Dopo la sua visita nel 2003 Mr. Elmore è tornato a Lucca per salutare i suoi fan italiani ma soprattutto per ricordare assieme a noi Gary Gygax.
Svolti i classici convenevoli di rito Larry inizia subito a parlarci del creatore di D&D raccontandoci alcuni aneddoti.
Fu nel 1981 che Elmore venne assunto dalla T.S.R. pur non essendo convintissimo della cosa; il noto disegnatore infatti aveva delle reticenze riguardo al lavorare per una società di ragazzi così giovani, dove lui sarebbe stato il più vecchio, per un prodotto della cui riuscita non era convinto e per il fatto che lui viveva dall’altra parte dell’America; fu però proprio la passione di Gygax a convincere Elmore a lavorare per la T.S.R., un lavoro che bene o male ancora porta avanti dopo tanti anni. Il rapporto tra queste due grandissime personalità poi nacque un pomeriggio quando, volendo parlare con il suo “capo”, Larry aggirò una segretaria insistente per porre le sue domande a Gary; questo, vistolo entrare, lo fece accomodare nel suo ufficio e lì iniziarono a scambiarsi idee, opinioni e suggerimenti. Fu proprio in uno di quei primi pomeriggi di lavoro che si crearono le basi per la loro amiciza, un legame condiviso fino all’ultimo momento di vita di Gygax.
Elmore ci anticipa che la moglie dell’autore di D&D sta scrivendo e curando, insieme ad alcuni amici, la biografia di questa grande persona e che hanno chiesto a lui di realizzarne la copertina: per Larry questo è un grande onore, il giusto tributo che è ben contento di rendere a Gary.
Divagando su DragonLance e D&D, veniamo a scoprire un lato di Gygax che non conoscevamo tramite le parole di Elmore, che sorridendo ci dice di non voler dire nulla di male sul suo amico. Veniamo a sapere che il suo “capo” non era certamente un buon direttore artistico, anzi, a volte aveva delle idee definite “terrificanti”, ma, cosa che lo contraddistingueva, Gary sapeva ascoltare le obiezioni e le idee delle altre persone e riconoscere, quando era il caso, di aver fatto degli errori o di aver avuto brutte idee.
Per il tempo di una breve domanda viene chiesto al disegnatore cosa ne pensa del film di DragonLance, il suo commento è tutt’altro che positivo, e noi, come tutta la platea in sala, condividiamo queso giudizio pesante su un film che assolutamente non rende merito a una delle saghe fantasy piu’ apprezzate del mondo.
Grazie all’ausilio delle capaci traduttrici di Lucca Games, si parla anche di Dungeons & Dragons, e di come siano cambiate e le linee grafiche del gioco di ruolo padre. L’opinione di Elmore in merito è molto diplomatica; il disegnatore ci racconta di apprezzare molto i nuovi “tipi e stili” grafici, di essere un amante della computer graphic, pur non sapendone quasi niente, e di essere un sostenitore del cambio e dell’evoluzione. Essendo nel settore da praticamente trent’anni ha visto molte cose mutare ed apprezza che ci siano queste rivoluzioni che, pur non essendo tutte positive e pur, a volte, danneggiandolo, sono alla base di un modo di crescere importantissimo per quello che e’ il fantasy in generale.
Parlando di evoluzioni e disegni Elmore racconta che la creazione di una sua opera è sempre stata una commistione tra quella che era l’idea dell’autore, la necessità della T.S.R. che un personaggio fosse versatile ed al tempo stesso caratteristico e quelli che sono la volontà, il gusto ed il piacere del disegnatore. Di questa alchimia ci sono due esempi che possono chiarire il percorso.
