lunedì 23 Dicembre 2024

Dopocena… da paura!

Lorenzo Trenti lavora nel campo della comunicazione ed è tra i fondatori del movimento Flying Circus.

È anche autore della raccolta di murder party "Aperitivo con delitto" (Delos Books). Circola da pochi giorni la notizia di una nuova pubblicazione firmata Trenti, sempre legata all'universo dei giochi di ruolo, accompagnata questa volta anche da un concorso che attirerà l'attenzione anche degli illustratori.

Abbiamo contattato Lorenzo per conoscere dall'autore in persona i dettagli su Dopocena da Brivido

Gioconomicon: Ciao Lorenzo, benvenuto su Gioconomicon.
Lorenzo Trenti: Ciao a voi.

GN: Ci confermi che a breve dovrebbe uscire una raccolta di scenari di gioco di ruolo dal vivo di cui sei curatore? Come si chiama? Puoi parlarcene?
LT: Confermo tutto! Si chiama "Dopocena da brivido" e lo pubblica Delos nella collana "I libri di Thriller Magazine". Gli scenari non sono miei ma di Oscar Biffi, Angela Caputo e Pierpaolo Zoffoli. Io ho avuto l'idea, ho messo assieme i testi e ho curato la raccolta. I giochi sono accomunati dall'essere giochi "da camera", quindi giocabili tranquillamente in salotto, con poca o nessuna spesa. Sono scenari di genere thriller per 3, 4, 5 e 6 partecipanti, rispettivamente.

GN: E il concorso collegato alla pubblicazione?
LT: Si chiama "Locandine da urlo!" e gioca sul fatto che i quattro scenari contenuti nel volumetto sono presentati come film thriller da giocare in casa propria. Quindi chiedo appunto la realizzazione di una locandina cinematografica ispirata agli scenari e le 4 più belle  verranno premiate con una copia in anteprima della raccolta. Ho scelto la metafora cinematografica proprio per rendere più comprensibile il cosa e il come del partecipare a un gioco di ruolo dal vivo. Anche per un master/regista alle prime armi mi sembra il modo più veloce di intuire cosa andiamo a "mettere in scena".

GN: Quindi questi giochi sono per tutti?
LT: È la mia speranza! Io ce l'ho messa tutta per individuare scenari che richiedessero poca preparazione, fossero molto guidati, e quindi non avessero bisogno di un regista esperto per essere giocati (e neanche di giocatori esperti, se è per questo). Con "Aperitivo con delitto", che seguiva la stessa filosofia, è andata molto bene, ma mi sono reso conto che un gioco di ruolo dal vivo poteva essere ancora più facile da organizzare e da proporre, sotto certi versi. E così eccoci qui.

GN: Interessante, di solito la comunità di giocatori considera più semplice un murder party che un live, come sei arrivato a questa conclusione opposta?
LT: Sono due difficoltà diverse. In uno dei murder party di "Aperitivo con delitto" sconsiglierei di leggersi la scheda dell'indiziato la sera stessa; meglio prendersi un po' di tempo prima per studiarsela. Una volta superato questo ostacolo, l'organizzazione è facile. Però ti diverti se oltre ai 5 indiziati hai anche un po' di investigatori. Un live in media è più difficile nel senso che spesso è meno guidato: non hai la struttura dell'interrogatorio guidato a farti da binario, e questo può disorientare un giocatore neofita. I live di "Dopocena da brivido" hanno invece il vantaggio che sono più strutturati: il ruolo del regista è ridotto al minimo, e anche il numero di giocatori come vedi è molto accessibile.

GN: Possono interessare anche chi magari ci segue su queste pagine ma solitamente gioca solo boardgames?
LT: Me lo auguro. Io mi diverto con un po' di tutto, dai giochi di ruolo ai boardgames… E in realtà li vedo come parenti molto stretti. Ricordo partite di Puerto Rico che erano tese come un film. E non sarò certo l'unico che si immagina pezzi di fiction mentre sposta delle pedine su una plancia.

GN: I tuoi ultimi lavori sono orientati a un pubblico prevalentemente di non giocatori, senza per questo rimanere lontani da chi segue il settore da anni, puoi spiegarci i motivi di questa scelta?
LT: Guarda, intanto a me è sempre piaciuto fare divulgazione. Poi c'è anche da dire che negli ultimi quattro-cinque anni le cene con delitto hanno avuto un boom e tutti le chiedono, quindi c'è molto interesse; per contro, gli scenari da giocare e le istruzioni su come giocare scarseggiano. Inoltre le compagnie che vedo in giro sono di qualità molto variabile, c'è chi fa un vero e proprio murder party interattivo, altri si limitano a fare una rappresentazione standard e l'interazione si limita, alla fine, a chiedere al pubblico chi è l'assassino. A me piaceva l'idea di dare la possibilità di provare questo hobby senza pagare una cena con delitto, in genere costosetta visto che c'è anche la consumazione. Altra cosa interessante è vedere, in questi anni, che il nostro hobby diventa sempre più mainstream. E in tutta sincerità non credo di esserci ancora abituato. Oggi non solo tutti fanno cene con delitto, ma la "gamification" è un concetto adottato in molti contesti (dalla formazione aziendale al marketing), e se proponi uno urban game a un'amministrazione comunale sono tutti molto interessati alla cosa. Non so, forse anche il fatto che Delos è un editore non ludico – quindi lo si trova in tutte le librerie italiane, non solo nei negozi di giochi – è un piccolo segnale di questa apertura che spero diventi uno standard sempre più diffuso, anzi, una vera e propria tendenza. Ovviamente non è obbligatorio passare di colpo da nerd a fighetti, probabilmente ci possono essere delle sensate vie di mezzo!

