La nostra lunga carrellata storico-ludica, che ci ha permesso di attraversare insieme i millenni che hanno caratterizzato un Paese che oggi riconosciamo con il nome di Italia, si conclude qui. Questa ultima panoramica continua a riguardare il secondo conflitto mondiale (che è in assoluto il periodo maggiormente trattato dai boardwargame) e il periodo successivo, che fortunatamente per noi riguarda solo interventi limitati per missioni internazionali. Concluderemo poi con una serie di ipotetici scenari da guerra fredda, interessanti dal punto di vista puramente ludico e fantapolitico.
L’uscita dal conflitto non portò nessun vantaggio al Paese, anzi i due anni successivi furono probabilmente per la popolazione i peggiori di tutta la guerra. L’Italia, come nei secoli precedenti, divenne un campo di battaglia (seppur secondario) per eserciti stranieri.
Dal punto di vista della simulazione storica sono stati realizzati un discreto numero di titoli sulla campagna d’Italia. Il gioco più datato (e conosciuto) è sicuramente Anzio (AH, 1969 – Williams). Contrariamente a quello che si potrebbe supporre dal titolo non tratta dello sbarco sul litorale laziale, ma è una simulazione dell’intera campagna che, nonostante gli anni, è ancora piacevole da giocare e della quale pochi anni fa Ton Oleson, già autore di diverse revisioni del gioco originale, ha autoprodotto una nuova versione, realizzata in 200 copie ed esaurita in poco tempo, a dimostrazione dell’interesse che ancora riscuote questo titolo. Per chi cerca un titolo più “moderno” su questa campagnaè statoda poco pubblicato No Retreat! Italian Front 1943-45 (GMT, 2015 – Paradis), il quarto volume della serie No Retreat,.
Le battaglie più conosciute del fronte italiano sono quella di Montecassino, Salerno e Anzio e questi sono gli scontri sui quali sono stati realizzati più giochi. L’uscita più recente è Salerno (MMP, 2015 – Kilgore), primo gioco della serie VCS (Variable Combat System), mentre sempre sullo stesso argomento si vocifera di una possibile ristampa dell’ottimo Avalanche: The Salerno Landings (GDW, 1976 – Chadwick), gioco da tempo fuori produzione. Diverse simulazioni sono dedicate anche allo sbarco di Anzio, tra le quali voglio ricordare Anzio: Operation Shingle (PW77, 2012 – Murray), un gioco pubblicato sul numero 77 della rivista Paper Wars che si distingue per le numerose idee originali, soprattutto riguardo la risoluzione del combattimento e l’assegnazione delle perdite.
I tentativi alleati di superare la Linea Gustav nella zona di Cassino sono invece l’argomento di Thunder at Cassino (AH, 1987 – Allen), gioco che utilizza il fortunato sistema a aree/impulsi denominato Storm over …, ma purtroppo questo titolo è considerato uno dei meno riusciti della serie. Sullo stesso argomento di recente i Francesi di Vae Victis hanno pubblicato Cassino 44 (Vae Victis, 2012 – Gauyau, Pomaredes), un gioco che può contare su un solido regolamento già utilizzato in altre simulazioni, ma le regole specifiche sul bombardamento iniziale alleato creano non pochi problemi e personalmente ho alcuni dubbi anche riguardo all’ordine di battaglia.
Se preferite un gioco veloce che include due delle battaglie sopraccitate e predilige la semplicità rispetto all’accuratezza storica, come nella tradizione dei giochi prodotti dalla Worthington Games, potete provare Anzio / Cassino (WG, 2010 – Rinella).
Le altre battaglie combattute sul suolo italico sono poco note ai non esperti e tendenzialmente hanno ricevuto interesse solo per motivi “campanilistici”. La Simulation Canada pubblicò Ortona (SC, 1983 – Newberg), un gioco sulla sanguinosa battaglia combattuta dalla Prima divisione canadese per la conquista di Ortona nel dicembre del ‘43. La brasiliana Riachuelo Games ha realizzato Monte Castelo (RG, 2007 – AAVV) un DTP abbastanza grezzo sui principali scontri sostenuti dalla FEB (Força Expedicionária Brasileira) lungo la Linea Gotica, mentre nell’ultimo numero dalla defunta rivista italiana Alea Iacta Est era incluso il gioco San Marino – Rimini 1944 (AiE7, 2003 – Ceccoli, Maglionico) a cui ha contribuito il noto autore sammarinese Gian Carlo Ceccoli.
