Mentre nel settore del gioco di ruolo italiano Asterion Press è un nome che non ha bisogno di presentazioni, in quello dei boardgame solo di recente il marchio della stella ha cominciato a comparire accanto ad alcuni titoli di fama internazionale.
Di recente, con la versione italiana del titolo evento dello scorso Essen, 7 Wonders, Asterion Press ha spopolato alla recente Play 2011, entrando nel cuore dei giocatori italiani e scoprendo gioie e dolori del successo!
Parlando con Massimo Bianchini (responsabile di produzione di Asterion) delle loro strategie editoriali, scopriamo ufficialmente come Asterion Press ha deciso di gestire la querelle “localizzazione di 7 Wonders”.
Gioconomicon: Ciao Massimo. Grazie per essere con noi! Asterion è uno dei protagonisti italiani del gioco di ruolo. Come mai avete deciso di entrare nel settore dei boardgame?
Massimo Bianchini: Ciao! Grazie a voi per l’intervista! Siamo passati ai boardgame (e non solo) per diversificare l’offerta rispetto a un catalogo che presentava solamente titoli legati a un settore molto specifico, per l’appunto quello dei giochi di ruolo, in contrazione nell’ultimo periodo.
GN: Avete intrapreso questo percorso nell'universo boardgame con Dixit e Fabula, titoli dalla forte componente narrativa e quindi vicini al gioco di ruolo. Poi, con Tikal 2 e 7 Wonders avete smentito questa tendenza variando la vostra offerta. C'è un filo conduttore tra i titoli che avete importato finora e che state per distribuire?
MB: Da “ultimi arrivati” (sebbene l’esperienza dietro le quinte non sia da mettere in secondo piano) ci siamo ritrovati a costruire una rete di contatti con l’estero partendo da zero. L’idea originale era quella di individuare giochi che avessero, per l’appunto, una forte componente narrativa, individuando Dixit in tempi non sospetti (ovvero, prima che vincesse l’ultimo Spiel des Jahres) e proseguendo su quella linea (con Fabula). Tuttavia l’“esperimento” ha dato fin da subito buoni risultati, quindi abbiamo proseguito a selezionare titoli che potessero avere un interesse sul mercato. Da lì abbiamo pescato 7 Wonders, e lo stesso Tikal 2, giochi più specificatamente da gamer, così come Corsari dei Caraibi (Merchants & Marauders), di prossima uscita. Insomma il filo conduttore potrebbe riassumersi in “pochi ma buoni”.
GN: I boardgame attualmente nel vostro catalogo hanno in comune la scarsa dipendenza dalla lingua. È un tratto caratteristico che cercate nei prodotti che importate?
MB: No, è un aspetto casuale. D’altra parte il prossimo Corsari dei Caraibi è fortemente dipendente dalla lingua, quindi è un elemento legato in prevalenza ai primi titoli che abbiamo commercializzato. In linea di massima, anzi, avendo uno staff di traduttori, verosimilmente in futuro proseguiremo nella localizzazione di titoli dipendenti dalla lingua. In realtà, vanno valutati i singoli casi: se il gioco è bello e ci interessa, non ha importanza che sia indipendente o meno dalla lingua.
GN: Come è andato il lancio di 7 Wonders sul suolo italico durante la scorsa PLAY?
MB: È andato decisamente bene. In molti hanno detto che è stato il titolo più venduto in fiera, ovviamente non ho riscontri oggettivi, ma credo sia così.
GN: La scelta di distribuire un’edizione internazionale multilingue di 7 Wonders anziché una pienamente italiana è stata presa da diversi produttori in tutto il mondo. Scelta obbligata o avreste potuto procedere con un’edizione completamente localizzata?
MB: Risposta che necessita di una digressione. 7 Wonders è uscito a fine 2010, e l’edizione internazionale ci è stata proposta a inizio dicembre, quando ancora il titolo era decisamente “nuovo”. L’edizione interamente localizzata ci è stata proposta, ma a condizioni economiche che avevamo ritenuto (sbagliando, se si giudica con il senno di poi) fuori mercato per l’Italia. Sostanzialmente sia il prezzo di copertina che il quantitativo di copie necessarie di prima stampa apparivano insostenibili. Non volendo fare il passo più lungo della gamba, abbiamo optato per la versione multilingue, così come buona parte dei paesi europei. Si tratta di un gioco con una componente linguistica molto marginale, che si limita ai nomi delle costruzioni (in pratica: non sono presenti regole su nessuna componentistica di gioco). Abbiamo fatto proposte alternative per ovviare al “problema” dei nomi inglesi (tipo mettere i nomi in latino) ma sono state tutte rigettate. Stante le condizioni di cui sopra, non è che ci rimanessero molte alternative.
