Se mi trovassi in una qualsiasi altra delle mie rubriche ludiche avrei molte remore a consigliare questi due giochi perché sono prodotti molto di nicchia, in lingua inglese e non presenti nel mercato Italiano. Ma visto che tra i lettori di Gioconomicon si annidano gli appassionati più sfegatati, quelli che si fanno centinaia di km per andare alla fiera di Essen e accaparrarsi l'edizione limitata delle ultime novità, non mi preoccupo e procedo per la mia strada.
Oggi vi voglio parlare di Rumble in the House e del suo gemello Rumble in the Dungeon, editi entrambi dalla Flatlined Games. Sono due giochi per 3-6 giocatori; sulla scatola c'è scritto a partire dagli 8 anni ma possono essere secondo me giocati tranquillamente (anzi, danno il meglio di se) con bambini di 5-6 anni. Il primo, Rumble in the Dungeon, è stato pubblicato nel 2011 e il secondo nel 2012.
I due giochi sono indipendenti e, a livello di regolamento, quasi identici ma possono essere combinati insieme per permettere di giocare fino in 12.
A inizio partita occorre creare la mappa di gioco combinando le tessere rettangolari raffiguranti 12 stanze nella maniera che si preferisce. Non ci sono regole particolari, se non che le stanze devono essere messe in modo che combacino porta con porta. Già questa fase di set-up, libera, caotica e destrutturata è per i bambini più piccoli una forma di gioco e davvero possono impiegarci molto tempo: armatevi quindi di pazienza! Mi è capitato di vedere mio fglio Francesco impegnato diversi minuti a scegliere la disposizione delle stanze o il lato da utilizzare: le tessere infatti sono disegnate da ambo i lati con, ovviamente, stanze differenti. Dal punto di vista del gioco non cambia assolutamente nulla ma, a quanto pare, cambia molto per un bambino!
Una volta preparato il campo di gioco occorrerà posizionare i 12 personaggi, uno per stanza.
A questo punto ogni giocatore in segreto pesca due segnalini raffiguranti due dei 12 personaggi.
Scopo del gioco sarà fare in modo che i propri personaggi siano gli ultimi a essere scacciati dalla casa.
Non siate fiscali in questa fase e lasciate il tempo ai bambini di “pescare” i personaggi che preferiscono, prima di procedere voi alla scelta dei vostri. Vi renderete subito conto che per il vostro bambino giocare con il pinguino, la stupida piovra o i criceti da combattimento è tutt'altra cosa rispetto al mostro terribile, al superbimbo o un altro dei dodici buffi personaggi.
Nel proprio turno di gioco un giocatore può fare una delle seguenti azioni:
a) spostare un personaggio da una stanza a una adiacente
b) eliminare un personaggio che sia presente in una stanza assieme a un altro.
Non è possibile spostare un personaggio se nella sua stanza ce n'è un altro ed è possibile ammucchiare nella stessa stanza anche più di un personaggio.
Man mano che i personaggi vengono eliminati, sono allineati a bordo della mappa di gioco mantenendo l'ordine in cui sono stati eliminati. Il personaggio che per ultimo viene eliminato guadagnerà 10 punti, il secondo 9 e così via. I primi due personaggi eliminati otterranno 0 punti. A questo punto tutti i giocatori rivelano i loro segnalini e si guarda quanti punti hanno totalizzato. Una partita si disputa in 3 manche e in ogni manche viene ricreata la mappa e vengono assegnati a caso due personaggi.
È estremamente bello vedere come, di partita in partita, i bambini, anche piccoli, imparino a gestire il loro personaggio.
La prima tattica che useranno sarà quella di mandare il loro beniamini all'assalto degli altri personaggi non rendendosi conto che questa soluzione permette agli avversari di eliminarli subito. Adotteranno man mano strategie più prudenti finché, dopo diverse partite, non sarà così immediato per voi capire quali siano i loro personaggi. Dico “non sarà immediato” perché in realtà conoscendo vostro figlio/a non sarà difficile prendere le misure e capire che personaggio ha scelto… anche perché tutti i bambini hanno i loro beniamini da cui difficilmente si separano.
Questo però vi permetterà di dosare il livello di sfida e di metterli di partita in partita alla prova con situazioni particolari: come si comporteranno, ad esempio, se mettete i loro personaggi nella stessa stanza ?
Il gioco sembra banale ma non lo è affatto per un bambino e le strategie da adottare sono diverse e alcune comportano anche una certa dose di metagioco. Il gioco è per 3 o più giocatori ma volendo si può giocare anche in due, sebbene si corre il rischio che il finale si possa tramutare in un balletto senza fine.
La versione Dungeon aggiunge una pedina tesoro che se portata fuori dalla mappa permette al personaggio in questione di salvarsi e di fare più punti di tutti: un ulteriore elemento strategico da tenere in considerazione. Sembra cosa da poco ma non lo è: cerco di avvicinarmi al tesoro anche se posso essere scoperto? Oppure lo ignoro (cosa che un bimbo generalmente non é in grado di fare) lasciando però agli altri questa opportunità ?
Rumble in the House e Rumbe in the Dungeon entrano, a mio parere, in quella cerchia di giochi adatti ai bambini perché molto semplici come regole ma che necessitano una buona dosa di tattica e strategia. C'è poi, altra caratteristica che non mi stancherò mai di indicare come fondamentale, la possibilità di gestire con facilità la partita e il grado di sfida. Una partita dura 15-20 minuti (fatta esclusione del set-up che può richiedere, a seconda dei bambini, tempi “biblici”).
È uno dei “filler” che gioco più spesso con Francesco da quando ha 5 anni anche se, ripeto, sulla scatola è dichiarato come gioco a partire dagli 8 anni.