Ad inizio novembre avevamo dato la notizia della chiusura del sito amatoriale TalkBloodBowl per imposizione della Games Workshop. In realtà, quell’episodio è stato solo il primo di una serie di comunicazioni legali chiamate “Cease & Desist” che la GW ha indirizzato a molti siti amatoriali tra cui Dark Reign 40K, FUMBBL, Blood-Bowl.net e di recente il famosissimo Board Game Geek…
A quest’ultimo è stato richiesto la rimozione di tutte le FAQ ed i contenuti fan made che riguardano i loro titoli. Oltre a tutto questo pare che alcuni rivenditori online (tra cui questo) si siano trovati nella cassetta della posta una lettera simile, in cui si chiede di rimuovere le immagini di proprietà della casa di Nottingham… Questo ovviamente ha causato un terremoto nella rete, che si può riassumere nella seguente immagine:
L’invio di queste missive, pur se legali, ha provocato un forte sconcerto da parte di quanti, nel corso degli anni, hanno supportato i giochi GW, anche e sopratutto quelli fuori produzione, e che oggi si vedono obbligati a rimuovere dei contenuti che arricchivano di fatto i giochi.
Le motivazioni di queste azioni non sono tutt’ora molto chiare. La difesa della proprietà intellettuale sembra sia alla base della richiesta di rimozione dei file dai siti amatoriali, mentre l’azione verso i negozi online sarebbe una manovra per agevolare i negozi “reali”, in mattone e cemento, che trovano nei rivenditori online una concorrenza di troppo superiore.
Ora resta il dubbio di molti operatori, ovvero: Cosa accadra? Verrà richiesto a siti come Cool Mini Or Not di rimuovere le migliaia di foto dei modelli Citadel? Verrà chiesto a siti di informazione indipendente (come il nostro) di rimuovere articoli sui loro prodotti? Siamo in attesa di notizie da parte della divisone italiana della Games Workshop, poichè non è ancora chiaro in quali nazioni sarà applicata questa politica di tutela delle proprietà intellettuali.
Sicuramente la Games Workshop, dal punto di vista dei rapporti con le comunità di giocatori, non godeva di ottima reputazione, e con questa mossa non hanno certo alzato le loro quotazioni. Confidiamo che il dissenso degli utenti sia significativo per chi prende le decisioni.