Lo scorso 8 settembre, la Wizards of the Coast ha presentato un'ingiunzione contro la TSR LLC. Non è la prima volta che si verificano attriti tra il colosso ludico e gli autoproclamatisi eredi della storica casa di Lake Geneva. Questa volta, tuttavia, l'argomento è serio: si tratta di accuse di razzismo, accuse che lederebbero la Wizards of the Coast a causa della possibile associazione di brand tra TSR e WotC per via dell'originale paternità di Dungeons & Dragons.
La storia è semplice. La TSR LLC ha diffuso un documento di playtesting relativo al loro prossimo gioco di ruolo (che a questo punto probabilmente non vedrà mai la luce), intitolato Star Frontiers New Genesis. Di fatto, Star Frontiers era uno dei giochi di ruolo nel catalogo dell'originale TSR, e fin qui nulla di anomalo. Tuttavia, nel nuovo documento di playtesting, a parte una frase piuttosto chiara che recita "[questo documento] non deve essere dato, rilasciato o passato a nessuno che sia associato con Wizards of the Coast e Hasbro", il punto del contendere è nel chiaro razzismo di alcuni passaggi del gioco. Il più citato dai media che riportano la notizia è la presenza di una sottorazza di colore della razza "nordica" (umana) che non può avere intelligenza elevata al contrario dei bianchi. Tra le altre accuse, l'esclusione esplicita di personaggi transgender, quando la WotC è invece molto attenta a garantire la massima inclusività.
Insomma, è sempre triste vedere simili vergognose uscite deturpare il nostro mondo, ma è bene tenere alta l'attenzione e intercettare le attività discriminatorie prima che possano fare danni anche nell'universo ludico.