Dopo le ricche panoramiche sui giochi di simulazione che ci permettono di rivivere le battaglie dell’età antica e di quella medievale, proseguiamo con la ricostruzione della Storia d’Italia attraverso i wargame con questa terza parte dedicata all’età moderna. Come scopriremo tra poco, al contrario del periodo medievale, quest’epoca vanta una notevole quantità di titoli ambientati in terra italica, in special modo a partire dalla Rivoluzione francese…
La pace di Cateau-Cambrésis del 1559 pose finalmente termine alle Guerre d’Italia. Questo trattato definì gli equilibri tra le grandi potenze europee per almeno un secolo e sancì definitivamente il predominio spagnolo sulla Penisola palesando impietosamente la debolezza politica italiana. Il baricentro degli interessi europei si spostò verso l'Atlantico e il mar Baltico mentre per l’Italia seguì un lungo periodo di pace caratterizzato però da una costante decadenza durata quasi due secoli.
Il Seicento in Italia è un secolo di crisi caratterizzato da frequenti carestie, spesso seguite da epidemie e da numerose rivolte contro la dominazione spagnola, di cui la più nota è quella di Masaniello; in compenso il paese non venne coinvolto nei conflitti religiosi che infiammavano il resto dell’Europa e quindi non deve stupirci la completa mancanza di giochi riguardanti l’Italia del XVII secolo.
Con la morte di Carlo II di Spagna e l’inizio delle guerre di successione la nostra Penisola tornò ad essere campo di battaglia per gli eserciti delle grandi potenze europee. E’ possibile simulare la guerra causata dalla crisi spagnola con No Peace Without Spain! (Compass, 2011 – Herndon), un CDG abbastanza classico che comprende tutto il teatro europeo. Riguardo ai singoli scontri gli autori di simulazioni militari si sono concentrati soprattutto sulle grandi battaglie del duca di Marlborough in Germania (esistono almeno 5 giochi sulla battaglia di Blenheim) mentre sono del tutto ignorate le battaglie avvenute sul suolo italiano. L’unica eccezione riguarda il gioco A.D. 1706, Le siege de Turin (Fert, 2006), realizzato dall’Associazione Culturale ACST FERT, con il patrocinio della Regione Piemonte, all’interno delle celebrazioni per il terzo centenario dell’assedio e della battaglia di Torino. Nella scatola sono presenti in realtà due giochi: uno sulla battaglia combattuta alle porte della città e l’altro che riproduce un assalto francese ad un settore della cittadella di Torino. Questa scatola è molto difficile da trovare e il regolamento risente molto dell’inesperienza dell’associazione riguardo ai boardwargame.
Con la fine della guerra di successione spagnola e i trattati di Utrecht e Rastatt gli Asburgo d'Austria subentrarono agli spagnoli impossessandosi di vari domini italiani, ma i tentativi di rivalsa della Spagna e una serie di crisi dinastiche causarono altri 40 anni di guerre quasi ininterrotte nelle quali l’Italia divenne nuovamente un terreno di battaglia per gli eserciti delle grandi potenze continentali.
L’unico gioco che simula le campagne italiane durante la guerra di successione austriaca è Queens' Gambit: the war in Italy 1742-48 (Red Sash, 2006 – Weir), il quarto gioco della serie Lace wars. I giochi di questa serie sono caratterizzati dall’abbondanza di materiale, dalla tiratura bassissima, che li rende quasi introvabili, e dai prezzi altissimi: ordinare Queens' Gambit in Italia costa 155 dollari più altri 80 per la spedizione aerea.
Nella seconda metà del XVIII secolo l’Italia non fu coinvolta nelle guerre di Federico II der Große e visse un altro periodo di relativa pace fino a quando la Rivoluzione francese sconvolse l’Europa spazzando via l’Ancien regime e ponendo fine alla guerre en dentelles dei due secoli precedenti.
L’importanza di questo evento e dei successivi 20 anni di conflitti che hanno insanguinato tutta l’Europa è evidenziato anche dall’enorme quantità di titoli pubblicati sulle guerre rivoluzionarie e napoleoniche. Per quanto riguarda l’Italia, il miglior titolo sulla prima campagna di Napoleone nella Penisola è sicuramente Bonaparte in Italy (OSG, 2000 – Zucker); si tratta di un gioco di Kevin Zucker, il più famoso autore di wargame napoleonici.
A riprova del differente interesse nel mondo del wargame tra questo periodo storico e quelli precedenti è possibile trovare simulazioni su molte battaglie, più o meno conosciute, avvenute sul suolo italiano durante le cosiddette guerre del periodo rivoluzionario: esistono simulazioni di Montenotte, Arcole, Rivoli, Lonato, Montebello, Castiglione e ovviamente Marengo, probabilmente la battaglia più famosa, che può vantare almeno 8 titoli tra i quali dobbiamo segnalare Bonaparte at Marengo (SG, 2005 – Simmons) – un gioco semplice e con delle idee molto innovative, purtroppo penalizzato da un regolamento scritto in maniera molto confusa – e Marengo (Gamers, 1995 – Essing) che utilizza il sistema Napoleonic brigade series, a mio giudizio non uno dei più riusciti tra quelli creati da Dean Essig.
Per coloro che hanno voglia di cercare tra i giochi fuori produzione e non hanno timore ad affrontare un regolamento abbastanza complesso, la casa spagnola Simtac aveva pubblicato un valido gioco: Rivoli 1797 (Simtac, 1997 – Dominguez), sull’omonima battaglia.
Un interessante regolamento sulle guerre del periodo rivoluzionario nel quale è messa in risalto l’importanza del sistema di comando è stato realizzato dall’italiano Enrico Acerbi. Attualmente sono stati pubblicati due giochi sulle battaglie di Loano e della Trebbia: Masséna at Loano (Acies, 2011 – Acerbi) e Wise Bayonet (Acies, 2014 – Acerbi); questo secondo titolo, per quanto mi risulta, è anche l’unico su una battaglia combattuta dall’esercito russo in Italia.
Napoleone ridisegnò completamente la geografia politica dell’Italia, ma il suo progetto non gli sopravvisse. Les Marechaux III (VV, 2014 – Sauvage), l’ultimo numero del Vae Victis collection, include la campagna del Mincio del 1814 che rappresentò l’estremo tentativo di Eugenio di Beauharnais di conservare il Regno d’Italia. Questo gioco utilizza un sistema operazionale semplice, ma storicamente solido.
L’ultima battaglia dell’altro grande regno creato da Napoleone in Italia è presente in Tolentino 1815 (AiE3, 2000 – Maglionico). Questo scontro, avvenuto circa un mese prima di Waterloo, sancì il definitivo tramonto delle speranze di Murat di mantenere il Regno di Napoli e il ritorno dei legittimi sovrani sul trono di Napoli. Il gioco è stato pubblicato nel numero tre della rivista Alea iacta est, una rivista italiana di cui sono usciti sette numeri tra il 2000 e il 2003 e che nonostante non riuscisse a competere per qualità e grafica con i grandi magazine stranieri ha avuto il merito di affrontare dei soggetti della storia italiana fino ad allora praticamente ignorati.
La rivoluzione francese e le guerre napoleoniche lasciarono comunque una eredità che si sarebbe sviluppata in quello che la storiografia chiama Risorgimento e che include le lotte per l’unificazione della nazione fino alla liberazione delle terre irredente nel 1918, ma di questo parleremo nel prossimo articolo.