Deadwood , Arcana Revised Edition e The Adventurers: The Pyramid of Horus.
Tre nuovi giochi vanno ad arricchire il catalogo estivo di Fantasy Flight e tutti e tre sono ideati e sviluppati dalla DUST Games.
Nei prossimi giorni andremo ad approfondire ognuno di questi titoli, ma nel frattempo abbiamo disturbato David Preti di DUST per avere qualche dettaglio su come sono nati questi giochi e quali sono i progetti futuri di questo studio che, lo ha dimostrato con i fatti, sa riconoscere le potenzialità anche degli autori emergenti e ne sviluppa con successo le potenzialità…
Salve David. Ti disturbiamo perché recentemente siamo stati piacevolmente sommersi da una sequenza di annunci da parte della prolifica Fantasy Flight, annunci di nuovi titoli che portano tutti il marchio di Dust Games. Ci farebbe dunque piacere scambiare quattro chiacchere con te sulle novità in dirittura di arrivo e su quelle a venire nei prossimi mesi.
GN: Iniziamo da Deadwood. Il western è un’ambientazione che attira parecchio ma al contempo non è poi cosi sfruttata nell’ambito boardgame, soprattutto se paragonata al fantasy (a tal proposito questo è il primo titolo western che compare nel catalogo FFG, deve essere stata una bella impresa convincerli). Come è caduta la scelta su questo setting? Il gioco è effettivamente pensato per l’ambientazione far west o è applicabile facilmente anche ad altri contesti?
DP: In realtà non è stato difficile convincer Fantasy Flight a pubblicare un gioco western proprio perché questo era un tema completamente assente nel loro catalogo. L’ambientazione far west era già presente fin dall’inizio, al principio avevamo pensato a un tema legato ai gangster e al controllo di New York, ma poi, dato che il gioco girava perfettamente, ci siamo detti che non c’era nessun bisogno di cambiare la tematica. Quindi abbiamo attivato il nostro solito team e il risultato sarà a breve disponibile (anche in Italia tramite Stratelibri).
GN: Cosa differenzierà maggiormente Deadwood dagli altri giochi western ?
DP: Fare un gioco western quando nel mercato si ha di fronte un capolavoro come Bang! non è semplice; il nostro obbiettivo era di fare qualcosa di assolutamente diverso e credo ci si sia riusciti. Deadwood è un gioco molto strategico dove il posizionamente delle tiles degli edifici e l’uso dei propri cowboys sono elementi fondamentali. Tutti i classici temi e stereotipi western sono presenti. L’arrivo della ferrovia è il tema nonché l’orologio del gioco. Una volta piazzata la stazione la partita termina. A differenza di altri giochi di posizionamento di tiles, il fatto che le differenti bande di cowboys possano ingaggiare duelli aggiunge interessanti varianti e rende il gioco meno “tedesco”.
GN: Per quel che sappiamo di Loïc Lamy, è un autore esordiente che non ha ancora fatto parlare di se al di fuori dei confini francesi. Come è nata la collaborazione tra Lamy e Dust?
DP: Loïc è un autore esordiente, ma dopo aver firmato con noi Deadwood ha firmato con Libellud e Cocktail Games, due altri giochi! Quindi diciamo che gli abbiamo portato fortuna… Ho conosciuto Loïc ad un evento ludico a Tolosa. Quando posso e il tempo me lo permette io frequesto le fiere minori, c’è meno stress, più tempo e si ha l’occasione di conoscere autori e colleghi editori. Ad Essen tutto è troppo stressante…
Ho giocato a un primo prototipo di Deadwood, mi sono divertito e la settimana dopo ho inviato un contratto a Loïc. Una storia semplice… Dust Games privilegia autori esordienti come Loïc, non perché non ammiri i grandi nomi, ma perché crediamo di essere una compagnia giusta per chi vuole iniziare. I grandi designers cercano compagnie più importanti (ed è logico), a Dust Games fondamentalmente siamo in due: Paolo Parente che si occupa di Dust Tactics ed io che mi occupo dei giochi in scatola…
GN: Parliamo ora della nuova edizione di Arcana, un successo editoriale datato 2009 che torna in una scatola più grande e con un design (diciamocelo) più attraente. Da chi nasce l’idea della nuova edizione? Dust? FFG? O le richieste del pubblico?
DP: La seconda edizione (o revised edition come FFG l’ha intitolata) di Arcana viene da una precisa richiesta di Christian Petersen a cui il gioco è piaciuto molto. Arcana era uno dei nostri primi progetti e ad essere onesti abbiamo peccato di diversi errori dovuti a inesperienza (regole malscritte e carte troppo limitate in numero). Con i consigli del team di FFG abbiamo rimesso Damien Desnous (un altro autore esordiente…) al lavoro e ora ci troviamo di fronte ad un gioco deck building che ci darà diverse soddisfazioni.
