Continuiamo a parlare di Wargames introducendo un importante fenomeno che, nato negli anni ’70, ebbe un successo così rimarchevole da essere tuttora in voga: i Quadrigame. Partiamo ancora una volta dalle… vecchie glorie (alcune delle quali, come vedremo, sono tuttora disponibili) per passare in seguito ai giochi più moderni.
I Quadrigame altro non sono che scatole abbastanza “consistenti” che contengono solitamente quattro distinte battaglie (con qualche eccezione), ognuna con la sua mappa e con le sue unità. Furono effettivamente una vera rivoluzione, nel nostro piccolo mondo, perché il giocatore non solo si portava a casa quattro wargames con una spesa di poco superiore a quella di uno, ma anche e soprattutto perché gli bastava imparare un solo regolamento (e qualche regoletta supplementare relativa a ogni battaglia) per procurarsi ore e ore di divertimento su campi di battaglia differenti.
I Quadrigame erano solitamente figli di un gioco “singolo” (proposto spesso come inserto dalle riviste specializzate) che aveva incontrato il favore dei giocatori e quindi veniva ristampato e affiancato da altre battaglie dello stesso periodo. Purtroppo però non tutte erano sempre ben fatte e ben bilanciate, perché la fretta di far uscire il gioco impediva a volte un play test accurato; tuttavia in generale si trattava sempre di un buon “investimento” !
Quasi tutti i produttori di wargame adottarono questo sistema (usato ancor oggi, come vedremo prossimamente) mettendo nella confezione più battaglie (da un minimo di 2 a un massimo di 8) e un regolamento unificato; altri editori preferirono utilizzare le serie, ovvero wargame venduti in scatole separate ma tutti con lo stesso sistema di gioco; altri infine utilizzarono entrambi i sistemi.
Anche con le serie i giocatori non sono obbligati a studiare ogni volta un regolamento nuovo, ma il loro “investimento” economico è ovviamente più oneroso, anche perché normalmente questi wargame sono molto meglio curati sia come grafica che come componentistica. Il discorso delle serie era ed è ancora prevalentemente commerciale: una ditta che immette sul mercato un gioco che incontra un grande successo infatti sfrutta immediatamente… l’onda favorevole facendolo seguire da altri titoli con lo stesso sistema, ambientati magari in tempi diversi.
Quella che segue è comunque una lista dei “vecchi” Quadrigame più interessanti usciti prima del 1990: per ognuno ho indicato la data di realizzazione e una breve descrizione: pur avendo una buona collezione e un data base abbastanza aggiornato, non pretendo certo di essere esaustivo sull’argomento, ma lo scopo resta quello di mostrare alle nuove leve come spesso i giochi che si trovano oggi sul mercato abbiano radici molto più antiche di quanto si possa pensare.
1975 – Napoleon at War (SPI)
È, a mia conoscenza, il primo quadrigame mai pubblicato e contiene quattro battaglie dell’epoca napoleonica: Marengo (1800) – Jena/Auerstadt (1806) – Wagram (1809) e Lipsia (o battaglia delle nazioni, 1813). A sua volta Napoleon at War è “figlio” di un giochino introduttivo apparso sulle pagine di Strategy & Tactics nel 1971 (Napoleon at Waterloo) che, con sorpresa di tutti, ebbe un grande successo, tanto da meritare immediatamente anche una edizione di lusso. Il sistema è il classico SPI, con mosse alternate (muovo e combatto io, poi tocca a te) e Zone di Controllo (ZOC) rigide e bloccanti.
1975 – Blu and Grey vol I e vol II (SPI)
Si tratta di due scatole separate che simulano ben otto battaglie della Guerra Civile Americana sfruttando il sistema di Napoleon At War adattato ovviamente al nuovo tipo di tattica militare. Anche in questo caso le battaglie sono abbastanza equilibrate e si possono concludere in 2-3 ore. Shiloh (1862) – Antietam (1862) – Chickamauga (1863) e Gettysburg (Cemetery Hill, 1863) sono le battaglie del primo volume, mentre il secondo ci offre Chattanooga (1862), Fredericksburg (1862), Chancellorsville (Hooker and Lee, 1863) e Wilderness (1864).
