domenica 17 Novembre 2024

Chiarificazioni su Battles of Westeros e il futuro di Battlelore

Le risposte – come recita il sito Fantasy Flight – saranno anche arrivate, ma dopo l’annuncio del nuovo Battles of Westeros le domande sono aumentate. Specialmente da parte dei vecchi giocatori di quel Battelore che compare nel titolo del nuovo prodotto ma che sembra essere stato reso “obsoleto” da  quest’ultimo.


L’introduzione di una lunga serie di meccaniche avanzate come l’utilizzo di dadi a otto facce, una diversa composizione e gestione delle carte ordini e soprattutto la scomparsa delle classiche sezioni del campo di battaglia spingono il “motore” di Battelore verso un’esperienza di gioco senz’altro più articolata, ma anche molto più complessa. Il nuovo arrivato non rischierà dunque di oscurare del tutto il suo progenitore e porre fine alla sua tormentata storia?


A questo ha provato a rispondere Christian Petersen, “grande capo” di Fantasy Flight, in un’intervista pubblicata sul sito dell’azienda e che qui vi riassumiamo…

Come molti sanno, Fantasy Flight ha acquistato il marchio Battelore e tutto il relativo stock delle rimanenze dalla concorrente Days of Wonder. Già qui sono cominciate le difficoltà, perchè se all’inizio FFG era preoccupata per i costi di un’eventuale ristampa del gioco, un’analisi più accurata ha portato alla luce il fatto che già la prima stampa era stata fatta “sottocosto” e che DoW aveva adottato una politica dei prezzi molto aggressiva riducendo ulteriormente il suo margine di guadagno per conquistare un’ampia fetta del mercato. Ad oggi, però, un’eventuale riedizione nella forma attuale avrebbe costretto Petersen e soci a pubblicare un gioco dal costo finale per l’utente di 150 dollari per ottenere dei ricavi significativi. Ovviamente, uno sproposito inaccettabile anche per gli standard non particolarmente economici di FFG e che – a causa di ulteriori difficoltà sorte in capo al distributore locale del gioco – ha già impedito di pubblicare l’ultimissima espansione del gioco in lingua tedesca.


Ma Battelore ha posto problemi anche dal punto di vista concettuale. Con il suo singolare mix di storia e fantasy, apprezzato da alcuni ma detestato da molti altri, Battelore non era più in linea con il “tono” delle altre pubblicazioni di FFG. Petersen ammette dunque candidamente che ciò ha determinato un mutamento delle prospettive di sviluppo del prodotto, allontanandolo anche dalle idee che il suo stesso creatore Richard Borg aveva esposto sui forum dell’azienda qualche tempo fa. Attenzione però, e su questo Petersen pare essere inequivocabilmente chiaro, il termine “mutamento” non va inteso come un “progressivo abbandono” di questa linea di produzione: FFG ha già pubblicato, sta progettando e annuncerà nel prossimo futuro altre espansioni per Battelore.


L’impressione finale che si coglie da questa intervista e anche da altre dichiarazioni fatte all’immediato indomani dell’annuncio di Battles of Westeros, è che FFG – a fronte di un’imprevista difficoltà di produzione di un titolo così importante come Battelore – abbia scelto di razionalizzare la propria offerta nel campo dei wargames: da un lato coprirà il genere fantasy con Battelore (magari con le tanto attese espansioni “monoesercito” che si distanzierebbero da quell’ibrido storico-fantastico che tanti problemi ha determinato), dall’altro con Battles of Westeros pubblicherà una serie di titoli più complessi e dal feeling più “storicheggiante” sfruttando il realismo dell’universo di George R. R. Martin. Entrambe queste linee porteranno il marchio Battelore, che dovrebbe divenire la denominazione standard per tutte le simulazioni di battaglia medievale edite da FFG.


La nuova tendenza evolutiva va quindi ascritta alla decisione di FFG di pubblicare titoli più realistici e complessi come Tide of Iron e Battles of Napoleon, che offrono al giocatore un’esperienza a metà tra i boardgame leggeri a tema militare e i più macchinosi wargames classici. Tutto ciò spinge i fan di Battelore a guardare al futuro con un misto di preoccupazione e di attesa, come ben documenta un frequentatissimo thread sul sito di riferimento Boardgame Geek, e costituisce una delle più interessanti novità degli ultimi mesi per il settore delle simulazioni belliche.


Solo i prossimi mesi – e le prossime immancabili espansioni dei due titoli in questione – potranno dirci se la scelta fatta da Petersen e soci è quella giusta.

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