Un discorso a parte merita la serie The Italian Campaign. Si tratterebbe della migliore simulazione mai prodotta sull’argomento, con un sistema di gioco che è a mio parere tra i più riusciti (e complessi) esistenti sulla seconda guerra mondiale a livello operazionale. Purtroppo la casa produttrice invece di realizzare un gioco in scatola e dedicargli il tempo e le energie necessari allo sviluppo, ha stoltamente preferito pubblicarlo a pezzi su quattro numeri della rivista Strategy & Tactics, senza riuscire ad adattare una simulazione così complessa a dei giochi in rivista che impongono evidenti limiti riguardo al numero di pagine e di pedine disponibili e, soprattutto, hanno dei tempi di uscita rigorosi che vanno spesso a discapito dello sviluppo del gioco. Questi problemi hanno portato alla realizzazione di un prodotto praticamente inutilizzabile che ha avuto bisogno della pubblicazione di cinque errata e infine di un nuovo regolamento on line. I primi tre numeri: Sicily (S&T146, 1991 – Schettler), Salerno (S&T150, 1992 – Schettler) e Anzio (S&T155, 1992 – Schettler), riguardano le singole battaglie, anche se l’ultimo non può essere giocato senza possedere anche il precedente. Il quarto, Med War (S&T160, 1993 – Schettler), include una mappa strategica del Mediterraneo e aggiunge le operazioni aereo-navali al sistema di gioco, mentre nella rivista potete trovare altre undici pagine di “additional errata and clarifications for rules, maps, and counters”.
Riguardo le simulazioni tattiche tutti i principali sistemi hanno giochi o moduli ambientati sul fronte italiano, soprattutto riguardanti gli scontri di Cassino, battaglia che effettivamente si presta bene ad una simulazione tattica dei vari episodi. Ricordo, tra gli altri, i moduli Carnage at Cassino (CH, 1999 – Yeates) e Operation Olive: Gothic line ’44 (CH, 2014 – Ceccoli) per Advanced Squad Leader, ATS Cassino: Gustav Graveyard (CH, 2013 – Yeates) per Advanced Tobruk System o il gioco completoCassino ‘44, gateway to Rome (AP, 2009 – Murray) della serie Panzer Grenadier.
Le truppe italiane sono praticamente assenti da questa panoramica post armistizio; le unità coinvolte in quella che viene ormai definita dalla storiografia di settore, anche internazionale, come guerra civile in Italia non hanno ricevuto alcun interesse da autori o produttori di wargame, cosa che purtroppo non sorprende vista la loro marginalità dal punto di vista militare; esistono soltanto alcuni scenari di Advanced Squad Leader che includono truppe della Repubblica Sociale Italiana, dell'Esercito Cobelligerante Italiano o partigiani.
Terminata la seconda guerra mondiale l’Italia non ha più visto battaglie né eserciti stranieri sul proprio territorio, anche se episodi come l'incidente della funivia del Cermis potrebbero innescare una lunga discussione in merito alla nostra sovranità nazionale. Le nostre forze armate invece negli ultimi decenni sono state impiegate in diverse missioni militari all’estero e sono state coinvolte più di una volta negli scontri urbani tipici di questi conflitti asimmetrici. Su questo argomento la casa francese Nuts Publishing ha in progetto Urban Operations (Nuts, 2016? – de Peyret), un gioco che include 16 scenari tra cui Check point Pasta sulla cosiddetta battaglia del Pastificio tra le truppe italiane e i Somali a Mogadiscio nel 1993.
Voglio concludere questa lunga panoramica parlando di un settore che ha sempre avuto molta fortuna nel mondo del wargame, quello delle simulazioni ipotetiche. In questa “nicchia” negli anni della Guerra Fredda almeno un centinaio di giochi sono ambientati in una presupposta terza guerra mondiale. La maggior parte hanno come argomento l’attacco del Patto di Varsavia nella Germania Occidentale, ma alcuni includono anche l’Italia Settentrionale. The Next War (SPI, 1978 – Dunnigan, Hermann) è una simulazione a livello di divisione/brigata dell’attacco sovietico in Europa nei tardi anni ’70. La mappa include tutto il Nord Italia e le nostre forze armate sono presenti con ben 84 pedine tra terrestri e aeree. The Third World War (GDW, 1984 – Chadwick)condivide lo stesso argomento, ma si colloca a metà degli anni ’80. Anche in questo gioco l’esercito italiano non sfigura mentre è evidente l’indebolimento della nostra aviazione rispetto al decennio precedente. In entrambe le simulazioni la componente navale è praticamente assente, ma negli anni ’80 venne realizzata una fortunata serie di giochi che simulavano scontri navali durante la terza guerra mondiale; il primo di questa serie: Sixth Fleet (VG, 1985 – Balkoski) riguarda il Mediterraneo e in quasi tutti gli scenari è presente la flotta italiana.
Se volete approfondire un periodo storico attraverso qualche gioco di simulazione direi che avete a disposizione titoli che coprono tutti i principali momenti della nostra storia militare dall’inizio dell’espansione di Roma a oggi. A me non rimane che augurarvi buon divertimento!
Alcune delle immagini utilizzate in questo articono solo tratte da BoardGameGeek