Da notare che la rivista S&T pubblicò in seguito, basandosi sullo stesso sistema, un altro paio di battaglie compatibili con la serie: Road to Richmond sul numero 60 e Road to Vicksburg sul numero 103. Il sistema di gioco è sempre il classico SPI, con alcune regole sul fuoco difensivo che ben si adattano al periodo trattato. È ancora disponibile nella riedizione della Decision Games.
1975 – IslandWar (SPI)
Qui seguiamo i Marines Americani sul fronte del Pacifico, durante la Seconda Guerra Mondiale, alla conquista delle più importanti isole sul percorso verso il Giappone: Guadalcanal (Bloody Ridge, 1942) , Leyte (1944) , Saipan (1944) e, naturalmente, Okinawa (1945). Credo che oggi solo Saipan sia ancora disponibile nella serie Folio Games (Decision Games). Si tratta comunque di giochi abbastanza interessanti perché simulano dei combattimenti apparentemente molto sbilanciati, caratterizzati da un attacco massiccio americano, sorretto da truppe e mezzi in abbondanza contro una difesa a oltranza delle forze giapponesi, inferiori in numero ma con formidabili difese a loro supporto.
1975 – Modern Battle vol I (SPI)
All’epoca questo Quadrigame fu molto popolare perché simulava battaglie dell’epoca moderna e ipotetici scontri delle truppe NATO, del Patto di Varsavia (si era in piena Guerra Fredda) o di altre nazioni: Chinese Farm illustra la guerra fra Egitto e Israele nel 1973, Golan quella fra Siria e Israele, sempre nel 1973, mentre Mukden ipotizza una possibile guerra fra i cinesi di Mao ed i Sovietici e Wurzburg un’ipotetica invasione dei Sovietici nella Germania occidentale. Purtroppo non l’ho mai giocato (il periodo è fuori dalle mie … preferenze) e quindi non ho commenti particolari.
1976 – Napoleon’s last Battles (SPI, TSR, Decision Games)
Il “classico dei classici”, già più volte ristampato perché, nonostante l’età è ancora perfettamente giocabile , adatto anche ai principianti. Simula le quattro battaglie principali della Campagna di Waterloo (Quatre Bras, Ligny, Wavre e La belle Alliance) e, volendo, l’intera campagna perché le quattro mappe possono essere sovrapposte per ricreare il campo di battaglia completo. Inutile dire che moltissimi giocatori dell’epoca (me compreso) acquistarono subito due copie del gioco incollando opportunamente le mappe del secondo per ottenere un mega campo di battaglia. Chi ha avuto poi la possibilità di visitare dal vero il Campo di battaglia e guardarlo dall’alto de la Butte du Lion (l’ossario di Waterloo/Mont St.Jean) con questa “mappona” in mano capisce le sensazioni che può dare il rigiocare la campagna intera. Questo quadrigame si trova ancora abbastanza facilmente perché è stato ristampato una prima volta dalla TSR (sì sì, proprio quella di Dungeons & Dragons) e più recentemente dalla Decision Games (la quale ha acquistato la licenza per quasi tutti i giochi SPI e li sta ripubblicando anno dopo anno). Mi sembra addirittura di averne vista una versione spagnola (forse su licenza): in ogni caso se riuscite a procuravene una copia, anche sul mercato dell’usato… non esitate.
1976 – Four Battles in North Africa (SPI)
Un gioco piuttosto “elaborato” (per l’epoca) su alcune battaglie avvenute nell’Africa del Nord durante la Seconda Guerra Mondiale: Crusader simula la battaglia per Tobruk del 1941, Cauldron la battaglia per Gazala (1942), Supercharge la battaglia di El Alamein. In tutti e tre le forze italiane ovviamente operano accanto a quelle della Volpe del Deserto. Il quarto gioco è sulla battaglia di Kasserine (1943) con il “battesimo di fuoco” delle truppe americane.
