Intervista rilasciata da Luca Volpino a Ciro Alessandro Sacco in occasione di Lucca Comics&Games 2005.
Dal sito www.kaosonline.it
La Wild Boar Þ una giovanissima casa editrice che ha acquisito dalla White Wolf la licenza per Exalted, uno dei pi¨ popolari giochi di ruolo degli ultimi anni.Abbiamo intervistato cosý Luca Volpino, uno dei due soci dellÆazienda, il cui stand a Lucca era di tutto rispetto per un editore con allÆattivo (per ora) un solo titolo.
D: cominciamo con qualche nota biograficaà
R: mi chiamo Luca Volpino, ho 38 anni e un diploma magistrale. Ho studiato Lingue allÆuniversitÓ, ma non mi sono laureato. Fra i miei interessi personali, al di lÓ ovviamente dei giochi, cito informatica, musica e letteratura. Vivo e lavoro a Genova.
D: come hai scoperto i giochi dÆavventura?
R: ho scoperto i giochi grazie a un articolo apparso sullÆEnciclopedia della Fantascienza dellÆEditoriale Del Drago (nomen omen! N.d.R.). Affascinato in particolare dalle immagini delle miniature, cominciai prima a comprare quelle e solo successivamente i giochi. Possiedo ancora la prima miniatura che ho comprato!
D: quando la tua passione Þ divenuta un lavoro?
R: ho cominciato a lavorare in una libreria dotata di una nutrita selezione di narrativa fantasy e fantascientifica. Dietro mio suggerimento, la libreria inizi? anche a trattare giochi di ruolo e poi mi iscrissi allÆassociazione genovese Labyrinth. Con loro diedi una mano a organizzare e gestire le primissime convention Ianua Fantasy, ben prima della nascita di Lucca Games. Successivamente il settore librario entr? in crisi e cominciai allora a lavorare al negozio Blues Brothers di Genova nel 1995. Qui passai da commesso a direttore del negozio e poi mi dedicai alle traduzioni e alle revisioni del materiale editoriale. Poi mi spostai alla Salvamondi Distribuzione (altra azienda del gruppo BB N.d.R.) , successivamente seguii il gioco organizzato e di nuovo allÆeditoria. Nel 2004 BB decise di abbandonare il settore editoriale per concentrarsi sulla vendita al dettaglio e sulla grande distribuzione. Allora insieme a un socio rilevai il ramo aziendale, subentrai nel contratto con la White Wolf e aprii ufficialmente Wild Boar a partire da questÆanno.
D: quali sono i prodotti di punta della tua azienda?
R: Exalted certamente. Il gioco ha ricevuto in passato molte critiche sulla qualitÓ della traduzione. Penso che allÆinizio fossero giuste, poi sono divenute pi¨ opinabili perchÚ spesso, a mio parere, frutto di diversitÓ di gusto e non per errori. CÆÞ a mio parere una distinzione fra giocatori æsnobÆ, pronti a condannare il prodotto in italiano tout cour, e giocatori normali che invece giocano tranquillamente con le versioni italiane.
D: quali sono i prodotti su cui state lavorando?
R: Witchcraft esce in italiano in questi giorni e il manuale base sarÓ seguito da tutti i supplementi. Sono poi in preparazione altri prodotti e stiamo lavorando anche con collaborazioni con tutta Europa, ma non posso dire di pi¨ per ora.
D: come giudichi la situazione attuale del mercato italiano e come pensi potrebbe essere fra un anno?
R: il nostro mercato presenta molte minuscole realtÓ, poche realtÓ medie e nessuna realtÓ grande. La maggioranza di loro, tuttavia, pensa di essere grande. Il mercato inoltre Þ statico e in crisi per mancanza di nuove leve. Ritengo sarebbe possibile penetrare in mercati contigui al nostro, tuttavia, avendo idee nuove e con un limitato sforzo economico. Da qui a un anno mi auguro che aumenti molto il numero di produttori e distributori. Inoltre, auspico che ognuno faccia il suo mestiere senza æinvasioni di campoÆ: chi produce produca e lasci ai distributori il compito di diffondere i propri prodotti.
D: ritieni che il prodotto italiano abbia raggiunto il livello da poter competere con il prodotto estero, da noi e altrove?
R: credo sia ingiusto parlare di competizione perchÚ a mio parere non ci sono confronti da fare.
D: hai mai distribuito prodotti allÆestero o ceduto licenze?
R: non ancora!
D: ritieni che in futuro i tuoi giochi entreranno nel mercato di massa o credi resteranno confinati nel settore specialistico?
R: non solo lo penso, ma miro a questo obiettivo e ci sto lavorando.
D: vedi possibile il ritorno in edicola di una rivista di giochi?
R: no finchÚ la mentalitÓ resta la stessa. EÆ una condanna che ci meritiamo.
D: EÆ stata fondata Assoludens. La tua azienda ne fa parte? Qual Þ la tua opinione su questa associazione?
R: per ora non sono interessato dal momento che penso ci siano associazioni pi¨ importanti a cui iscriversi, ad esempio lÆAssociazione Italiana Editori. Mi sembra che Assoludens sia in potenza una buona iniziativa, ma preferisco aspettare di vedere come si evolverÓ.
D: quale giudizio dÓ la sua azienda di Lucca Games 2005?
R: Þ una manifestazione che si va ingrandendo sempre di pi¨ ma il piccolo espositore non ne trae maggiore visibilitÓ. EÆ anche la fiera pi¨ cara dÆEuropa, ma questo penso sia imputabile ai costi burocratici e fiscali che soffocano questo Paese. Lucca Games Þ una vetrina indispensabile, ma dovrebbe aiutare i piccoli ad avere maggiore visibilitÓ. Ad esempio, potrebbe limitare lÆinvadenza degli stand pi¨ grandi o limitarne le dimensioni anche se ritengo che ci? sia estremamente improbabile.
D: la tua azienda parteciperebbe a una edizione primaverile di Lucca Games o iniziativa equivalente?
R: fatte salve le precedenti considerazioni e se la cosa fosse finanziariamente fattibile, direi di sý.
D: ritieni che in questo periodo ci sia un eccesso di offerta nel mercato?
R: vedo che cÆÞ un eccesso di offerta, ma non di qualitÓ.
D: qual Þ il tuo parere sul Best of Show?
R: Þ unÆiniziativa interessante che vorrei e mi augurerei divenisse una certificazione di qualitÓ. I premi del 2004 ad esempio sono stati validi (questa intervista Þ stata rilasciata prima dellÆassegnazione di quelli del 2005 N.d.R.). Spero possa un giorno divenire come il Gioco dellÆAnno in Germania.