Se seguite l’evoluzione della Mantic Games sicuramente avrete sentito parlare di Warpath, il nuovo gioco di battaglie tra miniature fantascientifiche da poco uscito.
Volevamo saperne di più, e quale miglior interlocutore dell’autore stesso, il gentilissimo Alessio Cavatore, che come al solito si presta a rispondere alle nostre domande sul suo ultimo prodotto?
Continuate a leggere per saperne di più…
GN: Cos’è Warpath?
AC: Warpath è un wargame di fantascienza, che presenta, nella scatola base, due razze giocabili, i Forgefather, assimiliabili a nani dello spazio, e i Marauder, ovvero Orchi dello Spazio.
Il gioco ha molti punti in comune con Kings of War; ovviamente ci sono alcune differenze, ad esempio in Kings of War le unità si presentano in Reggimenti, mentre qui sono in squadre. La grossa differenza, per me, è che mentre con King of War io sono subentrato quando il lavoro era già iniziato, con Warpath ho potuto iniziare a lavorare dall’inizio del progetto. Siamo potuti quindi partire dall’ambientazione, e lavorarci sopra.
GN: Parlaci dell’ambientazione.
AC: L’ambientazione è una metafora dell’Impero Coloniale Inglese, in questo scenario gli Umani sono quasi i “cattivi” della situazione, una potenza economica di cui puoi essere partner commerciale o suddito. Spesso si inizia come partner e si finisce come sudditi, per cui c’è questa specie di Compagnia delle Indie, che si chiama Corporazione, che spinge l’avanzata aggressiva degli umani.
GN: Le otto razze previste ricalcheranno stereotipi fantasy trasposti nello spazio o saranno dei concept originali?
AC: Il modello di business della Mantic fin’ora è stato di produrre modelli compatibili con altri sistemi di gioco, e anche questi avranno questa caratteristica; ma la Mantic sta crescendo, acquista confidenza e sicurezza di sé, per cui alcune razze saranno concept totalmente originali. Se vuoi posso farti un breve riassunto delle razze.
GN: Magari, vai pure.
AC: Allora, come detto ci sono gli Umani, questa forza coloniale di espansione militare/economica. Poi i Forgefather, una razza che è riuscita ad essere, veramente, un partner commerciale per gli umani, una forza che gli umani non sono riusciti a soggiogare e con cui si sono dovuti, alla fine, alleare. Gli Orchi, o Marauder, sono una razza che veniva inizialmente sterminata a vista, considerato poco più che un fastidio finché gli umani non decisero di provare ad addestrarli per usarli come truppe d’assalto. Il piano ebbe un successo insperato, almeno finché questi Orchi non decisero di ribellarsi e di agire come mercenari piuttosto che come soldati regolari. Ovviamente se nessuno li ingaggia non disdegnano atti di pirateria e saccheggio, per cui spesso la stessa Corporazione li ingaggia pur di non subire i loro attacchi. Procedendo in ordine sparso, abbiamo una razza chiamata Zor, una specie insettoide normalmente pacifica, ma che se disturbata attacca con ferocia; volendo fare una similitudine richiamano gli insetti di Starship Trooper, pur con alcune differenze che ancora non posso svelare. Un’altra razza sono i Ribelli, un insieme di razze aliene che sono state sterminate, soggiogate o oppresse dalla Corporazione, compresi umani dissidenti. Questi Ribelli saranno un’ottima occasione per sbizzarrirsi con le miniature. Ci sono gli Asterians, una razza che come concept richiamano il popolo fatato, pare che vivano in prossimità o addirittura dentro i buchi neri, che rapiscono intere popolazioni, che magari spariscono per un secolo per poi tornare raccontando storie incredibili. Un’altra razza sono i Plague, che in realtà è un virus che può avere due effetti. Il primo è di distruggere il sistema nervoso, creando a tutti gli effetti degli Zombie. Il secondo, se non distrugge i sistema nervoso, ti muta in una creatura orrenda e sfigurata, un abominio che domina sugli infetti inferiori. Infine c’è l’Ottava Razza, che ha solo due regole. La prima regola sull’Ottava Razza è che non si parla dell’Ottava Razza. La seconda puoi intuirla. Questa secondo me è la più eccitante, la più intrigante, non vedo l’ora che esce per averla io come esercito.
GN: Parlando delle similitudini con Kings of War, anche in questo riprendi la filosofia “torneista” di KoW in cui si gioca con l’orologio?
AC: Si, è una delle particolarità di KoW che abbiamo voluto mantenere anche in Warpath, l’uso dell’orologio. Io penso che in realtà il fatto di giocare con il tempo crea un’esperienza di gioco diversa, unica dei nostri sistemi. E’ anche un sistema più realistico, perché la pressione del tempo può farti fare errori che normalmente non faresti, quindi anche fuori dal discorso dei tornei è qualcosa di tipico della Mantic.
GN: La produzione di Warpath come influirà sullo sviluppo di Kings of War?
AC: La Mantic non è, ancora, una grossa azienda, per cui ovviamente deve distribuire le sue risorse tra i due sistemi. La Mantic è anche una ditta in crescita: stanno cercando scultori, e se il gioco avrà successo il processo accelererà di conseguenza. Il prossimo anno sarà gravido di nuove uscite, per Kings Of War usciranno i Twilight King, una razza di Elfi malvagi; e i Goblin, mentre per Warpath sono previste delle integrazioni ai Forgefather e ai Marauder e l’uscita della Corporazione. In definitiva una serie di uscite importanti, che speriamo saranno supportate dal pubblico, come è stato fin’ora.
Con questo si conclude la nostra intervista, un ringraziamento ad Alessio che ha gentilmente risposto alle nostre domande, rimaniamo in attesa di provare Warpath per darvi le nostre impressioni.