1976 – Thirty Years War (SPI, Decision Games)
Un altro “classico” che è ancora giocato tutt’oggi e, a mio avviso, uno dei migliori dell’epoca “classica”. Il periodo trattato è quello della Guerra dei Trent’anni e le battaglie simulate sono Lutzen (1632) e Nordlingen (1634) che vedevano di fronte Imperiali e Svedesi, Rocroi (1643) e Freiburg (1644) che vedevano i Francesi contro Spagnoli e Bavaresi. Un quinto gioco (Breitenfeld) era stato precedentemente pubblicato su Strategy & Tactics n° 55. Questo Quadrigame è ancora disponibile nella nuova edizione della Decision Games, dove però la battaglia di Freiburg è stata sostituita da quella di White Mountain (1620, scontro fra Austriaci e Boemi). Da notare infine che la rivista spagnola Alea aveva pubblicato altre due battaglie (utilizzando questo sistema ed una grafica identica): Batalla de las Dunas (fra Francesi e Imperiali a Dunkerque) e Batalla de Montjuic (fra Spagnoli e Catalani).
1976 – Westwall (SPI, Six Angles)
Ecco un altro wargame abbastanza “pesante” che simula alcune battaglie avvenute quasi alla fine della Seconda Guerra Mondiale: due vedono soprattutto gli Inglesi come protagonisti in Olanda (Arnhem e Remagen, il famoso “ultimo ponte”) mentre le altre, piuttosto “vischiose”, vedono gli americani a confronto con i tedeschi nelle Ardenne (Bastogne e Hurgen Forest). È ancor oggi disponibile nella nuova edizione della giapponese Six Angles (o attraverso il sito della Decision Games/Excalibre). Il sistema di gioco è piuttosto “lento” e costringe a usare al meglio le proprie risorse, ma è spesso l’artiglieria che può fare la differenza.
1977 – Modern Battles vol II (SPI)
Come il fratello pubblicato due anni prima tratta di battaglie moderne, ma non ebbe lo stesso successo del primo volume, forse perché le battaglie offerte erano di minor interesse rispetto alle precedenti: Bundeswher è infatti un classico (e fortunatamente ipotetico) scontro NATO/Patto di Varsavia, D.M.Z. una nuova (ipotetica) aggressione della Corea del Sud da parte del Nord (il che dimostra, alla luce degli ultimi fatti, che nulla è cambiato in quella zona…), Jerusalem descrive la guerra fra Giordani e Israeliani del 1977 e Yugoslavia vede lo scontro delle forze NATO (italiani inclusi) con le forze Jugoslave di Tito a Zagabria nel 1979.
1977 – Middle Earth Trilogy: War of the Ring (SPI)
Qui facciamo un piccolo salto pindarico e ci rifugiamo nel mondo fantastico del romanzo “Il Signore degli Anelli”. La peculiarità di War of the Ring (il wargame alla base della scatola) è che può essere giocato in due modi: come wargame classico, con le grandi armate dei Popoli Liberi e di Sauron in lotta fra loro (e qui il gioco è un po’ sbilanciato a favore di Sauron), o come “gioco dei Personaggi”, usando solo le carte dei personaggi della saga (con leggero vantaggio per i… buoni, questa volta). È anche possibile giocare in tre, affidando l’esercito di Saruman al terzo giocatore. Nella scatola ci sono poi due battaglie separate: la battaglia di Minas Tirith (sotto il titolo di Gondor) e la battaglia di Dagorlad (col titolo di Sauron) che possono essere giocate in tempi molto più ridotti. Questo gioco è difficilmente reperibile sul mercato, se non su e-bay a prezzi medio/alti (da 60 ai 120 dollari): per chi ama la saga è comunque un buon acquisto perché il gioco dei “personaggi” è alla portata di tutti, non solo dei wargamers.
1978 – Art of Siege (SPI)
Un altro Quadrigame davvero ottimo per chi ama la storia degli eserciti e delle guerre in tutte le sue sfaccettature, perché permette di verificare come si sia evoluta l’arte degli assedi: in questo caso tutti i wargame erano stati in precedenza pubblicati singolarmente, per essere poi riuniti in questo “scatolone” (di dimensioni doppie rispetto agli altri): Si spazia dall’antichità, con l’assedio di Tiro da parte di Alessandro il Grande (Tyre – 322 AC) al medioevo, con la battaglia fra crociati e mussulmani per Acre, e dal rinascimento (Lille, 1708, con l’assalto della Coalizione Anglo-tedesco-olandese alla Francia) alla guerra di Crimea (Sevastopol, 1854, con l’assalto alla grande fortezza Russa da parte degli alleati). Si tratta di giochi abbastanza inusuali, in parte con mappe esagonali e in parte a zone: purtroppo è un titolo quasi impossibile da reperire oggi.
