giovedì 28 Novembre 2024

Smart Design – il contest che premia le buone idee

Per gli autori di giochi, le opportunità di mettersi alla prova non mancano di certo, grazie ai numerosi concorsi, tra italiani e internazionali, che si svolgono durante l’anno e che vi segnaliamo anche su queste pagine. Il contest di cui andiamo a parlare in questa occasione vanta però un format particolarmente innovativo, che ci ha immediatamente colpito per il suo approccio probabilmente più vicino alle reali dinamiche di settore. Stiamo parlando della prima edizione dello Smart Design, indetto da Board Game Designers Italia con la collaborazione di ProGioco Firenze

Contrariamente alla maggior parte dei concorsi già noti, la sfida lanciata da Smart Design non consiste nel presentare un prototipo, ma bensì un’idea di gioco tabletop! L’idea dovrà essere originale, riguardare un tema prestabilito e avere un target preciso.
La sfida che dovranno raccogliere i partecipanti consiste quindi nel riuscire a trovare un’idea di gioco che sia aderente al target scelto e al tema proposto, che abbia meccanismi di gioco originali e funzionali al tipo di esperienza ludica che vuole realizzare e soprattutto che sappia convincere la giuria (composta da editori ed esperti del settore) della sua bontà. Il gioco di cui si parla non va per forza sviluppato, va piuttosto ben raccontato, in un numero limitato di battute nel modo più completo e chiaro possibile.
Non si tratta quindi solo di avere una buona idea, ma di saperla comunicare: riuscire a identificare i punti di forza del proprio gioco anche dal punto di vista promozionale, avere ben chiaro qual è l’esperienza di gioco che si vuole creare, capire perché il gioco risulterà attraente e divertente.
Anche se non è prevista una fase di sviluppo, i partecipanti dovranno comunque aver ben chiare quali sono le meccaniche principali che regolano il funzionamento del gioco, perché, come abbiamo ben imparato, spesso le meccaniche sono elementi fortemente caratterizzanti del prodotto finale.

Con queste premesse, risulta chiaro che il concorso non ha solo una finalità competitiva, piuttosto crea un vero e proprio momento di confronto tra gli autori, contribuendo al loro percorso di formazione. Ma oltre ai vantaggi formativi, ci sono ovviamente i premi! Il vincitore riceverà un buono da spendere in giochi e rompicapo, a questo si aggiungeranno quatto menzioni speciali (una per ciascun target) comprensive di un gioco rappresentante della categoria offerto dagli editori che collaborano a questo concorso.

Parlando proprio di loro, tra i promotori troviamo Coyote Press, Ghenos Games, PostScriptum e Red Glove che, come avrete capito dallo spirito del concorso, saranno parte attiva di tutta l'’iniziativa. Oltre a far parte della giuria, gli editori parteciperanno a un momento di confronto e di seria valutazione dei partecipanti durante FireGioca 2013 ( i prossimi 21 e 22 settembre). Tra l’altro, la manifestazione toscana sarà anche la sede della premiazione di SmartDesign.

Considerando la peculiarità di questo contest, abbiamo contattato i ragazzi di BGDItalia per approfondire con loro ulteriori dettagli su come è nata l’idea del concorso e su come si colloca tra le molteplici attività che questa community sta organizzando a ritmo sostenuto da quando ha aperto i battenti. Risponde alle nostre domande il disponibilissimo (oltre che vecchia conoscenza della redazione) Diego Cerreti.

Gioconomicon: Questo è il primo contest che viene indetto da Board Game Designers Italia. Come è nata l'idea?

BGDI: I contest sono uno strumento di una certa efficacia per stanare game designer, e BGDItalia ne sta cercando di validi. Aggiungendo a questo la nostra partecipazione dal vivo all'organizzazione di eventi culturali durante fiere e festival, insieme all'attenzione delle esigenze del settore editoriale, la conclusione è stata inevitabile.

GN: La formula dello "Smart Design Contest" è decisamente particolare. E' forse un tassello di una strategia più ampia che definisce il vostro approccio al game design (e alla figura dei game designer)?

BGDI: Ovviamente, pur "salendo sulle spalle dei giganti", non potevamo esimerci dal creare un concorso che facesse al caso nostro, ossia volto a valorizzare il design on demand e i principi del game design iterativo. Questo contest segue assolutamente il lungo percorso che stiamo intraprendendo verso la creazione di una "scuola italiana" di designer professionisti, tecnici prima che artisti.

GN: Tra le collaborazioni a questo contest ci sono le firme di alcuni editori italiani. Qual è il loro ruolo rispetto a questo vostro progetto e, soprattutto, con quale spirito hanno aderito al contest?

BGDI: E' ovvio che non possiamo essere gli unici a cui interessi avere una schiera di autori in grado di lavorare su progetti a richiesta, a richiedere la realizzazione di quei progetti dev'esserci un editore. Nel nostro caso più d'uno. Editori che evidentemente hanno le idee chiare su cosa vogliano e di cosa necessitino. Per questo hanno supportato l'idea come sponsor attivi, mettendo non solo in palio dei premi, ma promuovendo delle intere categorie di merito nei rispettivi campi d'interesse, cogliendo così l'opportunità di essere i primi a gettare un occhio sulle capacità dei "nuovi" autori.
Il nostro lavoro, proprio come quello degli editori, ha infatti tutta l'intenzione di portare frutti concreti.

GN: Tra i vincoli del contest, oltre al tema (Firenze 3013), c'è il limite preciso di materiali, un mix di tre tipi che può essere scelto da una lista di otto, Non vi sembra di essere stati un po' troppo restrittivi? Quale ragionamento avete seguito al riguardo?

BGDI: Siamo sempre nel campo del design on demand, quindi l'idea è di far proporre progetti simulando "richieste precise" da parte dell'editore del caso. In particolare, prendendo tre gruppi di materiali tra quegli otto, si arriva ad avere un prodotto in scatola appartenente ad una ben determinata fascia di prezzo e categoria di vendita, potremmo dire un party, family o introduttivo (in somma certamente non un hardcore game) venduto intorno ai venti euro.
In realtà questi sono ostacoli ma non limiti. Come ogni game designer infatti sa, lo stimolo concesso da spunti anche molto forti, come una restrizione, è più incisivo, ad esempio, dell'indirizzo sul tema.

Salutiamo e ringraziamo Diego e segnaliamo a tutti i designer (o aspiranti tali) in ascolto che trovate tutti i dettagli sul contest a questa pagina, che il termine ultimo per iscriversi è il 31 agosto 2013 e che il tema di questa prima edizione è “Firenze 3013”.

In bocca al lupo a tutti!

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