domenica 29 Dicembre 2024

[Norimberga 2016] David Doust: alla scoperta di Cool Mini Or Not

Alla Spielwarenmesse 2016 di Norimberga abbiamo avuto il piacere di incontrare David Doust, fondatore e presidente del famoso sito / community / editore Cool Mini Or Not. Questo nome è divenuto sempre più noto fra i giocatori, in special modo da quando ha rivoluzionato l’industria ludica lanciando i primi progetti di successo su Kickstarter. Fra una risata e un vaso di fiori, ci siamo fatti raccontare la storia e alcuni retroscena di questa esplosiva realtà del mondo ludico…

Prima di parlare della realtà che ha creato, approfondiamo la conoscenza con David.

Innanzi tutto David è un gamer. Appassionato giocatore di Warhammer fin dai tempi del collegio in Inghilterra, quando nel weekend fuggiva in treno verso Londra per giocare e comprare miniature. Assiduo giocatore di Magic, e in parte coinvolto nell’inarrestabile diffusione di questo gioco  da quando divenne giudice ufficiale dei campionati durante i primi cinque o sei ProTour. E poi amante di videogiochi come World of Warcraft, e tanti altri ancora. Alla domanda su quali siano i suoi tre giochi preferiti, proprio Magic emerge come primo nome sulle sue labbra, seguito subito dopo da  Zombicide e Blood Rage; David lo dice sorridendo e scusandosi per quella che potrebbe apparire come una risposta interessata ma che, ci assicura, è del tutto genuina.
Star Wars è un’altra delle sue passioni, e gli sarebbe molto piaciuto ottenere la licenza per pubblicare giochi di quell’universo. Ma da appassionato si dice anche molto contento di come Fantasy Flight sta gestendo la cosa, realizzando giochi bellissimi, e quindi proprio in qualità di appassionato non può lamentarsi.
Uno di noi insomma… la differenza è che lui ha poi incanalato la sua passione dando vita a  Cool Mini Or Not.
Come molti sanno in origine CMoN era un sito dedicato al mostrare fotografie di miniature dipinte, con tanto di voti, commenti e classifiche. Quello che non tutti sanno è che tale idea era nata proprio dall’esigenza di rendere accessibile ai non hobbysti un’attività che, solo a parole, semplicemente non veniva compresa. “Nessuno poteva capire. Ti si chiedeva <> e tu rispondevi <> e la reazione era <>

Questo è stato l’inizio, ma anche la base della successiva crescita; la forte presenza online e l’accesso a un circuito di tavoli e di appassionati che già conoscevano il marchio e usavano il loro servizio ha facilitato l’iniziale diffusione dei primi giochi pubblicati da CMoN, agevolando quello che poi si è rivelato un rapido viaggio verso la vetta del mondo editoriale ludico.

Parlandoci degli esordi David ci ricorda come i primissimi titoli ufficialmente pubblicati da CMoN fossero stati il wargame di miniature a schermaglie Dark Age e il gioco in scatola Super Dungeon Explore, mentre l’acclamatissimo Zombicide sia stato il primo a nascere con la formula Kickstarter.
E qui scopriamo che l’idea di usare questa piattaforma era stata inizialmente partorita dall’altra metà di CMoN Chern Ann Ng attuale CEO della società; lui la osservava già da tempo e, quando l’opportunità di produrre Zombicide si è presentata (come lo abbiamo approfondito con un altro David, potete leggerlo in questo reportage), decisero assieme di scommettere su questa (all’epoca) innovativa formula di finanziamento e marketing.
A quanto pare tutti gli altri partner coinvolti nel progetto avevano grosse riserve in proposito, ma la storia (e settecento ottantuno mila dollari) ci insegna come Chern e David abbiano avuto l’idea giusta, al momento giusto, realizzata nel modo giusto.
Il nostro maggiore vantaggio sono le belle miniature e una buona presenza sui tavoli degli appassionati” ci dice David, a tal proposito lo punzecchiamo su Relic Knights e le lamentele riguardo alla qualità delle sue miniature e al modo in cui è stato gestito il Kickstarter. David non si è scomposto, ammettendo candidamente gli “errori di gioventù”, ci ha ricordato infatti di come questo sia stato uno dei loro primi KS, ma ribadendo che loro hanno fatto tesoro dell’esperienza e, come i Borg in Start Trek, non si fanno ferire due volte dalla stessa arma.

David ci confida come, per ogni KS, loro si preparino immaginando di stare finanziando non un gioco, ma due giochi e mezzo, pianificando una quantità di elementi addizionali tale da rendere il gioco ricchissimo ma anche già ben pianificato in caso di successo “oltre le aspettative”. In realtà nessuno dei loro calcoli li aveva preparati per l’impressionante successo di Blood Rage, ma a quanto pare hanno saputo cavarsela egregiamente.
Quindi: squadra vincente non si cambia. CMoN ha in programma di continuare ad usare KS per finanziare i propri progetti futuri, con un ricco carnet di molteplici titoli all’anno. Ma non di solo crowdfunding vive questa fiorente impresa.
Tanto per cominciare tutti i titoli prodotti sino ad ora hanno continuato ad essere ristampati e venduti ben dopo l’esaurimento del loro KS, primi fra tutti Zombicide e il novello ma già best seller Blood Rage. Ma in aggiunta, proprio a partire da questo 2016, CMoN intende affiancare alla produzione finanziata dal crowdfunding una massiccia serie di titoli realizzati in maniera “tradizionale”, in special modo le localizzazioni da distribuire sul mercato statunitense.
Da qui passiamo a parlare di come, ora che una solida base li supporta, CMoN abbia già da qualche tempo iniziato a diversificare la propria offerta affiancando a giochi in grandi scatole piene di miniature, anche giochi in scatola piccola e senza miniature, come XenoShyft, The Grizzled e l’imminente (e italianissimo) Potion Explosion.
Dopo tutto” ci dice “il nostro nome è Cool Mini or Not … e di quando in quando facciamo giochi Or Not

