?
Mario Pizzoli:
Soprattutto la chiarezza. Sebbene quest’anno alcune delle passate incomprensibili incertezze sulle regole siano state superate, ancora restano piccole barriere e zone grigie che potrebbero nel tempo essere sanate. Ma sono contento che gli organizzatori del Games Day italiano abbiano fatto un primo importante passo avanti, aprendo un sincero ed efficiente canale di comunicazione con i pittori nazionali e internazionali di miniature, un atto da apprezzare.
Altri suggerimenti che mi sentirei di dare sono: una pre-iscrizione online faciliterebbe il compito ai poveri ragazzi dello staff (grandissimi), bacheche isolate permetterebbero un migliore flusso di pubblico (sì, quelli con la bava alla bocca che sgomitano per vedere le miniature), un breve discorso di Alan Merret con le sue impressioni a caldo alla premiazione sarebbe gradito, e poi… foto migliori please!!!
Andrea Grimaldi:
Vedi la precedente risposta.
Stefano Sciaretta:
La “mancanza” secondo me è una sola: l’insistenza nel pretendere per forza la basetta della stessa miniatura, che però purtroppo allo stesso tempo è necessaria per poter avere più varietà nelle categorie dove confrontarsi.
Gioconomicon:
Immagino che in molti chiedano consigli su come migliorare, se ne dovessi dare uno buono per tutti, quali daresti?
Mario Pizzoli:
Te ne do diversi buoni per tutti, e tutti concatenati fra di loro. Tanto il prezzo è lo stesso…
a) Scegliere una miniatura alla nostra portata, che ci piaccia e che ci ispiri. Se non ami la miniatura che ti sei prefisso di fare, non riuscirai mai a creare un capolavoro.
b) Pensarla e farla propria. La miniatura devi sentirla, non è solo un pezzo di piombo o plastica che hai tra le mani, deve essere un piccolo pezzo di te, devi poterla immaginare finita.
c) Perdere tempo nella pulizia iniziale. Non si riuscirà mai creare un pezzo da Golden Demon senza eliminare ogni asperità dalla miniatura. Ogni minuto speso per la pulizia della miniatura è tempo ben speso verso il podio.
d) Creare la base in maniera coerente e prima di iniziare la miniatura. La miniatura deve avere una base coerente, in cui la mini stessa si inserisca perfettamente. E le prove durante la costruzione della base devono essere fatte prima di dipingere la mini, pena un tripudio di impronte digitali sulla mini…
e) E per finire, spendere molto tempo in pittura senza avere fretta di finire, ma dedicando alla miniatura tutto il tempo che merita. La pittura deve essere pulita, precisa, coerente ed adeguata alla miniatura stessa. Nulla deve sembrare approssimativo o tralasciato.
Andrea Grimaldi:
Rubate con gli occhi, andate alle mostre e copiate senza timore.
Ricordate che tutti i grandi pittori hanno avuto un maestro che li ha influenzati.
Stefano Sciaretta:
Sinceramente non mi sento di dare consigli, essendo un “esordiente” del Golden Demon a persone che hanno creato il GD, una cosa sola potrei dire che abbiano più cura nel maneggiare i nostri lavori, solo questo.
Gioconomicon:
E per concludere, manda un saluto agli altri intervistati.
Mario Pizzoli:
Farò di più… Saluto i miei amici e maestri, quelli che con i loro consigli e i loro commenti, a volte anche aspri, mi hanno portato all’incredibile gioia di stringere due volte un Demone d’Oro, ringraziandoli per le loro critiche e per la loro amicizia. Ma saluto anche tutti i miei compagni pittori, i più bravi e i meno bravi, incitandoli a non abbandonare mai quest’hobby meraviglioso, che a 53 anni ancora mi da la possibilità di ridere, scherzare, e talvolta piangere con adulti e ragazzi di ogni età, perché il figurinismo, nel nostro gruppo, è un mezzo per crescere insieme attorno ad un sincero, importante sentimento di amicizia. E per questo sono grato a tutti per l’affetto che trovo ogni giorno nelle parole di tutti.
Grazie di avermi permesso questa “seria” digressione.
Andrea Grimaldi:
Non ci penso proprio, Mc Sciar è un coatto de Tivoli, e Doc vista l’età è totalmente rincoglionito (si può dire?).
Stefano Sciaretta:
Ciao ragazzi, è per me un onore partecipare assieme a voi esperti pittori e navigati partecipanti al GD a questa intervista. Ci vediamo al prossimo appuntamento e congratulazioni per i premi vinti.
Vorrei concludere l’articolo con un sincero ringraziamento a tutti i partecipanti, spero in futuro di poter ripetere l’esperimento e di avere molte altre interviste.