martedì 5 Novembre 2024

Prodigy nel mondo dei giochi

Emozione.
Quella fanciullesca riservata all’apertura delle prime bustine di Magic the Gathering, come rigenerarla dopo 15 anni di giochi di carte collezionabili? Come ricreare quel fenomeno sociale di enorme comunità ludica?
Hanno fallito le diverse ambientazioni di CCG quanto le versioni tridimensionali, dunque come fare? Ed ecco che appare un enigmatico trailer, un’idea o poco più: Prodigy.
“What is this? This is more.”
Per cosa stesse quel “more” ce lo siamo chiesti dalla fiera del giocattolo di Norimberga di febbraio ad oggi, giorno in cui a Faenza, alla fiera del gioco, abbiamo incontrato gli ideatori di Prodigy i quali, non senza una certa enfasi, hanno tolto davanti ai nostri occhi il velo di mistero che oscurava questa creazione: Prodigy è un gioco di carte collezionabili.
Stupiti?
Forse non abbastanza, forse sì.

Per ammissione dello stesso progetto e-Nigma, nella persona di Santopietro, si tratta dell’uovo di Colombo (il navigatore, non l’uccello) nel grande dilemma della nuova generazione di collezionabili: il gratta e gioca.


Ossia, dopo le figurine che scartate son buone giocarci (Magic e figli), i gratta e vinci che una volta grattati diventan buoni per giocarci. Semplice e geniale. Dovrebbe filar liscio come un uovo di colombo (l’uccello non il navigatore).


Starete pensando che le carte di Prodigy abbiano magari tre valori coperti dalla classica patina argentea, dei quali dovrete grattarne uno solo a scelta per poi giocare la carta proprio con il valore scoperto…


E avreste ragione.


Quindi ora starete osservando che una volta scoperti i tre valori saprete sempre scegliere il migliore, ma qui l’autore dimostra di non essere l’ultimo arrivato, permettendomi di piccarvi per l’ingenuità: i tre numeri coperti sono di tre entità diverse (basso, medio e alto) ma variabili su ogni copia della medesima carta (entro un certo intervallo), e quale sia effettivamente il valore stampato sotto l’argentea patina nessuno lo sa (sono tra l’altro iscritti in una fase successiva a quella della stampa del resto della carta).


Scommetto anche che la vostra indole repressa di power players si sta chiedendo cosa v’impedirà di grattare sempre la casella dedicata al valore più alto… Non offendete la vostra intelligenza (né quella dell’autore): il mazzo che andrete a comporre dovrà portare un massimo di 150 punti in carte 50 esatte. Ora a voi la scelta.




Ma non è tutto qui, Prodigy si distacca dai soliti cliché anche per quanto riguarda l’ambientazione, abbandonando l’inflazionato fantasy per una più contemporanea linea da fiction (deliberatamente simile al fortunato Heroes), si tratta infatti di scontri a colpi di poteri e prodigi tra gruppi di “ragazzi speciali” che intendono far prevalere la propria idea di gestione di queste incredibili capacità. A rafforzare questo concetto il titolo delle varie espansioni: Pilot la prima e serie numerate le seguenti.


Particolare importante per i giocatori a cui l’accattivante presentazione non dovesse bastare è il serrato e corposo play testing che la e-Nigma sta realizzando, anche grazie ad un sito ad inviti dotato di un programma in grado di generare carte “grattate” pronte per essere giocate.


Questo detto a settembre si potrà trovare un teaser deck per introdursi nell’ambientazione, nel gioco, nel prodigio, nell’emozione di quell’ambizioso “more”.

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