Forse non tutti sanno che nello stato dell'Indiana è passata una legge che, invocando un'improbabile "libertà religiosa", protegge legalmente i commercianti che si dovessero rifiutare di servire coppie omosessuali. Questa "legge", che a parere di chi scrive è una disgustosa aberrazione bigotta, metterebbe al sicuro chi si dovesse macchiare quindi di discriminazione.
Ma il mondo dei giochi non ci sta, e dimostrando ancora una volta che il gioco è anche e soprattutto cultura e socializzazione, la Gen Con, probabilmente la più grande convention ludica degli states, è scesa in campo contro questa manovra. Adrian Swartout, CEO della GenCon LLC, ha pubblicato una lettera aperta in cui ha dichiarato senza mezzi termini che il passaggio di questa iniqua legge influenzerà la decisione della Gen Con riguardo alla locazione della convention.
La Gen Con infatti si tiene da parecchi anni ad Indianapolis, in Indiana, ma con questo atteggiamento retrogrado e chiuso il governo dello stato americano rischia di far spostare uno degli eventi più grandi della città.
Swartout ha scritto al governatore dicendo che "la Gen Con dà con orgoglio il benvenuto a tutto il suo pubblico, costituito da diverse etnie, culture, credenze, orientamenti sessuali, identità di genere, abilità ed origini socioeconomiche. Siamo felici di fornire un ambiente che sia gradevole per tutti, e l'ampia diversità del nostro pubblico costituisce un elemento chiave per il successo e la crescita della nostra convention.
Una legislazione che dovesse permettere il rifiuto di servizi o la discriminazione contro il nostro pubblico avrà un impatto negativo diretto sull'economia di questo stato".
Eccellenti parole, segno di una mentalità aperta in un paese che ancora ha seri problemi di discriminazione. Rimaniamo in attesa di sapere se e quando avverrà questo cambio di location per questa storica manifestazione ludica.