Domenica 1 novembre abbiamo incontrato Andrea Sfiligoi (fondatore della già nota Ganesha Games) che era presente assieme al suo “braccio destro” Sergio Laliscia con uno stand in quel di Lucca Comics & Games 2009; mentre la manifestazione si avviava alla sua conclusione, abbiamo approfittato per fare ad Andrea qualche domanda sui suoi progetti e sul festival stesso.
Andrea sarà inoltre presente con un suo stand e un paio di tavoli dimostrativi anche a Dadi.com 2009, pronto per far giocare tutti gli aspiranti.. sottufficiali (visto che si tratta di schermaglie)!
-Il premio ad Origins 2009 ha avuto riscontri sul vostro lavoro in Italia?
Sì: la vincita dell’Origins Award con Song of Drums and Shakos (il nostro gioco napoleonico di schermaglie, scritto da Sergio) si è tradotta in parte in un modesto aumento del volume di vendite (ma quelle in Italia costituiscono solo una minima parte delle nostre totali, e comunque operiamo ancora su numeri relativamente piccoli), ma soprattutto in una definitiva affermazione del nostro “marchio” nel settore dei regolamenti per miniature: ora siamo “ufficialmente” riconosciuti, in un certo senso, e di sicuro molto più noti nell’ambiente.
-Senti di essere stato ben collocato in questa Historical Island?
Ci sentiamo nel nostro ambiente naturale nella zona che il festival ha dedicato ai giochi di miniature d’ambientazione storica, e addirittura stiamo valutando delle collaborazioni future con altri autori che ho avuto modo di conoscere durante questi quattro giorni!
-Visto che sei stato “professore” di GdT a Terni, pensi ci siano i presupposti per ripetere un’esperienza analoga qui a Lucca Games (magari l’anno prossimo)?
In realtà quell’evento presso l’Accademia di Belle Arti di Terni fu purtroppo annullato causa scarsità di iscritti; questo dimostra come non sia scontato che, qui in Italia almeno, ci sia sempre un interesse sufficiente a sostenere queste iniziative. Le uniche adesioni venivano dall’estero, compresa l’Australia!
Però proprio Lucca Comics & Games potrebbe essere un contesto adatto per altri tentativi in questo senso, anzi ho notato che l’organizzazione è solita dare molto spazio a noi autori indipendenti. Intanto presso l’Accademia ci riproviamo, ti farò sapere date e modalità.. probabilmente si farà un incontro nell’aula magna durante il quale io racconto la mia esperienza.
-Certo, anzi sicuramente vorremo sapere com’è andata!
Siamo molto interessati ad una tua opinione personale sulla situazione dei wargames a Lucca Games di quest’anno, puoi dirci qualcosa in merito?
Per noi questi sono stati quattro giorni molto impegnati, siamo indaffaratissimi nel relazionarci col pubblico quindi ci risulta difficile dare un giudizio razionale e distaccato; io stesso ho avuto giusto il tempo di dare un’occhiata in giro per gli altri stand del padiglione Games, il clima generale comunque ci è sembrato molto amichevole; tra l’altro i nostri giochi sono particolarmente adatti al formato delle dimostrazioni rapide, come avevamo già avuto modo di constatare.
Questa del 2009 è stata la nostra prima esperienza come espositori a Lucca, vorremo presenziare anche alle prossime edizioni e ci piacerebbe anzi poter offrire, sui nostri tavoli, delle ambientazioni più congeniali anche per un pubblico più “trasversale” [cioè composto da giocatori occasionali, quindi ad esempio anche da famiglie e in generale da non-wargamers, ndr]. Stiamo lavorando ad alcuni titoli che hanno del potenziale in questo senso, e che speriamo di far uscire in un prossimo futuro:
–Flying Lead, uno skirmish moderno con relative espansioni (Prima e poi Seconda Guerra Mondiale, Guerra del Vietnam, Guerra i Corea, ultra-moderno, Pulp…);
–Mighty Monsters, mostri giganti in mezzo a città devastate (come Godzilla, Gamera, Ultraman… e “compagnia bella”);
-il GdR Tales of Blades & Heroes, che userà sì miniature, ma affiancate ad un approccio narrativo…
-Come descriveresti il modo in cui i prodotti della tua Ganesha Games si sono ritagliati uno spazio nel panorama dei regolamenti per wargame in generale, e degli skirmish in particolare?
Il modo ha a che fare principalmente con l’utilizzo di internet e del passaparola, con una politica di prezzi contenuti, e con la capacità di costruire una vera e propria comunità di giocatori che mi rispettano, chiedono i miei consigli e mi mandano i loro. Da questo scambio continuo nascono prodotti che, almeno per quanto possibile con le nostre forze, sono quelli che la gente vuole… Lo skirmish è una condizione praticamente necessaria, perché la gente ha sempre meno tempo e meno soldi per giocare, quindi imporre regolamenti che usano centinaia di pezzi non è più concepibile [almeno usando miniature scolpite nelle scale modellistiche più grandi come il 28mm, ndr]. Lo skirmish invece consente di provare un periodo storico, o un genere, senza andare in bancarotta.
-Tu stesso hai più volte definito (sul tuo sito e sul gruppo di discussione) la Ganesha Games una “one man-operation”; quali sono le particolarità di un simile modo di lavorare?
Che non hai tempo per fare tutto quello che vorresti, inizi cento cose e ne finisci una sola… e devi accontentarti della grafica che riesci a produrre “con le tue mani”, che non sarà al livello di quella prodotta dalle grandi case ma comunque è quello “che passa il convento”. Comunque iniziamo adesso ad avere un gruppo di collaboratori che, il più delle volte a titolo gratuito, aggiungono il loro talento alle nostre produzioni. Un esempio è il bravo illustratore italiano Ignazio Corrao che ho avuto modo di ospitare sulle pagine di Song of Deeds and Glory, il supplemento per le campagne multiplayer de Il Canto degli eroi. Inoltre sto sviluppando un boardgame in solitario, di cui parlerò più in dettaglio in futuro, che dovrebbe essere pronto per Natale (ma non ci metto la mano sul fuoco) e ispirato al mio regolamento post-olocausto Mutants and Death Ray Guns (disponibile anche in lingua italiana). Questo boardgame è prodotto insieme a OneMonk miniatures (produttore di miniature di carta, che disegnerà le pedine) e Papermakeit! (ottima ditta romana che si sta specializzando in floorplans per l’adventure gaming e il wargame), ed è praticamente un first person shooter giocato sul tavolo.
-Da quando sei entrato come produttore in questo ambito, riesci ancora a dedicare tempo al gioco fine a sé stesso (al di là del playtesting dei tuoi regolamenti, che sappiamo peraltro essere piuttosto accurato anche grazie al contributo del gruppo di discussione su Yahoo)?
Diciamo che il gioco è sempre più parte della mia giornata quotidiana: ho anche altri autori che mi propongono i loro regolamenti, per valutarli o provarli, quindi gioco parecchio, almeno due o tre volte a settimana. Però quasi sempre a cose nostre perché la parte più difficile è proprio il playtesting: è facile uscire con regole che “non funzionano” o senza accorgersi che la regola X è incompatibile con la regola Y…
-Ti ringraziamo per la tua disponibilità, e speriamo di rivederti anche l’anno prossimo a Lucca… buon lavoro Andrea!
Grazie a voi per l’intervista!