Tra i centinaia di giochi di Reiner Knizia, uno dei titoli che sicuramente hanno segnato la carriera del prolifico autore è Modern Art, gioco di aste del 1992 a sfondo, per l’appunto, artistico.
A quanto pare Knizia apprezza molto questo tema dato che a breve giungeranno altri suoi due titoli sullo stesso genere…
In Glenn’s Gallery i giocatori sono impiegati di una galleria d’arte incaricati di mantenere aggiornato il proprietario, Glenn Willibin, sullo stile artistico più richiesto dai clienti. Oltre ad analizzare le entrate e le mancate vendite, i giocatori dovranno stare attenti agli squattrinati studenti d’arte, che con la loro ignoranza tenderanno a fuorviare i clienti paganti. A fine mese Glenn ripagerà quelli che hanno fatto le migliori previsioni e punirà quelli più lontani dal reale risultato di vendita.
I fanatici di Knizia hanno probabilmente riconosciuto in queste meccaniche il vecchio Members Only (1996) che non era mai stato pubblicato in inglese.
Glenn’s Gallery è per 3-5 giocatori dai 10 anni in su, una partita dovrebbe durare un’ora circa e il prezzo attualmente indicato da Mayfair è di 35$. L’arrivo nei negozi è atteso per febbraio.
L’altro titolo in arrivo per Marzo/Aprile è Masters Gallery, edito da Gryphon Games nella sua collana Bookshielf. In questo caso da 2 a 5 giocatori saranno critici d’arte ma anche direttori di gallerie. Lo scopo dei giocatori è di esaltare e aumentare il valore di certi artisti prima di incassare la vendita delle relative opere d’arte. I 5 maestri chiamati in causa le cui opere sono riprodotte sulle carte sono Vermeer, Degas, Renoir, Monet e Van Gogh. Giocando una carta masterpiece ad ogni turno (alcune permettono anche azioni speciali) i giocatori cercano di rendere gli artisti su cui puntano meglio rappresentati, e quando un determinato numero di carte di un artista sono a terra il turno finisce e si incassano i soldi. Chi ha più soldi dopo 4 round vince la partita.
Diversi giocatori riconoscono in questo gioco una nuova edizione di Modern Art, ma l’assenza delle aste e in generale il diverso “periodo artistico” a cui si riferisce il gioco sono sufficienti per l’editore per negare che sia lo stesso gioco. Innegabili comunque i molteplici punti di contatto, difatti Gryphon Games ha deciso di non chiamare il gioco Modern Art anche in seguito a una conversazione con Mayfair Games che nel ’96 lo ha ripubblicato.
Fatto sta che l’edizione più “piccola” dello stesso gioco sarà pubblicata sempre da Gryphon Games, in un’edizione differente da quella tradizionale dell’editore, con il titolo Modern Art: The Card Game…
Insomma, per quanto siano nuovi titoli, Knizia ci ripropone vecchi temi e meccaniche collaudate. Sarà forse stato d’ispirazione il fatto che ha vinto lo Spiel des Jahres con un gioco che altro non è che la versione multiplayer di un altro suo vecchio classico ?