GN: E veniamo a un tema al centro dell'attenzione dei giocatori italiani in questi giorni: il difetto sulle carte di quest'ultima tiratura di 7 Wonders. È chiaro che ha afflitto tutti gli editori che hanno distribuito quest’edizione internazionale… ma a chi o a cosa si deve principalmente imputare questa disattenzione?
MB: Alcune copie di 7 Wonders contengono sei carte della III epoca che hanno la colorazione del dorso leggermente differente, cosa che potrebbe influenzare il corso del gioco (per la verità, la stragrande maggioranza dei giocatori e dei negozianti a cui abbiamo sottoposto la cosa hanno risposto sostenendo che si trattava di un “non problema”). La disattenzione è da imputarsi al procedimento di stampa della Repos, che abbiamo ereditato come importatori.
GN: Sui forum internazionali si parla di una possibile soluzione ma finora non si è entrati nel dettaglio. Asterion si adeguerà alle iniziative del produttore originale o deciderà per sé? Ed eventualmente quale soluzione pensate di proporre?
MB: Repos/Asmodee procederanno alla ristampa del mazzo dell’Epoca III e lo invieranno agli acquirenti. Per l’Italia abbiamo deciso di optare per un’operazione più radicale, con il consenso dei partner stranieri: verranno ristampati TUTTI E TRE i mazzi, in lingua ITALIANA, e verranno inviati a tutti gli acquirenti del gioco base che ne faranno richiesta. Per farlo, dovranno inviare una comunicazione all’indirizzo servizioclienti asterionpress.com (aggiungendo @), specificando il recapito di spedizione e il luogo d’acquisto. Aggiungo che, a seguito di questa ristampa, abbiamo raggiunto un accordo (per certi versi di favore) con Repos/Asmodee per la realizzazione di un’edizione completamente in italiano di 7 Wonders, che entrerà in commercio tra maggio e giugno. In pratica: i vecchi acquirenti che ne faranno richiesta riceveranno i mazzi in italiano, mentre i nuovi li troveranno direttamente all’interno della scatola. La realizzazione in italiano comporterà tuttavia un costo di produzione più alto e il prezzo di copertina salirà di qualche euro (probabilmente 3-5).
GN: Farete uscire l'espansione Leaders di 7 Wonders anche in Italia? E sarà in contemporanea con l’uscita all’estero?
MB: Sì e sì. Tuttavia, occorre specificarlo, si tratterà dell’edizione multilingue, con regolamento in italiano, ovviamente. Nonostante le nostre pedanti richieste non è stato possibile realizzare l’edizione completamente italiana come era nelle nostre intenzioni. Repos/Asmodee realizzeranno solamente le versioni per Germania e Francia, ritenendo tutti gli altri mercati europei troppo di nicchia per realizzarne la versione localizzata. Non si tratta di una scelta di Asterion Press. Tuttavia, non hanno escluso che, in caso di risultati eclatanti di vendite, in futuro (a fine anno?) possano uscire versioni localizzate anche per l’espansione. Occorre fare presente che per lo più si tratta solamente dei nomi dei leaders (oltre a 4 nuove gilde).
GN: Potete anticiparci su cosa avete puntato gli occhi di recente?
MB: Qualche trattativa interessante è in corso, purtroppo non posso fare nomi al momento, ma si tratta di titoli per i quali c’è una forte richiesta e che, per un motivo o per l’altro, non sono ancora stati presi in considerazione. Aggiungo anche che stiamo mettendo gli occhi sugli autori nostrani per cominciare una produzione propria di giochi Asterion. Abbiamo diversi prototipi in valutazione di autori italiani noti.
Si conclude così la nostra intervista a Massimo Bianchini, che ringraziamo per la disponibilità. Con la soddisfazione di aver potuto annunciare ai nostri lettori un felice epilogo della questione 7 Wonders, non possiamo che apprezzare lo sforzo con cui Asterion Press ha scelto di venire incontro alle richieste del suo pubblico. Un altro segnale positivo della maturità che il mercato ludico italiano sta via via raggiungendo!