venerdì 15 Novembre 2024

Close Quarter Combat… l’Afghanistan in 1/72! – Intervista a Matteo Zacchè

Abbiamo incontrato Matteo Zacché all’ultima edizione di Dadi.com mentre era intento a presentare il suo Close Quarter Combat, regolamento tutto italiano di combattimenti tattici contemporanei.  L’intervista, che potete ascoltare scaricando da qui la nostra registrazione, si è svolta intorno a un bel tavolo da gioco che riproduceva uno scenario di rastrellamento in un villaggio mediorientale. Va infatti subito precisato che Matteo, oltre a essere il titolare di un negozio di modellismo di Rho, è anche un appassionato di wargame che dedica parecchie delle sue energie all’hobby…


Insoddisfatto dei regolamenti di contemporaneo disponibili sul mercato, Matteo non s’è perso d’animo e ha cominciato a buttar giù le proprie regole, assieme a un gruppo di amici. Man mano che il sistema prendeva forma, Matteo lavorava alla sua semplificazione in modo da renderlo sempre più immediato e giocabile. E così, tra le varie cose, dall’iniziale meccanismo basato sull’uso di dadi di tipo diverso per le diverse unità si è passati all’uso di un unico tipo di dadi e la scelta è andata sui dodici facce.


Dopo un anno di lavoro, il regolamento ha assunto la sua veste definitiva ma nel frattempo Matteo ha avuto un’altra idea chiave per il suo progetto, scaturita dal fatto che durante tutte le partite di playtesting erano stati utilizzati soldatini in plastica scala 1/72 della Caesar Miniatures. Perché non contattare questa famosa ditta taiwanese per verificare un loro eventuale interesse a questo nuovo regolamento? La risposta è stata subito entusiastica e immediatamente la Caesar Miniatures ha inviato bustine con pezzi demo da allegare gratuitamente alle copie di Close Quarter Combat. Da parte sua Matteo, che apprezza moltissimo la qualità dei figurini di questa ditta, ha inserito nel suo regolamento foto e indicazioni sui soldatini consigliati e una guida rapida alla loro colorazione. C’è da sperare che da questa prima collaborazione nasca qualcosa di più solido e duraturo, considerando che Close Quarter Combat è attualmente disponibile in lingua italiana ma esiste già una traduzione inglese che dovrebbe vedere la luce “editoriale” nei primi mesi del 2010.


Tra le particolarità introdotte in Close Quarter Combat c’è l’uso intensivo del movimento nascosto, il cui scopo è simulare al meglio le caratteristiche del combattimento contemporaneo dove uno dei due opponenti è costretto compensare la propria inferiorità numerica e di risorse con la pratica della guerriglia. Un altro aspetto su cui si è concentrata l’attenzione progettuale è stato quello della gestione del risultato dello scontro, non più basato sulle caratteristiche dell’arma con cui è equipaggiato l’attaccante ma strettamente correlato al livello di addestramento della singola unità. È evidente che in una guerra che vede fronteggiarsi eserciti regolari con insorti spesso reclutati dalla popolazione civile, la qualità dell’addestramento ricevuto fa la differenza nella risoluzione di uno scontro. Il valore di addestramento di una unità è diventato quindi l’elemento cardine attraverso il quale gestire un po’ tutto, dal test di morale al tiro per colpire fino alla definizione dei danni.



Un lavoro molto puntuale è stato fatto relativamente alla definizione delle caratteristiche delle unità particolari: Per esempio nel fronte degli insorti sono introdotte figure molto specifiche quali i “fanatici religiosi” che, per ovvie ragioni, sono del tutto immuni ai test di morale! Anche i mezzi sono stati studiati per simulare le caratteristiche proprie di questi scenari bellici (purtroppo contemporanei!) e così sono presenti regole per la gestione delle auto bomba, schierate in maniera occulta dal giocatore-insorto insieme ad altri modellini di auto “normali”, che a loro volta possono comunque essere coinvolte nell’esplosione del modello bomba. Guai quindi a usare come copertura delle proprie unità un modello di auto, per il giocatore il rimedio potrebbe rivelarsi peggiore del male!


Nel regolamento di Close Quarter Combat sono inclusi tutti i counter e i misuratori degli archi di fuoco necessari ed è sufficiente l’acquisto di un paio di scatole di miniature della Caesar Miniatures e di alcuni dadi da 12 facce per iniziare a giocare.


Matteo prevede ulteriori sviluppi per il suo sistema. Innanzitutto sono già disponibili vari elementi scenici che rappresentano edifici di villaggi mediorientali realizzati in resina e con il tetto apribile in modo da consentire la gestione del combattimento anche al loro interno. Sta poi sviluppando un sistema di basette colorate magnetiche da agganciare sotto le singole miniature per segnare le diverse unità. Inoltre sta elaborando un’espansione dedicata ai mezzi quali Hammer, Striker e Bradley per gli eserciti regolari e pickup modificati e armati per il lato degli insorti. Infine sta valutando con Caesar Miniatures la possibile produzione di altre serie di miniature dedicate al suo regolamento.



La stesura di Close Quarter Combat è stata basata su racconti contemporanei di reduci, raccolti da Matteo attraverso internet, e sullo studio della pubblicistica specializzata disponibile.


Il progetto di Matteo rappresenta in maniera evidente la crescente attenzione che gli appassionati di wargame stanno prestando ai “classici” soldatini di plastica scala 1/72 (cosiddetti “20 mm.”). Tra le ragioni di questo fenomeno sottolineiamo la qualità sempre più alta degli stampi per la plastica, che consente un aumento delle pose e dei dettagli dei figurini, un evidente minor costo rispetto alle miniature metalliche e una sensibilità sempre maggiore che le case di produzione della plastica stanno dando alla pratica del wargame.


Per Close Quarter Combat è previsto il supporto on-line tramite un sito dedicato, attualmente in costruzione e presumibilmente disponibile verso la fine di gennaio 2010.


Per ogni informazione ed acquisto potete rivolgervi direttamente a Matteo Zacché presso il suo negozio online di modellismo o nel negozio di Rho, in Via Lainate 42.


Da parte  nostra, i migliori auguri a Matteo di diffondere in tutto il mondo il suo regolamento e, contemporaneamente, la speranza che gli eventi a cui fa riferimento entrino nella storia ed escano, una volta per tutte, dalla contemporaneità della cronaca!


Potete ascoltare l’intervisa integrale clicckando qui.

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