venerdì 22 Novembre 2024

Essen 2011: il parere degli italiani!

Con una nutrita line-up, anche quest’anno il nostro Paese s’è presentato alla fiera mercato del gioco di  Essen. In questa ventinovesima edizione da record (maggior numero di espositori e maggior numero di nuovi titoli presentati rispetto a qualsiasi altra edizione) abbiamo voluto intervistare tutti i protagonisti dell’editoria ludica italiana che siamo riusciti a “incastrare”, presi com’erano in una girandola di incontri, riunioni, presentazioni e… vendite!

A ognuno abbiamo posto le stesse tre domande:

1) Come sta andando la fiera per voi?
2) Pensate che in mezzo a questo affollamento ci sia ancora spazio per nuove proposte?
3) Quali sono le caratteristiche distintive della vostra offerta?

Ecco quindi una carrellata delle novità di ogni editore, il loro parere e le loro scelte editoriali, da quelle degli appassionati più oltranzisti a quelle dei business man dal respiro internazionale. E se volete, potrete ascoltare l’audio di ogni intervista facendo clic sul nome dell’azienda…

Ares Games

La società appena nata e già assurta agli onori delle cronache con gli annunci della riedizione della Guerra dell’Anello, di Wings of Glory e del nuovo Sails of Glory non aveva un proprio stand ma ha girato per Essen durante i quattro giorni per fissare accordi e alleanze. Intervistato, Roberto Di Meglio si è dichiarato molto soddisfatto per i risultati ottenuti nella costruzione della rete di vendita internazionale dei prodotti Ares. Conferme sono state ricevute dai precedenti distributori esteri per le tre nuove linee, e sono stati già firmati contratti per le edizioni spagnola e tedesca del nuovo Guerra dell’Anello. Sails of Glory, presentato in forma prototipale, ha riscosso molto interesse da parte degli operatori stranieri e Ares è molto fiduciosa in un suo successo. Questo anche a seguito dei pool condotti su siti di appassionati (che testimoniano la conferma di gradimento dai giocatori del precedente Wings of Glory) e alla speranza che la nuova ambientazione potrà fornire aperture verso nuovi segmenti di mercato (si punta soprattutto alle fasce più giovani dei giocatori).

Di Meglio dichiara di essere il primo a sentire la pressione di un mercato che presenta ogni anno un’offerta sempre più ampia e variegata, soprattutto considerando che Ares Games è al suo startup. Ma confida molto sul valore delle linee che stanno mettendo in campo e sulla capacità di innovare del team, caratteristica che ritiene sia destinata a rendere distinguibili le proposte Ares dalla marea di ripetizioni che ogni anno escono sul mercato.

Per caratterizzare la propria offerta, intende innanzitutto rinforzare i propri brand, a partire da “La Guerra dell’Anello” che è destinato a diventare una vera e propria linea articolata in esperienze ludiche diversificate ( “rendere l’esperienza del mondo di Tolkien sempre più gratificante”). Altro elemento distintivo sui cui si punta è l’alto livello qualitativo dei titoli, con cui si intende “colpire il giocatore” fin dal momento in cui prende in mano il prodotto.

Asterion Press

Una presenza peripatetica, quella di Massimo Bianchini e Luca Cattini, alla fiera di Essen (ed è per questo che l’intervista con Asterion è l’unica priva di registrazione audio!).

Il loro scopo quest’anno era consolidare i rapporti con i partner internazionali e andare alla ricerca di nuovi titoli da proporre sul mercato italiano. In questa edizione anche a loro, pur non mancando titoli interessanti, è sembrato molto più difficile individuare il “titolo della fiera” (il 7 Wonders di quest'anno, per intenderci!). Al di là delle critiche dei gamer (e forse sottotono rispetto alle attese), individuano comunque in Kingdom Builder della Queen il titolo con le carte in regola per entrare nei nominati del prossimo SdJ, e con buone probabilità di vittoria (parere, peraltro, condiviso da chi scrive!).

Massimo è sicuro che nel mare delle numerosissime nuove proposte, alcune scompariranno nel giro di poche settimane, ma è altrettanto fiducioso che i titoli con un regolamento solido e divertente e un buon livello di impatto grafico finiranno per emergere (cita, quale esempio, la coda che frequentemente si è vista per acquistare Trajan della Ammonit Spiele, tutt’altro che un colosso editoriale).