La prima volta che fu disegnata Goldmoon, ad esempio, dopo aver parlato con Margaret Weis ne uscì l’immagine di una donna in abiti piuttosto succinti e dalle forme assai provocanti, che aveva dei ninnoli indiano-americani per essere riconoscibile, ma ancora non era il personaggio che noi conosciamo. Solo dopo vari disegni Elmore riuscì a creare un’immagine che rimanesse fedele al concept iniziale ma che, spingendo in questo caso sull’iconografia indiano-americana, fosse meno sensuale e piu’ eroica. Non sempre però il percorso è così complesso: le immagini dei dragonici infatti furono “azzeccate” al primo tentativo e da allora si sono sviluppate pochissimo.
La commemoriazione da parte di Elmore si conclude con il disegnatore che ci racconta di come, oramai completamente addentro al gioco di Gary, passassero le pause pranzo in T.S.R. giocando a D&D e di come fosse oramai diventato il loro mondo.
Elmore ci anticipa che la moglie dell’autore di D&D sta scrivendo e curando, insieme ad alcuni amici, la biografia di questa grande persona e che hanno chiesto a lui di realizzarne la copertina: per Larry questo è un grande onore, il giusto tributo che è ben contento di rendere a Gary.
Divagando su DragonLance e D&D, veniamo a scoprire un lato di Gygax che non conoscevamo tramite le parole di Elmore, che sorridendo ci dice di non voler dire nulla di male sul suo amico. Veniamo a sapere che il suo “capo” non era certamente un buon direttore artistico, anzi, a volte aveva delle idee definite “terrificanti”, ma, cosa che lo contraddistingueva, Gary sapeva ascoltare le obiezioni e le idee delle altre persone e riconoscere, quando era il caso, di aver fatto degli errori o di aver avuto brutte idee.
Per il tempo di una breve domanda viene chiesto al disegnatore cosa ne pensa del film di DragonLance, il suo commento è tutt’altro che positivo, e noi, come tutta la platea in sala, condividiamo queso giudizio pesante su un film che assolutamente non rende merito a una delle saghe fantasy piu’ apprezzate del mondo.
Grazie all’ausilio delle capaci traduttrici di Lucca Games, si parla anche di Dungeons & Dragons, e di come siano cambiate e le linee grafiche del gioco di ruolo padre. L’opinione di Elmore in merito è molto diplomatica; il disegnatore ci racconta di apprezzare molto i nuovi “tipi e stili” grafici, di essere un amante della computer graphic, pur non sapendone quasi niente, e di essere un sostenitore del cambio e dell’evoluzione. Essendo nel settore da praticamente trent’anni ha visto molte cose mutare ed apprezza che ci siano queste rivoluzioni che, pur non essendo tutte positive e pur, a volte, danneggiandolo, sono alla base di un modo di crescere importantissimo per quello che e’ il fantasy in generale.
Parlando di evoluzioni e disegni Elmore racconta che la creazione di una sua opera è sempre stata una commistione tra quella che era l’idea dell’autore, la necessità della T.S.R. che un personaggio fosse versatile ed al tempo stesso caratteristico e quelli che sono la volontà, il gusto ed il piacere del disegnatore. Di questa alchimia ci sono due esempi che possono chiarire il percorso.
La prima volta che fu disegnata Goldmoon, ad esempio, dopo aver parlato con Margaret Weis ne uscì l’immagine di una donna in abiti piuttosto succinti e dalle forme assai provocanti, che aveva dei ninnoli indiano-americani per essere riconoscibile, ma ancora non era il personaggio che noi conosciamo. Solo dopo vari disegni Elmore riuscì a creare un’immagine che rimanesse fedele al concept iniziale ma che, spingendo in questo caso sull’iconografia indiano-americana, fosse meno sensuale e piu’ eroica. Non sempre però il percorso è così complesso: le immagini dei dragonici infatti furono “azzeccate” al primo tentativo e da allora si sono sviluppate pochissimo.
La commemoriazione da parte di Elmore si conclude con il disegnatore che ci racconta di come, oramai completamente addentro al gioco di Gary, passassero le pause pranzo in T.S.R. giocando a D&D e di come fosse oramai diventato il loro mondo.