Il Gioco dell’Anno è Augustus di Paolo Mori!
Appena rilasciata, la notizia ha fatto letteralmente il giro del mondo, a testimonianza di come questo nuovo premio sia in grado di suscitare un ben più ampio interesse rispetto al suo predecessore, quel Best of Show che, nonostante fosse il più illustre in Italia, con difficoltà oltrepassava i confini del festival in cui veniva assegnato. Augustus, lo leggiamo nelle motivazioni, è il gioco che più di ogni altro partecipante a questa selezione riesce a rivolgersi al grande pubblico e coinvolgere giocatori di tutte le età. In queste indicazioni ritroviamo una parte rilevante dei criteri alla base delle scelte nell’omonima competizione di quello che è oggi il mercato di riferimento del boardgame, e non è un caso che Augustus si è anche classificato tra le nomination 2013 del famosissimo Spiel Des Jahres (conquistato poi da Hanabi)!
La giuria nostrana ha individuato in Augustus la capacità di essere un titolo ponte verso l’ampia e variegata offerta del mercato ludico che, lo sappiamo bene, sforna ogni anno una quantità ormai impressionante di nuovi giochi.
Il tempo ci dirà se la scelta verrà confermata dai fatti, e ci permetterà di verificare l’effettiva efficacia di questo nuovo bollino che campeggerà sulle prossime scatole di Augustus, distribuite in Italia da Oliphante. Questo editore si trova in un anno decisamente magico, avendo azzeccato in anticipo i due vincitori dei più importanti premi di settore (per l’Italia) ed essendo riuscito a inserirli nel proprio catalogo.
Ma come ha preso la notizia della vittoria l’autore del gioco, Paolo Mori ? Quale alchimia ha adottato per sfornare un titolo tanto apprezzato ? E come si sta preparando l’editore per gestire e promuovere questa vittoria?
Lo abbiamo chiesto proprio a loro: di seguito un po’ di domande “a caldo” rivolte ai vincitori del premio, autore ed editore: Paolo Mori e Federico Faenza.
Gioconomicon: Tutti gli autori alla domanda "ti aspettavi di vincere" rispondono sempre di no, più per convenzione che per modestia. Quindi a te chiedo: sapendo che quando è stato annunciato questo premio (con i suoi particolari requisiti e target di riferimento) il tuo gioco era già in circolazione, ti aspettavi che Augustus sarebbe stato candidato a questa competizione?
Paolo Mori: Sarò sincero: dopo l'exploit allo Spiel des Jahres, da cui il premio del Gioco dell'Anno ha mutuato le finalità, mi aspettavo che potesse figurare bene tra i finalisti di questo riconoscimento. Per la vittoria finale è tutto un altro discorso. Credo che la cinquina finale fosse in effetti bene assortita, per cui le probabilità di vittoria per me erano esattamente pari al 20%. Se non avesse vinto non avrei gridato allo scandalo. Ma ha vinto, e sono soddisfatto.
GN: Quando hai disegnato Augustus e le sue meccaniche, a quale profilo di utente stavi pensando di rivolgerti?
PM: Non sono partito pensando a un tipo di giocatore, ma di certo quando mi è venuta in mente la meccanica della tombola ho capito che il gioco poteva rivolgersi anche a un pubblico un po' più ampio del mio solito. Per cui ho cercato di mantenere la complessità generale bassa, pure inserendo alcuni elementi (le combinazioni tra le carte) che dovrebbero dare un po' di soddisfazioni anche ai giocatori un po' più navigati.
GN: Prova a immaginare che Augustus abbia appena appassionato una persona che non ha mai giocato… secondo te, verso quale tipo di giochi questa persona sarà poi indirizzata in funzione dall’esperienza appena maturata?
PM: Non credo che il primo gioco dia l'imprinting verso un genere specifico di gioco. Credo che il merito di ogni gioco che sia in grado di far sedere al tavolo – senza richiedere troppo impegno – un giocatore non abituato ai giochi da tavolo sia quello di “aprire un mondo”, di fare apprezzare un modo diverso di stare assieme e di impiegare la testa. Da quel punto ognuno è in grado di riconoscere i giochi che lo stimolano di più.
GN: In che modo e in che misura la vittoria di un riconoscimento importante come questo impatta sulla carriera e sulla vita professionale di un autore ?
PM: Vi saprò dire! Sicuramente l'aver mutato nome al premio (ma io credo sia qualcosa di più di un mutamento di pelle… vedo davvero un cambiamento concettuale nell'essere passati da Best of Show a Gioco dell'Anno) ha fatto guadagnare molto in termini di riconoscibilità e di potere evocativo. Sicuramente l'impatto più forte dovrebbe essere quello sul gioco stesso nei cataloghi o sugli scaffali del negozio. Per quanto riguarda la carriera di autore forse non la stravolge (o almeno non come forse accadrebbe per lo SdJ): ma sicuramente ti guadagna la stima anche dei non addetti ai lavori.