1978 – Battles for the Ardennes (SPI, TSR, Decision Games)
Uno dei migliori quadrigames della serie, con Quattro battaglie della Seconda Guerra nel settore delle Ardenne: Sedan ci permette di rivivere l’attacco di sorpresa del 1940 che colse impreparato l’esercito francese, mentre in Clervaux, St. Vith e Celles riviviamo l’ultima offensiva tedesca dell’inverno 1944 contro le forze americane ed alleate. È stato anch’esso ristampato altre due volte, da TSR e da Decision Games, per cui è ancora rintracciabile, soprattutto su e-bay, a prezzi più che accettabili. Per chi fosse appassionato di questo periodo l’acquisto è un must, anche perché oltre alle singole battaglie è possibile riprodurre due “mini-campagne”: l’invasione tedesca del 1940 e l’ultima offensiva tedesca nell’inverno del 1944.
1978 – Crimean War (SPI, Decision Games)
Basato sul sistema NLB, opportunamente aggiornato per tener conto del passaggio del tempo (in particolare viene introdotto il fuoco difensivo prima del combattimento corpo a corpo) ci introduce alla Guerra di Crimea del 1854-55 e contiene anche la battaglia sul fiumeCernaia (Tchernaya River) con alcuni reparti piemontesi. Le altre battaglie sono Alma e Inkerman che vedono i Russi affrontare Francesi e Inglesi e Balaclava, dove i Russi se la vedono con i Turchi e gli Inglesi (resi famosi dal famoso film sulla “carica dei 600” che vide la cavalleria leggera inglese, ormai circondata, caricare l’artiglieria russa). Decision Games ha ripubblicato nel 2000, sulla rivista S&T n° 201, le battaglie di Alma e Cernaia, che sono quindi ancora (difficilmente) reperibili. Consiglio ovviamente di cercare almeno la battaglia della Cernaia, se non altro per mettere all’opera i nostri Bersaglieri.
1978 – Great War in the East (SPI)
I wargame sulla Prima Guerra mondiale non sono mai stati molto popolari (perché gli anni della guerra di trincea non appassionano nessuno) fino all’arrivo di Path of Glory, tuttavia quando su S&T n° 69 (del 1978) apparve il gioco Tannenberg l’accoglienza dei giocatori fu molto buona, perché veniva rappresentata una guerra ancora molto mobile, nelle vaste pianure al confine fra Germania e Russia. Così nello stesso anno la SPI fece uscire questo quadri game con quattro “campagne” molto mobili: la prima (Serbia/Galicia) basata sul fronte Serbo all’inizio delle ostilità (agosto/settembre 1914), la seconda (Von Hindemburg) sul fronte polacco (ottobre/novembre 1914), la terza (Brusilov offensive) sul fronte Russo (1916) e l’ultima (Caporetto) ci riguarda direttamente perché ci introduce alla disfatta subita dal nostro esercito nel 1917 … fino al riscatto sul Piave ed alla controffensiva che portò a Vittorio Veneto. Su S&T n° 192 (1998) furono ripubblicate le battaglie Serbia/Galicia e Brusilov. Il gioco ormai è rarissimo e non bastano forse 150 euro per averne una copia, ma se vi capita … Caporetto è comunque un titolo che tenta, no ?
1979 – Great Medieval Battles (SPI)
Un altro “classico” che, nonostante il tempo, si gioca ancora molto volentieri (ed è reperibile ancora sul mercato, essendo stato ristampato dalla Decision Games). Si tratta di un gioco davvero innovativo, che vede anche l’introduzione dei famosi “counters doppi” (lunghi il doppio di quelli standard) per rappresentare le formazioni più formidabili (e massicce, dunque meno “mobili”) della fanteria medievale. Inoltre più che “distruggere” con la forza le unità nemiche, il sistema prevedeva di ridurre soprattutto il “morale” dell’avversario per costringerlo ad abbandonare il campo di battaglia. Delle quattro battaglie una (King Arthur) è sicuramente di … fantasia perché simula la battaglia di Stonhenge combattuta dal re Artù contro i Ribelli (e visto che non ci sono riscontri storici certi neppure su Re Artù …). Le altre invece sono battaglie molto interessanti: Robert at Bannockburn (1314) descrive la battaglia vinta dagli Scozzesi contro le truppe Inglesi occupanti; The Black Prince simula la battaglia di Navarrette (1367) combattuta fra spagnoli ed inglesi; Tamburlaine the Great infine mette di fronte le truppe tartare e quelle Ottomane nella battaglia di Angorra (1402). Da notare che le battaglie di Bannockburn e di Angorra sono state riproposte anche da S&T n° 197 nel 1999.
