martedì 5 Novembre 2024

[Lucca Games 2009] Giovani autori alla conquista del Fantasy Italiano


Giovane Holden Edizioni e Felici Editori presentano rispettivamente Antics di Nicola Rakdej e L’orologio di Mister Weeping di Sara Bardi in una tavola rotonda con i due giovanissimi autori. Modera Mario Pasqualotto, autore per ragazzi.

Entrambi gli autori hanno 16 anni, frequentano un istituto artistico, e si distinguono per aver anche illustrato la copertina dei rispettivi romanzi, con forti influenze stilistiche da parte dell’iconografia nipponica.

Nicola Rakdej, Sara Bardi e Mario Pasqualotto durante la conferenza.Gli autori si fanno conoscere innanzitutto per i propri interessi. Sara Bardi è da sempre stata affascinata dallo stile grafico manga, ma non dalle storie ad esso legate, trovando come principale fonte di ispirazione il cinema di Tim Burton o la fantastica italiana di Stefano Benni e quella francese di Mathias Malzieu.

Il più introverso Nicola Rakdej fa invece riferimento alla grande fantastica internazionale come “Il Signore degli Anelli”, “Le cronache di Narnia”, “Una serie di sfortunati eventi” e il cinema di avventura in generale. Il leit motif che emerge è la voglia degli autori di raccontare storie, con qualsiasi mezzo a loro disposizione, il desiderio di creare una storia per interessare il prossimo o anche solo per poter finalmente leggere quello che non riescono a trovare negli altri romanzi.

Altro punto in comune per i due autori è quello di incentrare la genesi dell’intreccio sulla definizione e lo sviluppo dei personaggi, visti come compagni di vita o amici immaginari che vanno solo in seguito a popolare la storia.

Quella di Antics, apprendiamo dalla voce dell’autore, nasce dall’interesse dell’organizzazione magica omonima capitananta da Benjamin per tre ragazzi che non si conoscono, ma che alla fine svilupperanno un legame. La componente principale è il mondo di tutti i giorni, come l’ambito scolastico, spesso basato su eventi autobiografici, e la lotta tra il bene e il male.

Sara Bardi presenta L'orologio di Mister WeepingL’orologio di Mister Weeping invece parte dall’esplorazione, a seguito di una scommessa fatta il giorno prima di Halloween, di un maniero abbandonato, circondato delle più cupe leggende, da parte di tre ragazzi, che lo scoprono invece abitato dal Mister Weeping del titolo, un nobile decaduto condannato per via di una maledizione a non poter lasciare la sua dimora. I tre ragazzi, impietositi decidono di aiutarlo, mentre compare sulla scena un personaggio sovrannaturale combattutto tra il bene e il male.

Mentre l’opera di Nicola Rakdej si configura nella mente dell’autore come la prima di una trilogia (ci confessa di aver già scritto il secondo libro), Sara Bardi ammette che nonostante il finale aperto desidera dedicarsi ad altre storie ed altri personaggi, lasciando al lettore la possibilità di far vivere nuove avventure ai protagonisti del romanzo.

L’attenzione si sposta quindi sulle due case editrici che hanno scommesso su questi giovanissimi autori e sulle loro storie. Il fantasy non rientra nei generi abitualmente trattati da Giovane Holden Edizioni e Felici Editore, che hanno principalmente puntato sulla giovane età e la freschezza dell’offerta dei due autori. Laddove grandi case editrici come Mondadori sono più interessate a titoli di autori consolidati, le piccole case editrici possono (e debbono) scommettere su qualcosa di diverso che permetta loro di proporsi in maniera convincente nei pochi spazi che vengono loro concessi dalla grande distribuzione.

Gioventù e freschezza che spesso derivano dalla stessa inesperienza della lettura degli autori, che sia per la giovane età che per le scelte specifiche di genere delle loro letture non hanno ancora incamerato degli stilemi definiti che permetterebbero loro sicuramente una grande proprietà espressiva, al costo però di una creatività senza limiti o modelli.

Il confronto con il web e i mezzi di comunicazione è stato l’ultimo tema emerso dalla tavola rotonda: per Nicola Rakdej non è un mezzo particolarmente utilizzato, se non a fini promozionali (Facebook, ad esempio) mentre in un certo si può considerare una palestra per Sara Bardi, che ha iniziato scrivendo fan fictions (poche, in realtà), confrontandosi con le critiche degli appassionati. Resasi conto che spesso le sue fan fictions superavano le 40 pagine di lunghezza e che erano incentrate più sui personaggi creati ex novo che su quelli canonici delle ambientazioni scelte, ha pensato di creare storie del tutto indipendenti dall’immaginario altrui.

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