L’offerta di Asterion passa per la valorizzazione di due elementi: l’aspetto grafico e l'esperienza di gioco, considerando la prima caratteristica importante come e quanto la seconda. Fin dal suo esordio come casa editrice, le scelte sono state sempre fatte nella convinzione che un titolo prima di poter essere venduto, deve essere preso in mano dallo scaffale, e in momento è l'occhio a volere decisamente la sua parte! Poi, il gioco dev'essere bello. Il che non significa che debba essere necessariamente bilanciato, ma che offra un'esperienza ludica divertente al tavolo da gioco. Per Asterion l'aspetto sociale viene prima di tutto il resto, ed è per quello che la sua offerta propone per lo più titoli francesi o americani… i giochi alla tedesca per ora non sono nel suo target, sebbene qualcuno prima o poi finirà per entrare nel loro catalogo… (e noi ci domandiamo se c’è qualche riferimento a un titolo della Queen Games poco prima citato?!?).

Cranio Creations

Presente a Essen per il terzo anno era, come sempre, ospite del padiglione degli editori fuori dagli schemi… non che questa sia una definizione ufficiale ma considerate che nello stesso erano presenti diversi editori cechi, piccole case di produzione americane e tedesche e alcune tra le realtà da tenere sempre sott’occhio, come la francese Iello e la statunitense Z-Man.

È Lorenzo Tucci Sorrentino a dichiararci la sua soddisfazione per le ottime vendite registrate allo stand, e non solo per la novità della fiera (quel Dungeon Fighters metà party game e metà dungeon crawler di cui abbiamo già parlato) ma anche per il gioiello di famiglia Horse Fever che è uscito in una seconda edizione rivista e migliorata. Per Lorenzo, il mercato ludico così affollato costringerà i grandi editori a lavorare sempre più sullo sfruttamento dei titoli di successo (con espansioni e nuove versioni) permettendo ai più piccoli di aggredire il mercato solo attraverso la proposta di novità sempre più “dirompenti”. Cranio Creations fa del divertimento dei clienti la propria cifra stilistica, ritenendola la chiave che permette la fidelizzazione e la penetrazione nel mercato delle sue proposte. Un divertimento che diventa la sigla dell’italianità dei giochi Cranio Creations, “perché gli italiani fanno divertire, la gente si diverte, si fa casino…” dice Lorenzo (e se fosse vero esclusivamente per il mondo del gioco ne saremmo soddisfatti, il dramma è che così non è!).

DV Giochi

Per DV Giochi questa è stata una Essen speciale, perché la casa editrice del famosissimo Bang! ha festeggiato i suoi dieci anni con un party serale che ha richiamato al proprio stand ospiti di tutto il mondo. Quest’anno lo spazio DV Giochi era ancora più ampio e ben integrato in uno dei padiglioni occupati soprattutto dai grandi marchi tedeschi. È proprio Barbara Rol a spiegarci che per DV Giochi la posizione all’interno della fiera è particolarmente importante, e ogni anno viene attentamente valutata e contrattata con l’organizzazione tedesca (e vi garantiamo che non è sempre cosa semplice, soprattutto per gli operatori italiani!). Questo ha permesso di garantire il successo nel principale obiettivo di DV Giochi per questa edizione: rilanciare Bang! sul mercato germanico. Obiettivo pienamente raggiunto, visto il costante affollamento ai tavoli di gioco dello stand.

DV Giochi continua a puntare sul consolidamento dei suoi marchi storici, che l’hanno resa nota in tutto il mondo, ma Barbara ci informa che al contempo si sta lavorando per variare l’offerta al fine di ampliare il respiro internazionale della casa.

Ghenos Games

Presente a Essen per il suo sesto anno, ci accoglie un Alfredo Genovese particolarmente “devastato” (per usare le sue parole) dagli impegni della fiera. Soddisfatto dei risultati dei suoi titoli (Leader 1 è andato subito sold out, e sarebbe andato ancora meglio se non ci fossero verificati problemi nelle consegne… cosa che, va detto, quest’anno ha colpito molti editori).