GN: Tornando a "Dopocena da brivido", raccontaci qualcosa degli scenari.
LT: L'idea di pubblicare dei live ce l'ho da una decina d'anni, ma questi hanno il vantaggio che sono semplici da organizzare e – aspetto da non sottovalutare – per pochissimi partecipanti. Esistono scenari anche più belli per 20-30 persone che richiedono uno sforzo organizzativo immane in termini di allestimento, costumi, veri e propri effetti speciali… ma poi si sarebbe trattato di una soglia d'accesso un po' troppo alta per il regista novellino. Nello specifico, ti parlo un po' di ognuno dei giochi. "Tre" di Pierpaolo Zoffoli è uno scenario che ha vinto diversi premi, ed è stato anche tradotto e giocato all'estero. In pratica è una riedizione a tre personaggi del Dilemma del Prigioniero, dove tre reclusi devono decidere se fidarsi l'uno dell'altro. Detto così sembra semplicissimo, e in effetti lo è, ma è proprio questa sua pura semplicità che lo fa funzionare. "Cuori rivelatori" di Oscar Biffi ha una bellissima meccanica che ribalta il concetto tradizionale di personaggio con dei segreti usato generalmente nei live: qui sono gli altri giocatori a rivelarti le cose che non sai di te. Aggiungo solo che il tutto è ambientato in una clinica psichiatrica in cui è appena avvenuto un grave fatto di sangue, e per tutta la giocata si respira un'atmosfera assai allucinata. "Il negoziatore" di Angela Caputo parte da una classica situazione con ostaggio (si usano dei walkie-talkie per comunicare tra sequestratore e negoziatore) ma con un "twist" interessante nella trama. Come in altre cose scritte da questa autrice, pur nella sua brevità riesce a essere un allestimento sontuoso in termini di dettaglio dell'ambientazione. "Viandanti sul mare di nebbia", ancora di Oscar Biffi, racconta della truffa che tre malviventi cercano di mettere in atto per smerciare un quadro falso. Anche qui la particolarità è una tecnica per cui lo stesso personaggio viene messo in scena da due giocatori, il "braccio" e la "mente", in un delizioso balletto tra pensiero e azione.

GN: Chi sono gli autori? Come li hai scelti e come sei venuto in contatto con loro?
LT: Si tratta di tre autori che ho conosciuto attraverso la comunità del Flying Circus. Ho avuto il piacere di provare di persona i loro scenari e me ne sono innamorato (degli scenari, non degli autori…). Da lì, l'idea di raccoglierli e pubblicarli è stata rapida. Mi piace anche l'idea di dare un po' di visibilità agli autori italiani, che dal punto di vista ludico hanno una vivacità invidiabile sulla scena internazionale. C'è una vera e propria "scena" che si è andata intrecciando negli anni, e che inizia anche ad avere un sedimento teorico molto interessante, come nel libro del Larp Symposium.

GN: Stai lavorando ad altro? Hai progetti nel cassetto?
LT: Nel mio hard disk ho un file che si chiama "idee.rtf" che cresce di anno in anno. Il problema è sempre trovare il tempo di fare tutto! La cosa più immediata è seguire una certa tendenza nel mondo dei giochi di ruolo americani e lanciare un crowdfunding, cioè un finanziamento dal basso, per la traduzione in inglese di uno degli scenari di "Aperitivo con delitto". Su gentile concessione di Delos vorrei infatti provare a presentare qualcosa di italiano anche sulla scena internazionale: secondo me i numeri per farci conoscere ce li abbiamo. Poi sto scrivendo "Aperitivo con delitto 2", che in tanti mi chiedono con assillo, e per una volta non è un modo di dire! La lavorazione è molto lunga perché un murder party dev'essere una macchina perfettamente oliata, in cui ogni cosa va al posto giusto e tutti gli indizi si incastrano come in un puzzle. Qualcuno mi ha già chiesto se dopo "Aperitivo con delitto" e "Dopocena da brivido" ci saranno anche "Ammazzacaffè col morto" e "Spaghettata di mezzanotte con la regina degli elfi"… L'idea di una serie mi stuzzica, in effetti. L'ultimo progetto già avviato è la partecipazione alla fiera Play! di Modena, che si terrà a fine marzo. Sto cercando di riportare lo storico Teatro della Mente in convention. Il desiderio è sempre quello di far conoscere i giochi di ruolo dal vivo e agevolare lo scambio di idee ed esperienze tra i giocatori italiani.

GN: Come ultima cosa, immancabilmente: potresti farti una domanda e darci una risposta?
LT: "Chi me lo fa fare?" è la domanda. La risposta è che mi diverto ancora un mondo, e se mentre mi diverto io posso far divertire anche altri… è una gran bella storia.

GN: Ciao e a presto.

LT Ciao a voi

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