Continuiamo a seguire la spinosa questione Gen Con. Per maggiore chiarezza vi invitiamo a leggere gli articoli precedenti relativi all’argomento:
– Che succede alla Gen Con?
– Questione Gen Con Lucasfilm rimandata a novembre.
– Gen Con risolve la causa con Lucas e continua verso la salvezza.
E la storia continua con risvolti inaspettati…
Contestualmente al programma di protezione bancarotta, il 20 novembre 2008 la Gen Con avvia ufficialmente anche le procedure di vendita delle sue sostanze.
I termini per la vendita prevedono la copertura di tutti i debiti accumulati da Gen Con, comprese le donazioni per la fondazione Make-a-Wish, e l’effettiva cessione di ogni proprietà da parte di Peter Adkison.
In concomitanza viene fondato da terze parti un sedicente “Gen Con Acquisition Group” di cui al momento non sono noti i dettagli.
Il 26 novembre 2008 la corte che si occupa del caso decide, di sua sponte, che farà erogare alla Commissione di Credito i 150.000$ necessari a coprire il debito di Gen Con relativo alla fondazione Make-a-Wish… un atto di carità e buona volontà che fa sperare per il meglio in quanto presuppone, in primo luogo, la capacità di Gen Con di fare fronte a tale esborso.
Negli stessi giorni l’attuale CEO di Gen Con, Adrian Swartout, rifiuta pubblicamente una proposta di acquisto da parte del suddetto Gen Con Acquisition Group.
Le ragioni sono molteplici, ma il nocciolo è che la proposta non sembra offrire reali capitali d’acquisto, puntando invece su un presunto piano di rientro delle spese basato sulle future Gen Con.
Inoltre appare chiara la volontà di estromettere la figura di Peter Adkison come proprietario della manifestazione, oltre a non fornire chiari piani per il futuro dell’attuale personale.
Swartout si dichiara fiducioso in un suo personale piano di riorganizzazione interna che, pare, stia risquotendo l’approvazione della commissione dei creditori.
Nel frattempo la manifestazione continuerà a tenersi ogni anno, anche alla luce del fatto che il successo dell’edizione 2008 abbia segnato il ritorno ad un edizione capace di generare profitti, dopo ben tre anni di negativo.
In data 1 dicembre 2008 la corte che si occupa del caso ha dato l’avallo al pagamento preferenziale dei debiti Gen Con nei confronti della fondazione Make-a-Wish, prontamente saldati grazie ai proventi dell’edizione 2008 che, a quanto pare, sono la pietra miliare del nuovo piano di riorganizzazione. La prova che Gen Con può essere gestita con costi contenuti e profitti rilevanti.
Il 3 dicembre 2008 viene finalmente svelato il volto dietro al Gen Con Acquisition Group, ora identificabile nella persona di Anthony Gallela, presidente in uscita della Game Manufacturers Association (GAMA), che in un’intervista risponde punto per punto ad Adrian Swartout riguardo al rifiuto dell’offerta di acquisto.
Gallela assicura il suo massimo interesse nel vedere la Gen Con continuare e prosperare, e riconosce il merito di tutti i protagonisti coinvolti.
Ma fa poi notare come Adkison si sia di fatto disinteressato alla gestione della sua proprietà da oramai due anni, rendendolo indesiderabile come proprietario.
Gallela parla anche di un investimento fino ad 1 milione di dollari che il suo gruppo sarebbe disposto a fare, così da pagare i debiti di Gen Con molto prima e meglio di quanto sarebbe possibile fare seguendo il piano di riorganizzazione interno proposto da Swartout.
Restano però molto generiche le dichiarazioni riguardo alla specifica gestione della convention; Gallela parla di spese riducibili e servizi riorganizzabili, assicurando che i fan non noterebbero alcun cambiamento se non un generale miglioramento della manifestazione.
La questione è ancora aperta, ma lo sviluppo più probabile consiste in una ri-valutazione dell’offerta del Gen Con Acquisition Group alla luce di queste nuove dichiarazioni.
Ringraziamo come sempre LivingDice.com che, tra gli altri, continua a seguire questa vicenda arrivando a fornirci dettagli difficilmente reperibili per noi oltreoceano.