Tra le altre novità, erano presentati Lupin 3rd (di cui abbiamo ampiamente parlato) e il gioco di corse Lamborghini che, pur avendo un regolamento firmato da Pierluca Zizzi, ha destato la curiosità del pubblico tedesco soprattutto per le sue cinque automobiline (cosa tutt’altro che negativa, visto che il gioco è proprio stato pensato per la grande distribuzione su catene tipo Toys, Auchan, ecc.).

Per Alfredo la saturazione del mercato è testimoniata in maniera evidente nella fiera stessa (a Essen non pochi titoli dello scorso anno venivano venduti a prezzi di realizzo). In queste circostanze non ci si può aspettare che una spietata selezione degli operatori dove bravura, determinazione e capacità di allearsi premieranno solo alcuni dei protagonisti. Le condizioni cambiano in modo drammatico, quindi, e se l’ingresso al mercato del gioco può sembrare a portata di chiunque, chi vuole rimanerci si accorgerà ben presto che la sola passione non basta!

Ghenos Games è una casa che ha fatto della specializzazione (ovviamente nei giochi sportivi) la sua principale caratteristica e questo rischia, per certi versi, di essere anche il suo limite (lo si misurerà nell’accoglienza che il mercato riserverà per Lupin 3rd, titolo che sportivo sicuramente non è). Altri obiettivi perseguiti sono il ricercato equilibrio nelle proposte (un mix di simulazione, strategia e gioco per famiglie) e una identità visiva precisa e riconoscibile (basata sulla presenza di miniature e di grafica di qualità).

Giochi Uniti

La sua presenza a Essen è stata quest’anno tutta pianificata con uno sguardo rivolto al futuro! Con la sola eccezione di Ventura, il nuovo titolo italiano coprodotto con Fantasy Flight, lo stand era infatti dedicato ai prototipi di quei titoli che sono previsti per il prossimo anno.

È stato lo stesso Silvio Negri Clementi a confermarci lo scopo di questa operazione: testare i nuovi giochi col pubblico internazionale e, soprattutto, stringere nuovi accordi e alleanze con gli operatori stranieri. La novità del principale editore ludico italiano è, quindi, soprattutto di carattere strategico. La ricerca di nuove partnership, operata con successo anche durante la fiera di Essen, consentirà a Giochi Uniti di acquisire nel prossimo futuro un respiro ancora più internazionale. Da un lato rimane in essere il rapporto privilegiato con Fantasy Flight (che continuerà a editare per il mercato anglofono alcuni dei titoli prodotti dall’editore italiano), dall’altro sarà la stessa Giochi Uniti a produrre nuovi titoli in versione multilingua destinandoli alla distribuzione internazionale tramite partner selezionati.

Rispetto all’affollamento del mercato ludico Silvio ritiene che quello italiano, pur mostrando significativi segnali di crescita (seppur lenta), non è affatto in grado di assorbire una offerta ampia come quella attuale. Questo aumenterebbe il rischio di una vendita sempre più limitata per ogni nuovo titolo immesso sul mercato e comporterebbe una conseguente involuzione del trend.

Da questa situazione se ne esce solo andando oltre il mercato specializzato, aggredendo la grande distribuzione e provando, anche con eventi e fiere rivolte al mass market, a diffondere la pratica del gioco tra le famiglie italiane. Almeno che uno scaffale di giochi sia accanto a quello di libri nelle case italiane… questo il sogno di Silvio, i cui standard ludici familiari sono di 5-7 titoli giocati a settimana!

Giochi Uniti sta lavorando sulla caratterizzazione della propria offerta a partire dalle  acquisizioni operate tra le aziende ludiche italiane. Il marchio Stratelibri, per esempio, è stato scelto come testa di ponte per l’internazionalizzazione della casa, attraverso l’offerta di giochi non solo “belli da giocare e belli da vedere”, ma anche in grado di insegnare qualcosa (con tutti i limiti del caso!).