1979 – Paratroop (SPI)
Ci sono solo tre battaglie, in questa scatola di formato mini, tutte basate su azioni di truppe aviotrasportate durante la Seconda Guerra Mondiale: si tratta forse del gioco più “ridotto” della serie, con mappe piccole, pochissime unità e un sistema piuttosto semplice.
Possiamo così vedere all’opera i parà tedeschi mentre conquistano in poche ore le fortificazioni Belghe (Eben Emael: maggio 1940), di nuovo i parà tedeschi nella “costosa e sanguinosa” invasione di Creta (Crete: maggio 1941) e l’attacco dei parà inglesi ad Arnhem (Red Devils: settembre 1944). Non particolarmente interessante, se non a livello di storia dei Wargame.
1979 – Army Group South (SPI)
Tutt’altra cosa questo quadrigame sulla Campagna di Russia durante la Seconda Guerra, e in particolare sulle battaglie sostenute dal Gruppo di Armate Sud dell’esercito tedesco. Si comincia con l’offensiva tedesca nelle battaglie di Kiev (agosto/settembre 1941) e Rostov (ottobre/novembre 1941) per passare poi alla controffensiva russa a Karkov (Operation Star: febbraio n1943) e Korsun (gennaio/febbraio 1944). Kiev e Rostov sono stati anche ristampati su S&T n° 188 (1998).
1982 – Garibaldi, l’Eroe dei due Mondi (Clementoni)
Chi ha detto che solo gli americani facevano dei wargame? L’italianissima Clementoni produsse alcuni interessanti giochi sul nostro Risorgimento. Garibaldi è uno di essi (l’autore è sconosciuto ma mi dicevano essere di Roma: sarei davvero molto grato a chi mi sapesse svelare questo mistero, visto che alla Clementoni non lo ricordano) e contiene tre battaglie del nostro Eroe: la Battaglia di S. Antonio, da combattuta a capo dei ribelli contro le truppe regolari argentine nel 1846, Mentana che ci riporta in Italia contro i Francesi e i loro famosissimi nuovi fucili Chassepot, e Digione, dove ritroviamo Garibaldi, questa volta alleato dei francesi contro i prussiani (è fu l’unica battaglia vinta dai francesi nella campagna del 1870).
1982 – Curtatone e Montanara (Clementoni)
E chiudiamo questa rassegna con un altro gioco italiano, sempre prodotto dalla Clementoni, ideato dal trio Coccio, Dayala, Petrozzi (gli stessi di Garibaldi? Il mistero, almeno per me, purtroppo permane!) e basato sulla Prima guerra di indipendenza. Ci vengono presentate le battaglie di Curtatone e Montanara (29 maggio 1848) e Goito (stessa data) che misero nei guai il Re Carlo Alberto. Entrambi i giochi sono ormai introvabili ed è un peccato che nessuno abbia mai pensato a ristamparli.
Come dicevo all’inizio, questo articolo interesserà forse solo i più “veci” del nostro hobby, ma mi sembra utile sottolineare l’inventiva e la prolificità degli ideatori di wargame negli anni d’oro. Il loro esempio ovviamente è stato seguito anche negli anni successivi e i Quadrigame continuano a essere prodotti anche oggi.
Da notare che la maggioranza dei Quadrigame illustravano battaglie operazionali, ovvero a livello di Divisione. In effetti non è mai facile dividere i wargame secondo l’“ampiezza” della battaglia, tuttavia ecco il metodo che ho adottato io:
– tattici: si va dal singolo uomo fino alla Brigata
– operazionali: a livello di Divisione o giù di lì
– strategici: dal Corpo d’Armata alle Armate
– granstrategici: dai Gruppi di armate in su
Qualcuno ha saputo fare di meglio? Ogni consiglio è più che gradito!