Avendo fatto i compiti a casa, chiediamo ragguagli su due prossime uscite: Masmorra e Waka Tanka.
A quanto pare il primo sarà un gioco nuovo ma ambientato nello stesso universo di Arcadia Quest; utilizzando lo stesso tipo di miniature trovate anche in AQ i giocatori affronteranno a suon di dadi un colorato e divertente dungeon. I nemici saranno rappresentati da altri grossi dadi illustrati, la componente esplorativa sarà garantita da una costruzione dinamica del dungeon a mano a mano che gli eroi avanzeranno di stanza in stanza. In generale l’esperienza di gioco somiglia a quella di un dungeon crawl, ma qui la sfida sarà decisamente competitiva (solo un eroe potrà trionfare nella stanza finale). La partenza del kickstarter è prevista per questo mese.
Waka Tanka è invece il prossimo gioco di Bruno Faidutti, che in linea con la produzione del famoso designer francese, propone un cardgame basato principalmente sul bluff in cui prenderemo i panni di sciamani indiani intenti a dialogare con gli spiriti giocando carte davanti ai totem…anche quando non si hanno le carte realmente corrispondenti alle divinità in gioco! (un bravo sciamano deve essere innanzi tutto un bravo imbonitore…)
Scopriamo inoltre che Rum & Bones riceverà un sequel, sempre passante per il crowdfunding, e che molto probabilmente vanterà una trasposizione videoludica su piattaforma mobile (a testimonianza di quanto questo titolo sia vicino ai più recenti videogame MOBA). Altri titoli del catalogo CMOn riceveranno sicuramente un seguito, ma David non ha voluto sbottonarsi troppo a riguardo. “Nel 2016 saremo presenti a 35 eventi nel Nord America, così che i nostri appassionati possano vederci e comunicare e giocare con noi.

Proseguiamo la nostra intervista cercando commenti su alcuni “fatti di cronaca” recenti nel mondo ludico, in particolare le misure esercitate da alcuni gradi editori americani (citiamo Wizards, Asmodee e Fantasy Flight) allo scopo di tutelare i negozi fisici dalla svalutazione dei prodotti causata da sconti selvaggi e incontrollati praticati dai negozi online statunitensi. In proposito la risposta di David è sostanzialmente una scrollata di spalle, evitando di emettere un giudizio pro o contro, e limitandosi invece ad illustrarci le politiche interne della sua azienda.
Innanzi tutto ci spiega come KS, che costituisce già una piattaforma dal marketing intrinsecamente aggressivo, non necessiti di alcuna scontistica per giungere al risultato; già questo la pone come elemento esterno alla diatriba, e anzi si è dimostrata essere un importante mezzo per la realizzazione di nuovi titoli, che poi giungono nei negozi, fisici e non.
Per quanto riguarda le vendite dirette dal loro negozio online CMoN segue una politica di costanza del prezzo, evitando di praticare sconti di alcun genere anche durante fiere ed eventi, non considerando invece le copie gratuite a scopo promozionale di cui ovviamente si avvalgono ma che non hanno alcun impatto sul mercato ed i suoi prezzi. Infine per quanto concerne la distribuzione dei propri titoli scopriamo che CMoN opera una calmierazione degli sconti applicati da terzi, vietando che il prezzo di un nuovo prodotto venga abbassato di oltre il 20% durante i primi 12 mesi di distribuzione.
Altro elemento che, senza infliggere stangate ai negozi online ha però un effetto positivo su quelli fisici, è il supporto al gioco organizzato, che CMoN pratica in varia misura per tutte le sue linee di prodotti. Ci viene così ricordato come il vincitore dell’annuale torneo di Dark Age si veda ritratto in una miniatura scolpita a sua immagine e inserita nell’universo di gioco, e di come già esistano speciali kit per le “serate ludiche” ( i più noti sono quelli di Zombicide) o le leghe e tornei dei vari titoli.
Stimolato da noi riguardo il rinnovato interesse per le simulazioni “sportive” da parte di un famoso competitor, David ci dice che anche per il loro Kaosball il supporto sarà garantito dalle nuove uscite previste anche nel 2016, come nuovi ringer e nuovi league pack. Ma non si sogna nemmeno di fare paragoni fra questi e il redivivo Blood Bowl; per citare le sue esatte parole: ”È una forza inarrestabile, in finale Blood Bowl è Blood Bowl”.

La nostra chiacchierata si conclude con una riflessione sullo stato di salute del mercato dei giochi tabletop, e David ci spiega come secondo lui questi ultimi anni siano una vera e propria Età dell’Oro:
Ci sono migliaia di aziende che ogni anno stampano decine di migliaia di giochi. Da noi si sta pubblicando molto e importando moltissimi giochi dall’Europa all’America. Penso che oggi queste aziende appaiano più professionali, che il livello di presentazione dei loro giochi sia andato migliorando e migliorando, davvero tutti hanno alzato il livello dei propri giochi. Mi ricorda di quando i videogiochi hanno iniziato, partendo da piccole cose a 8bit che si muovevano qua e là, e poi è arrivato Call of Duty e tutti hanno alzato il tiro dei propri giochi e… beh, sono tempi molto emozionanti.

E con questa botta di ottimismo termina il nostro tempo per l’intervista. Confidando vivamente che David abbia ragione ci premureremo di chiedere anche agli altri operatori del settore che passeranno peri nostri microfoni cosa ne pensano di questo Periodo Aureo.
E nell’attesa… Stay Gioconomicon!

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