I giochi presentati a Essen quest’anno sono stati tutti “made in Italy”, e questa è l’intenzione di Giochi Uniti: valorizzare quel gusto del bello che caratterizza le proposte italiane, e che è stato già apprezzato all’estero grazie a titoli come Kingsburg , Si, Oscuro Signore e Olympus (di cui uscirà il prossimo anno un’apposita edizione internazionale). L’ampiezza del catalogo è un altro dei valori messi in campo da Giochi Uniti, che vuole rendere ancor di più organico attraverso l’operazione di razionalizzazione in corso. Questa passerà sia per una attenta selezione delle proposte attualmente disponibili, sia per un’ancora più forte attenzione verso le richieste di localizzazione che arriveranno dal mercato italiano.

Giochix

Da quattro anni la casa editrice romana di Michele Quondam presenzia Essen. In questa edizione lo stand di Giochix, decisamente ben posizionato in un padiglione di prestigio, presentava due titoli che hanno riscosso parecchio interesse da parte del pubblico: The Forgotten Planet e Upon a Salty Ocean. La soddisfazione era evidente nel volto di Michele (e traspare anche dalla registrazione dell’intervista ), permettendogli persino di sorridere dei problemi di logistica e consegne che lo hanno afflitto a inizio fiera. Le sue novità hanno riscosso un buon successo e raggiungendo spesso i primi posti della fluttuante (e sempre tanto discussa) classifica in tempo reale dello stand di BGG! Rispetto all’affollamento del mercato, la posizione di Michele è altrettanto fatalista. Supportato da quella che lui stesso definisce semplicemente “passione”, è cosciente che nella grande massa di uscite anche un buon titolo può non ricevere l’attenzione che merita. Ma in ogni caso, per lui l’importante è lavorare alla produzione di giochi in cui si crede, e la speranza che coinvolgano e facciano divertire altri giocatori prevale anche sulle aspettative di successo economico. Ci dice che Giochix è un marchio che per caratterizzarsi non ha mai puntato alla specializzazione in precisi ambiti, anzi ha fatto della diversificazione la propria scelta. Prova ne siano gli stessi titoli presentati in fiera, uno fortemente ambientato e l’altro quasi completamente astratto. Una caratteristica comune però c’è e Michele la identifica nella ricerca costante di titoli che (indipendentemente dal target) siano in grado di stimolare il pubblico sollecitandone l’intelligenza e la curiosità.

Placentia Games

Essere piccoli non significa essere privi di determinazione. Placentia Games anche quest’anno era a Essen con il suo Florenza. Nessun nuovo titolo, quindi, ma ancora una volta un sold out (già al terzo giorno di fiera). Infatti è lo stesso Franco Arcelloni ad annunciarci, con soddisfazione, che per quest’ultima kermesse è stato definitivamente svuotato il magazzino di Florenza. In un momento in cui escono troppi giochi, e solo per accontentare una legge di mercato che vuole il rinnovo costante dei cataloghi, Franco preferisce una politica concentrata su poche idee ben curate. Per questo Placentia Games cadenza le sue uscite sul riflessivo ritmo di un gioco nuovo ogni due anni. Lo fa cercando di caratterizzarsi per scelte che sono dettate dalla passione dei suoi soci e dalla loro esperienza trentennale di giocatori, con un occhio particolare alla cura grafica e al dettaglio e alla completezza di regolamenti che vengono lungamente testati per essere (il più possibile!) a prova di “baco”,

Post Scriptum

Mario Sacchi rappresenta è un’altra realtà italiana veterana di Essen, cui partecipa ormai da sette anni. Senza nuovi titoli, questa edizione è stata sfruttata come opportunità per vendere i titoli in catalogo, preparando le novità del prossimo anno. Per Mario i segnali di un mercato affollato sono identificabili nella breve esistenza che caratterizza parecchi editori, la cui vita dura talvolta solo poche stagioni, o nel crollo dei prezzi che spesso si registra a causa dell’eccessiva concorrenza, e che considera uno dei fenomeni più frustranti per un editore. Nelle sue scelte editoriali, Post Scriptum intende cominciare presto a muoversi anche nel settore del family game, per quanto l’esperienza di consulenza editoriale maturata nel corso di questi anni caratterizza il marchio, soprattutto in Italia, come operatore su più settori (tra le collaborazioni di Post Scriptum ricordiamo la consulenza editoriale per Florenza e per il contributo alla finalizzazione di alcuni progetti Scribabs).

