Il portale Tabletop Gaming News ha organizzato un’interessante intervista al capo dello studio di design della Games Workshop, Jervis Johnson. Il risultato è stato una serie di domande volte sia a conoscere il futuro della GW e dei giochi da lei prodotti, sia a conoscere personalmente uno degli uomini più importanti dell’impresa.
Di seguito potete leggere la lunga intervista…
La GW si occuperà, o sta già preparando, l’edizione “Advanced 40k” di cui si parla in rete? (Si tratterebbe di un ritorno al dettaglio presente nella seconda edizione di Warhammer 40k) Si diceva che Andy Chambers ci stesse lavorando sopra prima di lasciare la GW.
Ah, quanto amo le chiacchiere della rete! Andy non stava lavorando su versioni “avanzate” del 40k quando ha lasciato, e sicuramente non è un progetto che intraprenderemo mai. Siamo felici delle regole così come sono. Ciò a cui forse si stavano riferendo è in realtà una variante del 40k, un po’ come Kill Team, ma relativo agli abbordaggi tra astronavi. Alla fine abbiamo deciso che se volevamo fare qualcosa di simile allora era meglio semplicemente ritirare fuori il vecchio Space Hulk. Il progetto è stato quindi sospeso… ma prima di dare vita a tutta un’altra serie di chiacchiere telematiche, specifico: no, non abbiamo intenzione di far uscire una nuova edizione di Space Hulk, non presto quantomeno, ci piacerebbe farlo quando sarà il momento giusto.
Data la tua posizione nella GW come responsabile della strategia dei prodotti e dell’hobby (product and hobby strategist), quali pensi che siano le azioni migliori tra quelle da voi intraprese per migliorarvi e quali altre azioni intraprenderete nel futuro?
Credo sia importante innanzitutto dire che non è nelle mie competenze il decidere le azioni della Games Workshop ed i prodotti che facciamo uscire. Quello che faccio è aiutare a realizzare i progetti scelti dalla GW, principalmente coordinando con altri progetti ed aiutando a scrivere briefing di design, e talvolta scrivendo nuovo materiale io stesso. So che certe volte tutte queste cose vengono percepite come mie idee personali, ma in realtà io lavoro come parte di un team di talento in cui decidiamo insieme quali direzioni prendere.
Detto questo, penso che ciò che è più importante per noi nel futuro è di non essere troppo focalizzati su uno stile di gioco competitivo “stile torneo”, ed invece avere un approccio maggiormente bilanciato che copra tutti gli aspetti dell’hobby, che sia dipingere le miniature Citadel, giocare scenari particolari o campagne di lungo corso, giocare veloci battaglie, competere in tornei od altro ancora. Questa è una delle ragioni per cui sono così entusiata dell’uscita di Mighty Empires per Warhammer e della prossima espansione Apocalypse per il 40k. Entrambe vogliono mostrare con forza che ci sono diversi modi di giocare ai nostri titoli e che l’hobby non è solo quello di costruire un’armata da 1500 o 2000 punti disegnata solamente per vincere partite standard. Le partite di questo tipo sono solo un modo di giocare, ma non l’unico modo.
Quali sono i tuoi pensieri (o quelli della GW) riguardo i giocatori più anziani e come tentate di mantere il loro interesse nei vostri giochi?
Essendo io stesso un giocatore anziano, credo siano tutti meravigliosi ed eruditi, la perla più lucente del nostro hobby. Beh, almeno la maggior parte di loro, nella maggior parte del tempo, sono così.
Seriamente, in ogni caso, i giocatori esperti sono molto importanti per noi per le ragioni che ho appena detto e prendiamo sempre in considerazione i loro bisogni. Quello che dobbiamo fare è di mantenere un bilanciamento con i bisogni di tutti gli altri giocatori. Non è certo un bene produrre titoli che piaceranno ai giocatori esperti se poi lasceranno invece confusi i giocatori più recenti.
Questo è uno dei motivi per cui stiamo tentando di migliorare i nostri libri di eserciti per essere sicuri che forniscano tutto il materiale di cui hanno bisogno i giocatori, che siano veterani induriti dalle battaglie od un nuovo giocatore che ha solo giocato Battle of Skull Pass.
In ogni caso, come tutti i giocatori veterani sanno, c’è molto, molto di più in quest’hobby di quello che riusciamo a coprire nei nostri manuali dell’esercito. Per esplorare queste diverse aree dell'”hobby nel suo fulgido splendore”, stiamo pianificando di far uscire una serie maggiore di supplementi ed espansioni, insieme ad altri prodotti interessanti che non sono direttamente legati al gioco od alle regole.
Il trucco è di far sì che queste nuove uscite aggiungano profondità all’hobby ma non finiscano per modificarlo. Cities of Death, Mighty Empires ed Apocalypse sono tutti esempi di questo nuovo approccio.
Credo che saranno queste espansioni ed il desiderio di esplorare nuove aree del nostro hobby che manterrà l’attenzione dei giocatori veterani. Se riusciamo ad organizzarci bene, ci sarà sempre qualcosa di nuovo ed interessante da provare.
Pubblicherete nuovi giochi da tavolo come Battle for Armageddon, Horus Heresy o Doom of the Eldar?
