Dopo Richard III: The Wars of the Roses di Columbia Games, un altro editore (l’agguerrita Z-Man Games) ci riporta nell’Inghilterra del XV secolo dilaniata dalla guerra civile tra la legittima Casata di Lancaster e la potente Casata di York…
Ma se il titolo “a blocchetti” di Columbia si teneva pienamente all’interno del genere dei wargames, ponendo l’accento sulle manovre tattiche degli schieramenti contrapposti, il Wars of the Roses di Z-man può essere senza dubbio considerato come un eurogame a sfondo storico.
Cambiano innanzitutto il numero di giocatori, che passano da due a quattro, e soprattutto cambiano le meccaniche interne: non si è più il capo di una Casata, ma il leader di una fazione politica impegnato in azioni ben poco onorevoli come la corruzione dei nobili avversari, il reclutamento delle più importanti personalità ecclesiastiche, la ricerca di fondi per la propria causa presso gli odiati francesi o la compravendita di titoli come quello di Guardiano dei Cinque Porti e di Connestabile della Torre di Londra.
La mappa di gioco rappresenta dunque l’Inghilterra dell’epoca e i giocatori (divisi a coppie: due lancasteriani e due yorkisti) spenderanno le proprie risorse per ottenere l’appoggio dei feudatari locali, dei vescovi e delle città, conquistandoli col denaro o – se necessario – con la forza delle proprie armate. Alla fine del turno, viene convocato il Parlamento e si calcola chi ha ottenuto la maggiore influenza regione per regione; la coppia “vincente” di giocatori – ossia quelli che hanno ottenuto insieme il punteggio maggiore – determinerà la Casata predominante per quel turno, ottenendo ulteriori bonus. Una serie di titoli minori possono essere ottenuti raggiungendo degli obiettivi specifici.
La partita termina dopo cinque turni, al termine dei quali, tuttavia, la vittoria andrà al singolo giocatore che ha ottenuto più punti (è quindi teoricamente possibile vincere anche se la propria Casata di appartenenza è uscita sconfitta… in fondo in questo gioco siamo dei politici che manovrano dietro le quinte, non degli stupidi pretendenti al trono con le loro fissazioni dinastiche!). Naturalmente nel regolamento sono incluse delle varianti per due o tre giocatori, anche se il gioco dà il meglio di sé con quattro avversari che complottano l’uno contro l’altro.
Molto movimento, una buona interazione visto che è possibile danneggiarsi facilmente a vicenda, tattiche diversificate per il raggiungimento della vittoria, un’interessante rappresentazione dell’evento storico: Wars of the Roses si presenta così come un titolo sicuramente più elaborato di quello offerto da Columbia, ma probabilmente anche più complesso. Consigliato per chi non ama il confronto militare diretto ma preferisce agire più lentamente nell’ombra, escogitando complesse manovre politiche per minare il potere degli avversari.
Il regolamento è disponibile in inglese in queto pdf.