mercoledì 6 Novembre 2024

[Essen 2010] Gianluca Santopietro: il Prodigy_o si è compiuto!

È nel corso della edizione 2010 di Essen Spiel, la manifestazione cult del gioco europeo, che Gianluca e Giacomo Santopietro, insieme allo stato maggiore della eNigma, hanno presentato l’incarnazione finale del loro Prodigy, gioco di cui tanto si è parlato su queste pagine.


Abbiamo avuto occasione di provarlo direttamente, durante un’intervista fiume con Gianluca Santopietro, mettendo finalmente le mani sul cosiddetto “Teaser Deck” di Prodigy e sulle sue innovative carte Scratch&Play (e raccogliendo in esclusiva un segreto che vi riveleremo più avanti!)…


A Essen, Prodigy è stato presentato nello stand di Nexus Games International, in quanto proprio durante i giorni della fiera è stato diramato l’annuncio ufficiale che il prestigioso marchio italiano lo avrebbe distribuito a livello internazionale. Prodigy sarà ovviamente anche a Lucca Comics & Games 2010, in anteprima per i giocatori italiani!


Come nostra prima impressione a Essen, dobbiamo confessare che in mezzo ai mille fuochi di artificio presenti, Prodigy “brillava” per sobrietà e compostezza! A essere onesti, la scelta grafica (derivata dal plot narrativo del gioco, che sveleremo presto!) basata su foto reali, talvolta ritoccate e niente più, non attirava particolarmente la curiosità dei passanti, abbagliati da illustrazioni gotiche, colorazioni sature, forme e silhouette fantasiose e inusitate… Ma non è oro tutto ciò che luccica! E potremmo dire che se fosse un film, Prodigy sarebbe molto più una pellicola di Takeshi Kitano che non una di George Lucas! Ma in realtà, l’immaginario di Prodigy è molto più orientato a certe serie TV, Heroes in testa a tutte!


Ed ecco uno dei primi aspetti di fascinazione di questo gioco. La sua ambientazione, dalle parole dei due Santopietro, è “qui e ora” e i protagonisti sono persone normali. Individui come tutti noi che però sono in grado di sfruttare quella piccola parte del DNA, tenuta ancora nascosta dei ricercatori, che quando viene in superficie permette di dar vita a eventi incredibili e prodigiosi!


Il mazzo di gioco è composto da tre tipi di carte.


I WIPper (le persone che sanno “What Is Prodigy”) sono rappresentati da foto di persone reali e si dividono in quattro tipi, in funzione della tipologia dei loro poteri (“molecolari” per chi è in grado di controllare il proprio corpo, “elementali” per chi domina gli elementi naturali, “ferini” per i poteri che combinano istinti umani e animali e “psionici” per le abilità di controllo mentale).


I WIPper sono caratterizzati, tra le altre cosa, da un valore di Classe (da 1 a 3 nel mazzo Teaser).


Il valore della Classe determina il numero di azioni che un WIPper può fare… ma attenzione, il gruppo di WIPper che metterete in campo non dovrà superare 5 come totale delle Classi dei personaggi scelti.


I Luoghi indicano il posto in cui i WIPper dei due giocatori (ma per il futuro sono previste regole multiplayer) si scontrano. Ognuna di queste carte ha un valore di Soglia, che indica la quantità di energia (o di eventi prodigiosi) che quel luogo è in grado di assorbire, prima che qualcuno si accorga che le cose non vanno e intervenga (o faccia intervenire la Polizia) facendo perdere il giocatore che ha superato tale valore.



I Prodigi sono le carte con il sistema di Scratch&Play. Ogni carta ha tre valori numerici, ognuno definito casualmente da un computer all’atto della stampa della carte e poi coperto da una patina argentata. I valori sono posizionati in ordine crescente, a sinistra sono sempre i valori del range basso, al centro del medio e i più alti a destra. La personalizzazione di ogni carta consiste nel grattare uno (e uno solo) dei tre valori. Il bilanciamento di queste scelte è fondamentale per definire lo stile di gioco che si vuole adottare. Capiremo tra breve il perché.


Ogni giocatore prepara tre mazzetti:
– Quanti WIPper vuole, senza superare il valore di Classe di 5.
– 7 Luoghi, che può ordinare in un mazzo coperto come preferisce.
– 50 Prodigi.


WIPper e Luoghi non possono presentare doppioni, mentre ogni Prodigio non può essere ripetuto più di tre volte.


Ogni giocatore mette a terra i propri WIPper e quindi il giocatore di turno scopre la sua carta Luogo in cima al suo mazzetto. L’altro giocatore fa entrare in scena uno dei suoi WIPper (spostandolo in avanti) quindi gioca tante azioni quanti i punti della Classe del WIPper, oppure attiva la sua abilità speciale (se il personaggio ne ha una) oppure passa.
Giocando le azioni, il WIPper permette di pescare una carta o mettere a terra un prodigio (al costo di una azione) o di attivare un effetto (pagando il costo indicato sulla relativa carta).
Il valore del Prodigio giocato (per intenderci, quello scoperto dopo aver grattato una delle tre caselle), sommato con gli altri Prodigi a tavola del giocatore deve avvicinarsi il più possibile (o eguagliare) il valore di soglia.


