Comincia il ciclo di appuntamenti dedicati da Lucca Games 2007 al festeggiamento del trentennale di Star Wars. Emanuele Vietina introduce i due Guest of Honor collegati con l’importante ricorrenza: Troy Denning, autore di molte delle trilogie dell’Expanded Universe di Star Wars, e Iain McCaig, concept e character designer della nuova trilogia. Il tutto sotto la “supervisione” della 501st Italica Garrison.
Durante l’incontro abbiamo potuto conoscere da vicino i due ospiti e capire quale sia stato il primo incontro con la saga cinematografica, il loro approccio come creativi ad un universo già in gran parte definito e uno sguardo sul futuro del franchise.
Iniziamo scoprendo il primo impatto che i due hanno avuto con il mondo di Star Wars.
Troy racconta di come si sia imbarcato con un suo amico per vedere il film al cinema più vicino a casa sua: Denver, a 90 km di distanza! L’impresa si è rivelata essere un vero e proprio iter iniziatico, e tra file lunghe tre isolati per ottenere i biglietti per il giorno seguente e genitori tra l’infuriato e l’incredulo che un film possa aver causato una fuga di due giorni. Il risultato è stato l’amore incondizionato di Troy per Guerre Stellari!
Il suo primo lavoro relativo a Star Wars è arrivato nel 1994 – nel frattempo Troy era diventato uno scrittore – con la Galaxy Guide 4. Da lì nel 1999 arriva il primo romanzo Star by Star, cui ne seguiranno molti altri fino ad arrivare all’attuale trilogia Legacy of the Force.
L’approccio di Iain McCaig a Star Wars è stato per certi versi più semplice, ma al contempo più tormentato. All’epoca era uno studente d’arte, e come ogni bravo studente d’arte con i suoi compagni studenti d’arte guardava solo artistici film avant garde, disprezzando i film mainstream. Salvo scoprirsi, entrato in incognito al cinema, seduto accanto ai suoi altrettanto loschi compagni di studi. Non è diventato un fan sfegatato della trilogia, ma ne è rimasto comunque molto impressionato.
Mentre George Lucas si preparava a girare i prequel Iain ha lavorato per produzioni quali Terminator 2, Hook ed Intervista con il vampiro, trovandosi alla fine senza altro impiego. Oltre a Star Wars. Quando è stato chiamato ad entrare a far parte del team creativo per i visual della nuova trilogia. Notando che le stanze erano tappezzate solo di illustrazioni e bozzetti raffiguranti astronavi e meccanismi si è generosamente offerto di fare il character design di tutti i personaggi. Li ha presi in gestione, li ha dipinti, fatti nascere… e infine li ha uccisi.
Aggiunge che in molti casi George Lucas si è tirato indietro rispetto alle idee più innovative che i suoi creativi hanno proposto, ma per fortuna poi ci sono persone come Troy Denning che possono dare liberamente vita alle visioni più originali tramite i romanzi!
Essendo gli artisti più rappresentativi della realtà attuale di Star Wars è naturale chiedere quale sia il futuro della saga, se siamo alla fine o se sono in cantiere nuove incarnazioni… inutile girarci intorno, ovviamente si intende la “suggerita” serie televisiva.
Troy ci rassicura intanto sul futuro dei libri, confermando la pubblicazione di Invincible, ultimo libro della trilogia attualmente in lavorazione, scaricando poi la patata bollente ad Iain, come sempre prodigo di aneddoti. Nello specifico conferma i rumor che vorrebbero due serie televisive previste, una completamente in grafica 3D e l’altra con attori veri. Nessuno dei due pare comunque essere stato chiamato per la lavorazione di queste serie.
Il futuro cinematografico della saga invece pare terminato, visto che la voce che ci sarebbe stata una terza trilogia sarebbe stata alimentata da un giornalista che ha sentito una volta uno scambio di battute tra un premuroso George Lucas e un preoccupato Mark Hamill.
Dark Horse ha comunque in programma la pubblicazione di Visionaries, un volume che raccoglie tutte le idee e le storie ideate indipendentemente dal team visuale. Iain in persona si propone di continuare a raccontare le storie dell’universo di Star Wars.
Infine l’ultimo tema, ovvero cosa significhi cimentarsi con un universo già definito e con dei personaggi già delineati.
Troy Denning ci spiega come prima di arrivare a proporsi per la scrittura si un romanzo di Star Wars aveva completato 20 romanzi. Per una risposta ha dovuto aspettare sei mesi, dopodichè ha scoperto quale sia la differenza di approccio con una situazione editoriale convenzionale. Invece di essere l’autore a proporre idee per una trama cercando di ottenere l’approvazione, qui si trattava di accettare un contratto a scatola chiusa, impegnandosi alla segretezza. Trattandosi di Star Wars, ha accettato. E dopo aver letto le prime indicazioni sulla storia ha capito quali fossero i motivi che portavano a una tale riservatezza.
Iain ha avuto sicuramente maggiore libertà di interpretazione. Lavorando nel passato, rispetto all’universo che si era giunti a conoscere, ha pensato di arricchirlo piuttosto che impoverirlo, facendo un parallelismo tra l’architettura moderna e quella di una città come Lucca, così ricca di dettagli e particolari affascinanti. Parafrasando l’Art Nouveau, ha creato lo stile Space Nouveau, rifacendosi come per la corrente artistica citata ad archetipi naturali.
Alla fine c’è stato tempo per una sola domanda da parte del pubblico, su come sia lavorare per un mostro sacro come George Lucas. Da un’immagine pregressa molto autoritaria scopriamo invece che Lucas è una persona molto timida, che da spunti agli artisti per farli poi lavorare sulle idee, e prendere poi il meglio che gli viene offerto. La cosa in George Lucas pare sia il più bravo in assoluto.
Il prossimo appuntamento con Troy Denning sarà domani alle 12 con il laboratorio di scrittura creativa “Come creare un universo espanso” (partecipazione su prenotazione), mentre Iain McCaig ci insegnerà a creare lo storyboard di un film in venti minuti sabato alle 15.
