domenica 17 Novembre 2024

Yemaia – Il nuovo editore che punta sulla qualità

In uno scenario mutevole e variegato come quello dell'editoria ludica, non ci stupisce l'annuncio di una nuova realtà, che si presenta al pubblico con un gioco pensato per essere immediatamente proposto sulla scena internazionale. Parliamo di Yemaia, nuovo editore italiano che ha in cantiere un titolo firmato da Giorgio De Michele e Pierluca Zizzi e illustrato da Simone Gabrielli: Al Rashid.

Scopriamo qualche dettaglio in più sui programmi di questo nuovo publisher e sul suo primo gioco direttamente dalle parole di uno dei suoi fondatori, Giovanni Intini

Gioconomicon: Buongiorno Giovanni, ci vuoi raccontare come è nata la vocazione del publisher e come è composta la vostra squadra?

Giovanni Intini:Yemaia nasce con una convinzione: che in un mercato affollato e pieno di aziende che si affannano a tirare avanti producendo titoli il cui valore “produttivo” si abbassa di anno in anno, sia possibile creare un’azienda in grado di auto sostenersi con titoli dalla qualità produttiva più alta possibile.
Dietro questa convinzione c’è un gruppo di amici, sei, di cui tre operativi, giocatori molto appassionati e competitivi.
Per questo motivo i nostri giochi saranno sempre destinati ad un mercato di “gamers”.

GN: Da cosa nasce la scelta del nome Yemaia?

GI: C’è una risposta romantica ed una pragmatica a questa domanda. Ti darò quella romantica, poi magari un giorno in privato ti racconto quella pragmatica… Yemaia è la dea madre della tradizione Yoruba, e ci piaceva un nome legato ad una “forza creativa”.

GN: L'editoria è la vostra principale attività professionale? Un hobby? Un secondo lavoro?

GI: Un hobby, con un progetto, della durata di qualche anno, di diventare il lavoro principale per alcuni di noi.

GN: Come avete scelto il gioco con cui iniziare questa avventura? Conoscevate già il duo di autori?

GI: Abbiamo la fortuna di essere amici di Andrea Chiarvesio, autore di cui non è necessaria la presentazione, e lui ci ha introdotto a Pierluca e Giorgio, che avevano ideato Al Rashid.
Al Rashid ci ha immediatamente catturato come meccaniche di base e ambientazione, e dopo un anno di playtesting e bilanciamento siamo proprio contenti del lavoro finale.

GN: E Simone Gabrielli? A quanto ci risulta questa è la prima esperienza di questo talentuoso disegnatore nel settore giochi da tavolo, giusto?

GI: Non ti so dire se è il primo gioco illustrato da Simone, credo di sì, ma potrei sbagliarmi. Quello che ti posso dire è che per arrivare a lavorare con lui abbiamo sfogliato dozzine di cataloghi e fumetti, ed alla fine la nostra scelta è caduta su di lui.
Abbiamo avuto fortuna perché si tratta di un grande professionista oltre che di un disegnatore di indiscutibile talento.
Sarò sincero e vi dico che Simone in realtà era la nostra terza scelta. Gli altri due disegnatori erano morti, rispettivamente nel 1400 e nel 1800 🙁

GN: Ci parli un pò di Al Rashid?

GI: Al Rashid è un gioco di piazzamento e influenza. Si trovano un pò ovunque informazioni sulle meccaniche, ed adesso è anche disponibile il manuale, quindi preferirei parlarvi del processo che ha portato il prototipo di Pierluca e Giorgio al gioco che sarà possibile acquistare ad Essen 2012 (e presto sul nostro sito!).
Come detto su siamo dei giocatori incalliti, e di lunga esperienza. Tra di noi ci sono decine di Pro Tour, per gli amanti di Magic, il secondo e terzo posto nazionale e la partecipazione ai mondiali di Agricola, e migliaia di ore complessive giocate a tanti, forse troppi, giochi.

Ci siamo posti l’obbiettivo di produrre un gioco che avesse due caratteristiche principali:

  1. fosse un gioco che a noi piacerebbe giocare, quindi con poca fortuna, profondo e bilanciato
  2. fosse un gioco con componenti di alta qualità. Ho speso 60 euro per acquistare Agricola, ed altri 60 euro per comprare meeples aggiuntivi. Con Al Rashid volevamo proporre la stessa qualità senza far spendere 120 euro ai giocatori.

Abbiamo lavorato un anno per ottenere il punto 1, giocando e facendo giocare il gioco a quanta più gente possibile, e non abbiamo avuto paura, dove necessario di tagliare o stravolgere parti che sembravano pronte mesi prima.
Per il punto 2 ci siamo rivolti a tanti produttori, di carta e di legno, ed alla fine con una joint-venture italo-tedesca siamo proprio contenti del risultato.
In particolare Pierluca ha progettato personalmente tutti i pezzi di legno del gioco (di circa 10 tipi diversi, per un totale di oltre 200).
L’arte strepitosa di Simone è la ciliegina sulla torta.

GN: Il vostro primo gioco esce nella sola lingua inglese. Vi presentate al pubblico come editori italiani o internazionali?

GI: Non potremmo mai rinnegare la nostra italianità, ma il pubblico a cui ci rivolgiamo è internazionale, non italiano.

GN: Lo scorso anno, una ricerca sul campo ha dimostrato come molte attività imprenditoriali di questo settore siano motivate più dalla passione che dal profitto. Cos'è che muove principalmente Yemaia?

GI: Yemaia è mossa principalmente dalla passione. Se c’è una cosa però che le nostre precedenti avventure lavorative, imprenditoriali per alcuni di noi, ci hanno insegnato, è che facendo le cose con passione e progettualità alla fine arriva anche il profitto.
Abbiamo un progetto per Yemaia, ed Al Rashid è solo il primo passo nella vita, speriamo lunga, di questa azienda.

GN: In una serie di interviste che abbiamo condotto durante l'ultima edizione di Essen, molti operatori hanno condannato quest'affollamento nell'offerta (non solo italiana), profetizzando una saturazione. Voi vi siete posti il problema che di editori ce ne sono già troppi in un settore non esattamente enorme?

GI: Sì, ce lo siamo posto. Anche per questo Yemaia si colloca in una piccola nicchia, quella della produzione di basse tirature di giochi per gamers con alta qualità produttiva.

GN:  Avete già dei progetti dopo Al Rashid?

GI:  Stiamo già lavorando sul nostro prossimo titolo, ma per ora non posso dire altro.

GN:  Possiamo consigliare agli autori esordienti italiani (sappiamo che sono parecchi) di contattarvi o preferite scegliere da soli i vostri futuri giochi?

GI:  CONTATTATECI, CONTATTATECI, CONTATTATECI. Per ovvi motivi non produrremo tutti i giochi che ci verranno presentati, ma per i giochi nei quali vediamo una potenzialità siamo disposti a lavorare gomito a gomito con gli autori sino alla pubblicazione.

Non ci resta che augurare un "in bocca al lupo" a questa nuova realtà, nell'attesa di poter provare con mano Al Rashid, il prossimo ottobre.

Related Articles

I NOSTRI SOCIAL

9,269FansMi piace
2,074FollowerSegui
315FollowerSegui
947IscrittiIscriviti

Ultimi articoli