Non so se lo scriverò io, ma sicuramente giochi come questi verranno sviluppati da altri nella Games Workshop. Non ci sono però piani immediati di pubblicare nuovi giochi da tavolo, per ora.
Quando uscirà un sistema di combattimento tra eserciti basato sul Signore degli Anelli?
C’è già un gioco di questo tipo. Si chiama Battle of the Five Armies ed è molto divertente. Non abbiamo in progetto altri prodotti di questo tipo per i nostri 25mm, almeno non nei prossimi mesi, ma è un’idea che regolarmente esce fuori quando discutiamo sul futuro del nostro the Lord of the Rings Battle Strategy Game, quindi non lo esluderei affatto.
In 5 anni da adesso, dov’è che la GW vede se stessa ed il mercato di giochi tabletop?
E’ praticamente impossibile rispondere a questa domanda, veramente. Se mi aveste posto la stessa domanda cinque anni fa, non avrei avuto idea che saremmo arrivati dove siamo ora. Se forzato a rispondere, direi che in cinque anni ci saranno più persone a collezionare, dipingere e giocare con le miniature Citadel rispetto ad adesso. Io starò ancora in questo giro, a causare problemi ed a mettere il bastone tra le ruote.
Non ho mai ben capito perché le unità in WHFB hanno sempre una coesione “a blocco” mentre nel 40k la formazione è maggiormente “sciolta”.
Semplicemente il motivo è che la maggior parte delle truppe nel mondo di Warhammer sono addestrate a combattere in unità formate con ranghi e file, esattamente come hanno sempre fatto storicamente gli Antichi Romani o le truppe napoleoniche. Le truppe della galassia del 40k invece sono addestrate a combattere in formazioni più libere, proprio come gli odierni soldati.
Cosa ne pensi delle miniature predipinte? Grazie ad esse pensi che possa esserci un’opportunità di introdurre più persone all’hobby?
Non produrremo nessuna miniatura predipinta, per la semplice ragione che consideriamo la pittura una parte vitale dell’hobby. Questo rende più difficile introdurre nuovi giocatori? Assolutamente sì. Vorremmo mai far credere che la pittura non è parte del nostro hobby? Certamente no! Quindi non faremo uscire miniature predipinte. Intendiamoci: non ho nulla contro i giochi che ne fanno uso, è solo che fanno parte di un hobby leggermente differente dal nostro.
Considereresti l’esperimento Specialist Games come un successo?
Beh, ha di sicuro avuto i suoi meriti, ed abbiamo imparato moltissimo su come supportare al meglio i giochi Specialist e come promuoverli e renderli più popolari in futuro. Sfortunatamente abbiamo avuto modo di imparare tutto questo perché Fanatic non ha raggiunto i suoi obiettivi. Una volta realizzato che era questo il caso, siamo dovuti per forza tornare al tavolo da disegno e scrivere un nuovo piano. Sono sicuro che le lezioni imparate ci consentiranno la prossima volta di fare un lavoro migliore con i giochi Specialist.
Come riesci a far fronte sia agli impegni di lavoro e di famiglia che al gioco?
Ci riesco solo con difficoltà!
In realtà sto scherzando solo in parte, perché come sa ogni genitore può essere molto difficile far coincidere impegni di lavoro e di famiglia con interessi personali. Quello che tento di fare è di mantenere la mia famiglia al primo posto ed esser sicuro di passare il maggior tempo possibile con i miei figli, riservando però abbastanza tempo al lavoro ed al gioco (in altre parole, tento di ottenere un bilanciamento tra lavoro e vita).
Tento anche di mantenere i miei hobby personali distinti dagli hobby di lavoro. Con i miei hobby personali posso fare come voglio semplicemente perché mi piacciono, mentre a lavoro devo sempre pensare ai bisogni di tutti gli altri giocatori che partecipano del mio stesso hobby. In altre parole, tento di mantenere i “miei hobby” separati dal’Hobby con la H maiuscola. E’ più difficile di quanto si possa pensare, ma è un’importante lezione che tutti coloro che lavorano nella Games Workshop devono imparare.
Avresti mai pensato che la tua carriera nella GW sarebbe durata così tanto? Il tuo “bambino interiore” è ancora divertito dal fatto che ti guadagni da vivere giocando?
Neanche nei miei sogni più arditi avrei mai pensato che la mia carriera avrebbe preso questa via. Entrai in GW come un umile ragazzo delle vendite per corrispondenza, chiamavo i negozi di giochi e di giocattoli in Inghilterra per prendere i loro ordini. Se mi avessero detto che venticinque anni dopo sarei stato ancora in GW, e sarei divenuto un game designer che deve addirittura rispondere ad interviste sui giochi che facciamo… beh, avrei riso in maniera incontrollata.
E, sì, il mio bambino interiore è ancora contento e divertito del fatto di guadagnare giocando. Quando sono sotto stress, perché una scadenza si avvicina o perché la gente continua a dirmi che è la fine del mondo perchè i Deathwing Terminators possono portare un solo cannone d’assalto… allora provo a fare un passo indietro, respirare profondamente, e mi dico “Sono riuscito ad ottenere un lavoro dove vengo pagato per giocare. Sono fortunato!”. Improvvisamente tutto suona migliore 🙂