Red Glove

Federico Dumas ha concentrato tutta la potenza di fuoco del suo stand Red Glove sul nuovo Ristorante Italia, di cui vi abbiamo già parlato con una nostra anteprima. Tra lo svolazzare di tovaglie a quadrettoni rossi e giocatori impegnati in ricette e ingredienti, il successo di vendite ci viene confermato da Federico insieme alla sua sensazione dell’aumento di pubblico in questa edizione di Essen. Red Glove, come è noto, è da sempre un’azienda che ha scelto di operare praticamente solo sul mercato italiano e proprio grazie a questo soffre meno l’affollamento di operatori e prodotti che si sente soprattutto all’estero. In controtendenza rispetto a molte altre realtà, Red Glove non cerca di inseguire le tendenze ludiche e le meccaniche di gioco “più innovative”, piuttosto insegue il piacere e il divertimento dei suoi clienti associandolo a “ambientazioni familiari” e regole semplici e immediate, per “colpire il mercato in maniera diretta” ottenendo buoni risultati. E va detto che Ristorante Italia, con il suo regolamento a due livelli (basico e avanzato), la grafica molto pop e la ricca cartotecnica,  rappresenta una perfetta incarnazione del “dumas-pensiero”!

Lo Scarabeo

Del tutto neofita di Essen è la casa editrice italiana Lo Scarabeo, nota per i suoi tarocchi e alla sua prima esperienze di produttore ludico con Arcanum. Ed è proprio uno dei suoi due autori, Andrea Chiarvesio a fare gli onori di casa. Lo stand di Lo Scarabeo era nella tipica posizione di chi, appena entrato come operatore in questa notissima fiera, deve pagare pegno e fare tutta la gavetta. Nulla meglio delle sarcastiche parole di Andrea può darvene idea: “considerando che siamo qui a Little Italy, anzi alla Lampedusa di Little Italy… possiamo dire che va molto bene!”. Alla domanda sull’affollamento del mercato, Andrea risponde sia come Scarabeo (l’affollamento c’è e siamo arrivati anche noi a contribuire, anche se per Scarabero è un business del tutto collaterale!), sia come Andrea Chiarvesio (come autore sono preoccupato si!è molto difficile orientarsi per un giocatore che si trova davanti tutta questa varietà). Le caratterizzazioni della produzione di Scarabeo derivano dal suo essere una azienda d’arte e di tarocchi e ruotano intorno alla qualità grafica e visiva dei loro prodotti e, forse, dall’aver assunto un “game designer bravino”. Chissà a chi si riferiva Chiarversio?!?

Scribabs

Lo stand di Scribas, presente nel padiglione con la maggiore densità di editori italiani, si è fatto notare per i suoi allestimenti scenografici, in stile col nuovo 011 di Marco Valtriani che, presentato al pubblico di Essen, ha riscosso estremo interesse, garantendo la propria presenza nella classifica dei 25 titoli della fiera, allo stand di BGG. Abbiamo incontrato Lara Mottola di Scribabs, anche lei in un completino steampunk, che oltre a ricordarci l’intero progetto multimediale che gravita intorno a 011, ci ha anticipato del premio che avrebbe ricevuto da li a poco a Lucca come migliore progetto editoriale.

Scribabs ritiene che il mercato abbia ancora spazio per le nuove proposte, anzi considera Essen come un reale palcoscenico delle novità ludiche, meglio se coraggiose e originali. Ed è proprio questa la ricerca su cui Paolo Vallerga, con la sua Scribabs, lavora: cercare di produrre giochi graficamente belli e dalle caratteristiche originali (011 per esempio ha degli “ingranaggi” in cartone funzionanti e “funzionali” ai meccanismi del gioco), coniugando idee innovative con ambientazioni e contesti narrativi che rendono la stessa spiegazione del gioco un’occasione per raccontare una storia. La ricerca del dettaglio era infatti evidenziata nello stand dove, insieme a una splendida copie artigianale e a tiratura limitata di Sator Arepo Tenet Opera Rotas, si potevano ammirare gli “artefatti steampunk” realizzati dagli allievi della Scuola si scenografia San Carlo di Torino per il cortometraggio collegato al progetto 011.

( le foto delle interviste e tutte le altre foto di Essen 2011 sono disponibili nella nostra galleria online )

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