La scorsa settimana vi abbiamo riportato la posizione critica assunta da Gen Con, la più famosa convention ludica statunitense, rispetto al noto Religious Freedom Restoration Act, la legge recentemente approvata e firmata dal governatore Mike Pence che permette ai negozianti dello stato dell’Indiana di non fornire servizi a clienti omosessuali per motivi religiosi. A seguito di questa comunicazione, il ceo di Gen Con, Adrian Swartout, è stato raggiunto da centinaia di lettere e messaggi di solidarietà da parte di molti operatori del settore ma soprattutto da parte di parecchi esercenti di Indianapolis (la città dove si svolge la convention) che hanno voluto condividere con lui le stesse preoccupazioni riguardo gli impatti che questa legge potrebbe avere sull’accoglienza del sempre più numeroso e variegato pubblico che ogni Agosto si reca ad Indianapolis per partecipare alla convention.
In questa seconda lettera rivolta al pubblico, Swartout spiega che è in essere un contratto tra Gen Con e la città di Indianapolis fino al 2020, che l’edizione 2015 è confermata nella medesima location e che le recenti testimonianze da parte della comunità cittadina sono una rassicurazione per chi ha timore di sentirsi discriminato durante i “the best four days in gaming”, ma aggiunge anche che rispetterà e supporterà pienamente i giocatori che non vorranno partecipare, anche per motivi di principio.
Ma gli sviluppi non finiscono qui: a quanto pare il governatore Pence ha contattato telefonicamente Swartout, spiegando che le proteste contro questa legge sono basate su malintesi. Ma la Gen Con non condivide affatto questa visione e in questa nuova lettera ribadisce la sua vicinanza al pubblico dei visitatori gay, lesbiche, bisessuali e trans gender che si sentono giustamente a disagio all’idea di raggiungere e viaggiare nell’Indiana. Per questo motivo la manifestazione ha chiesto al governatore di sostenere un emendamento alla legge che preveda la protezione contro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere.
Di fatto Gen Con non può e non vuole cambiare location per quest'anno, ma ha assicurato che se non riceverà rassicurazioni legali riguardo la tutela di questi diritti, ogni piano di espansione nello stadio cittadino e in altri hotel (passo apparentemente indispensabile data la crescita vertiginosa dell’evento) è da considerarsi sospeso.