GN: A questo punto possiamo essere più fiduciosi nella prossima pubblicazione di un’espansione ?
PM: Questa non è mai una domanda da fare all'autore, che può rispondere semplicemente: ci sto lavorando. Nonostante l'opinione di molti, fare un'espansione ben congegnata per questo gioco non è così facile… ma appunto, ci sto lavorando.
Per Oliphante ci ha risposto il responsabile marketing, Federico Faenza .
Gioconomicon: E con questo successo potete vantare di avete in catalogo sia il vincitore dello Spiel des Jahres (il Gioco dell’Anno tedesco) che quello del Gioco dell’Anno italiano! Oliphante ha la sfera di cristallo o c’è un altro segreto per azzeccare quali titoli importare sul nostro territorio?
Federico Faenza: Siamo stati fortunati, niente da dire. Nel caso di Augustus, è stata più la scelta del partner estero, mentre per Hanabi è stata una scelta più diretta: non localizziamo l’intero catalogo Cocktail Games e Hanabi, insieme a Thematik (di Carlo Emanuele Lanzavecchia) e a Tweegles (di Jeremie Caplanne e Pascal Jumel) è stata una delle scelte di quest’anno. Ci sono piaciute subito la sua immediatezza e la facilità con cui si impara a giocare, senza che per questo il gioco sia banale. Il nome dell’autore ha dato quel qualcosa in più.
GN: Pensando al vostro catalogo sono parecchi i titoli che avreste potuto iscrivere. In base a quali criteri avete privilegiato Movie Trailer e Augustus ?
FF: Leggendo il regolamento del concorso ci è sembrato immediatamente chiaro quale fosse il target del premio: abbiamo quindi puntato su due giochi adatti alla fascia di pubblico “allargata” a cui il Gioco dell’Anno si rivolge: giochi facili, immediati e adatti a essere presi in mano anche da un neofita.
Avevamo numerose scelte, soprattutto molti giochi da due persone, ma abbiamo interpretato la filosofia del premio in maniera più “conviviale” e abbiamo quindi proposto giochi per più persone
GN: Che tipi di vantaggi prevedete possa portare al vostro catalogo generale la presenza del Gioco dell’anno 2013?
FF: È un’incognita. Il premio è giovane, non è ancora diffuso nel mainstream come tutti vorremmo che fosse. Da un certo punto di vista è un beneficio per entrambi (noi e gli organizzatori del premio), considerando che i nostri giochi (Augustus compreso) sono distribuiti in canali più ampi rispetto a buona parte dei giochi “per giocatori”, con la conseguente maggiore esposizione del “bollino” a quello che è il target del premio: le famiglie.
Per quanto riguarda lo SdJ, possiamo testimoniare che le vendite di Hanabi hanno subito una crescita significativa, dopo il premio. Per Augustus è presto dirlo, ma siamo ottimisti e siamo sicuri che continuerà a migliorare, anche grazie al Gioco dell’Anno.
GN: Come si svilupperà ora la promozione di Augustus? Cambierete i vostri piani pubblicitari e distributivi?
FF: No, cerchiamo sempre di strutturare la nostra comunicazione e la distribuzione dei singoli giochi in anticipo, ed è difficile fare cambiamenti in corsa: Augustus è comunque presente in tutta la nostra filiera distributiva (nei negozi specializzati, in catene come Città del Sole, e nella distribuzione libraria). Ad esempio, Augustus è anche presente nel bookshop della mostra su Augusto che inizia oggi (18 ottobre 2013) a Roma, alle Scuderie del Quirinale.
GN: Come pensate di valorizzare questo nuovo bollino che campeggerà sulla scatola ?
FF: Aggiungendo il bollino alle scatole, questo è il minimo. Per il resto, abbiamo già iniziato a inserire il logo in tutte le nostre comunicazioni istituzionali (pagina facebook, catalogo cartaceo, newsletter per i negozianti)
GN: È plausibile pensare a una nuova “Gioco dell’Anno edition” di Augustus ?
FF: Considerando che è un prodotto multilingua, non penso. Ma non è detto che il logo non venga introdotto già dalla prossima tiratura, e non solo per le copie italiane! Ci lavoreremo!
GN: E per finire… avete ricevuto dei commenti da parte dell’editore originario, la Hurrican?
FF: Hurrican è stata informata, e Yves, il titolare, ha risposto: “FANTASTICO!!!”
Ringraziamo Paolo e Federico per la loro consueta disponibilità e rinnoviamo i nostri complimenti per la vittoria del Gioco dell'Anno!