La nuova proposta in salsa orientale di Tenki Games ha fatto capolino a Lucca. Dopo una rapida prova abbiamo imparato che costruire enormi muraglie in Cina può essere davvero molto divertente!
Spiegato da un dimostratore d’eccezione (il Piero Cioni autore, tra gli altri, di Daimyo), Chang Cheng è il nuovo gioco da tavolo di Tenki Games che abbiamo avuto modo di provare presso la fiera di Lucca.
Giocabile con 2-4 partecipanti di un’età variabile da 12 a 99 anni e ambientato nella Cina di 2500 anni fa, Chang Cheng mette i giocatori nei panni di funzionari del governo incaricati di costruire la massiccia muraglia difensiva del regno. Il gioco si svolge su una plancia componibile che rappresenta le varie province lungo cui andrà costruita la muraglia, ciuscuna differente per colore e importanza. Tramite alcune simpatiche carte ovali (realizzate in modo da ricordare le carte da gioco cinesi dell’epoca, una gradita finezza) i giocatori potranno piazzare sezioni di muraglia (in plastica, simpatiche da maneggiare e vedere) tentando di proteggere le regioni più importanti in termini di punteggio e allo stesso tempo di ostacolare gli altri partecipanti.
Ciò che colpisce del gioco, oltre alla bella componestistica (caratterizzata da una grafica molto azzeccata) è il buon bilanciamento tra semplicità e profondità. Non parliamo certamente di un titolo dedicato a giocatori espertissimi (che impiegheranno poco a sviscerarne le varie strategie, per via del numero tutto sommato limitato di carte), bensì di un gioco che dovrebbe funzionare benissimo per famiglie e giocatori in cerca di titoli leggeri, sul livello di un Coloni di Catan o un Ticket To Ride.
Forse un pò sovra-dimensionato e sovra-prezzato, il gioco rappresenta al momento la migliore uscita targata Tenki Games del 2007, nonché probabilmente il titolo più maturo realizzato da Walter Obert (Kragmorta, Hystericoach). Insomma, una delle più simpatiche sorprese della fiera, vedremo se riuscirà ad attecchire come merita.