GN: Ci elenchi brevemente cosa introdurrà questa nuova edizione rispetto a quella del 2009 (che se non erro è da tempo esaurita)?
DP: Come detto ci saranno più opzioni di gioco, due nuove gilde e più del doppio delle carte rispetto alla prima edizione. Ci saranno anche nuove regole, ma la struttura e lo scheletro del gioco rimangono invariate. Il tutto condito dai fantastici disegni ereditati dalla Rackham…
GN: Anche questa nuova edizione è ambientata a Cadwallon, a dimostrare quello che ci hai detto a febbraio: nonostante la dipartita di Rackham state continuando a sfruttare questa proprietà intellettuale. Ci sono altri giochi all’orizzonte ambientati a Cadwallon e dintorni?
DP: Sicuramente nuovi progetti con l’uso di questa proprietà intellettuale usciranno, ma francamente è presto per anticipare qualcosa, perché stiamo ancora valutando varie opzioni. Un progetto che non è assolutamente in previsione, ma che mi piacerebbe un giorno vedesse la luce è un RPG su Cadwallon (un RPG vero non come quello che la Rackham a suo tempo aveva pubblicato…). Nei nostri archivi abbiamo materiale per almeno 4 libri, ma i giochi di ruolo non sono il nostro forte… Quindi tengo tale speranza in un cassetto…
GN: Concludiamo la serie degli annunci con il ritorno degli avventurieri di Henry e Blossier: The Adventurers: The Pyramid of Horus. Questo nuovo capitolo era già pensato dai tempi della prima scatola? E se cosi fosse, ci possiamo aspettare una “serie” di nuove avventure?
DP: Questa nuova avventura è stata messa in cantiere dopo il buon successo del primo episodio. Vedremo se i risultati commerciali saranno altrettanto buoni e in caso affermativo non escludo che un terzo episodio possa veder la luce, ma è troppo presto per dirlo.
GN: Dalle prime descrizioni il gioco sembra mantenere le stesse meccaniche di The Temple of Chac. Cosa renderà questo nuovo capitolo appetibile per chi ha già provato il primo?
DP: Chi ha giocato al Temple of Chac ritroverà elementi comuni, ma questo episodio ha un approccio completamente diverso. Nel primo episodio i giocatori dovevano praticamente seguire un cammino predeterminato e il masso che inesorabilmente avanza dettava la tempistica della partita. In Pyramid of Horus, i giocatori spazieranno per tutto il tabellone e ci saranno 36 massi che cadranno aleatoriamente e 3 mummie che complicheranno la vita agli avventurieri…
GN: Leggiamo dalle anteprime che il gioco sarà stand-alone ma anche compatibile con il primo capitolo. In questo caso DUST fa da punto di incontro fra altri due editori (Fantasy Flight e AEG che ha pubblicato la prima scatola). Non è certo una cosa a cui assistiamo spesso la compatibilità fra giochi di editori diversi… è una situazione temporanea? rivedremo la prima scatola con il marchio FFG? chi gestisce il brand in questo momento?
DP: La compatibilità è dovuta al fatto che gli avventurieri del primo episodio potranno essere utilizzati nel secondo e viceversa. Per quanto riguarda i due editori AEG e FFG hanno trovato un accordo tempo fa ed ora che la versione inglese del Temple of Chac è esaurita, la linea degli avventurieri passa completamente nelle mani di FFG.
GN: Se sei informato puoi darci notizie sulle edizioni italiane di questi titoli?
DP: So che per ora nè Arcana, nè Pyramid of Horus avranno una edizione italiana, ma io non mi dedico alle internaziolizzazioni. FFG se ne occupa con un team eccellente.
GN: Prima di salutarti ti chiediamo se c’è qualche altra novità all’orizzonte o qualche evento da tenere sott’occhio per qualche nuovo annuncio di DUST.
DP: Novità all’orizzonte ce ne sono sempre… ma è presto per annunciarle. Spero di essere a Lucca quest’anno e di poter incontrare game designers italiani e analizzare nuove proposte. In fondo anche se Dust Games è una compagnia asiatica (Paolo abita in Cina e io a Singapore), siamo sempre legati al nostro paese.
Ringraziamo ancora DUST Games per la disponibilità e consigliamo gli autori italiani a farsi avanti alla prossima edizione di Lucca Comics & Games.