Poiché i Prodigi vengono giocati sul Luogo, la somma del loro valore non deve mai superare la soglia del Luogo, altrimenti si perde la mano (e con essa il Luogo in gioco).
Risulta quindi evidente che un mazzo particolarmente aggressivo (con molte carte dai valori alti) espone a un “rischio superamento soglia” maggiore, ma rende il gioco più rapido e d’attacco; viceversa, con carte Prodigio basse ottenere un punteggio alto può risultare difficile a causa del numero limitato di azioni del proprio gruppo di WIPper.


Dopo che entrambi i giocatori hanno passato, il giocatore con il punteggio più alto vince la mano e, con essa, la carta Luogo. Il primo che raccoglie cinque luoghi vince la partita.


Descritto in forma semplificata (e con diversi omissis!), Prodigy si gioca così. Nei circa 20 minuti di durata di una partita la tensione è veramente alta. Ogni mano la si gioca su valori molto bassi e l’equilibrio tra le azioni disponibili, i valori dei Prodigi giocati e gli effetti delle carte è sempre sul filo del rasoio.


Una partita non basta per giudicare l’efficacia del sistema di personalizzazione delle carte (e con esse del mazzo) ma il primo impatto è realmente intrigante.
Il look & feel stesso delle carte, che a una prima occhiata sembrava un po’ dimesso, acquista giocando una profondità e un fascino particolari.
Viene voglia di giocarlo ancora, e soprattutto per coloro (come chi scrive) che non amano troppo i collezionabili, rassicura la dichiarazione di Gianluca Santopietro che il Teaser Deck è assolutamente in grado di offrire una esperienza di gioco completa ed esauriente (questa confezione è stata proprio pensata per poter vivere di vita propria).


Una delle chiavi fondamentali del progetto Prodigy è la socialità, la creazione di un contesto (sospeso tra la realtà dei giocatori e la surrealtà dei protagonisti del gioco) in cui tutti possono cambiare ruolo, diventare altro e acquisire uno status tutto nuovo. Questo sarà tanto più vero quando, con il prosieguo del progetto, la comunità dei giocatori potrà inviare le proprie foto e vederle stampate sulle carte, e addirittura i vincitori dei massimi tornei potranno ambire ad avere il loro ritratto su una carta di un WIPper.


Una socialità che si articolerà con degli sviluppi web, con dei social network Prodigy che cominciano a essere intuibili con i due siti attuali del gioco (in verità ancora in stato embrionale): www.whatisprodigy.com (il sito dell’ambientazione e del plot narrativo) e www.thisisprodigy.com (il sito dedicato al gioco e alla community ludica).


Un’altra scelta cosciente dei due autori è stata quella di non appoggiarsi a un brand famoso cui affidare il lancio del proprio gioco, coscienti che una politica di questo tipo è destinata a dare un “successo a orologeria”, destinato a sgonfiarsi insieme al declino del brand cui è connesso. Meglio quindi creare un proprio mondo… e cosa c’è di meglio del mondo reale?!? Cosa è più coinvolgente di una realtà quotidiana che in un attimo si stravolge e diventa una “realtà altra”, ma solo per quel tempo minimo al di là del quale tutto verrebbe scoperto mettendo a repentaglio il proprio gruppo di personaggi, che porta in sé il segreto di poteri incredibili e terribili.


Lasciamo ora a tutti voi, da Lucca 2010 in poi, la possibilità di toccare con mano la forza del Prodigio! Di vedere, partita dopo partita, come funziona il set di carte Prodigio che vi siete personalizzati e di cercare di comprendere fino a che punto spingere la potenza dei vostri WIPper!


Noi, per conto nostro, restiamo abbagliati dal prodigio più semplice ma incredibile; vedere un padre e un figlio crescere insieme nel mondo del gioco, amarlo (e amarsi) al punto tale da diventare insieme autori di uno dei progetti più visionari del panorama ludico italiano di questi ultimi tempi!


Chiudiamo quindi con il segreto che Gianluca ci ha rivelato a microfoni spenti, dicendoci che siamo i primo al mondo a rivelarlo: la scatola del Teaser Deck, il suo contenuto e l’espositore commerciale dei Teaser Deck contengono ognuno una chiave per accedere a misteri di Prodigy.


Buona caccia a tutti!


Con i nostri migliori auguri per un successo Prodigioso, ringraziamo Gianluca Santopietro per l’intervista rilasciataci, che vi consigliamo di ascoltare scaricandola da qui.

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