“Il Secolo Americano” si è concluso con una sola superpotenza della Guerra Fredda rimasta in piedi, e una pausa nel conflitto che qualcuno al tempo qualificò “La Fine della Storia”. Non fu così.
Con queste parole si apre la presentazione di Labirinth, l’ultimo e attesissimo lavoro di Volko Ruhnke, che la GMT Games prevede di pubblicare tra agosto e settembre prossimi.
È innegabile che gran parte dell’interesse suscitato sia dovuto soprattutto all’argomento scelto dal sig. Ruhnke per ambientare il suo gioco: il conflitto tra l’Occidente, USA in testa, e il terrorismo internazionale di matrice islamica…
Labirinth è un boardgame, card driven, con quattro scenari, ognuno dei quali può essere giocato in due o in solitario. Ogni scenario si distingue per durata e complessità, in base al numero di mazzi evento previsti per giocarlo. Così per un‘ora circa per mazzo, Labirinth ci proietta direttamente dentro la realtà quanto mai articolata della jihad islamica e della guerra globale alla sua politica del Terrore.
Nella partita a due giocatori, uno giocherà come jihadista, cercando di sfruttare gli eventi mondiali e usare le donazioni degli islamici per diffondere la regola fondamentalista anche al di fuori del mondo musulmano. L’altro, nei panni statunitensi, dovrà individuare e neutralizzare le cellule terroristiche, e, al contempo, impegnarsi per incoraggiare i regimi islamici moderati a introdurre riforme democratiche, isolando le frange estremiste e le loro ramificazioni.
Nella modalità di gioco in solitario, si gioca solo come statunitensi contro un sistema di difficoltà crescente per battere al-Qaeda e si suoi alleati.
Proviamo ora a dare una sbirciatina più in profondità per soddisfare le curiosità più accese.
Il tabellone rappresenta i continenti eurasiatico e africano, ed è diviso in zone: ogni zona è un Paese o un gruppo di Paesi, classificati rispetto alla qualità di governo e all’allineamento.
La qualità di governo può essere Buona, Onesta, Misera o Regime Islamico (Good, Fair, Poor, Islamist Rule), mentre l’allineamento, rispetto agli USA, è valutato come Alleato, Neutrale o Avversario. Una delle idee di base del gioco è che sarà tanto più arduo, per gli USA, compiere una qualsiasi azione in una certa zona, quanto peggiore è la qualità di governo in quest’ultima. Ed ovviamente funzionerà al contrario per i jihadisti.
Il meccanismo per realizzarla è molto semplice: alle qualità di governo è associato un valore numerico (Buona = 1 – Onesta = 2 – Misera = 3) corrispondente ai valori delle carte. Mentre il giocatore statunitense potrà giocare carte solo se raggiungono o superano il valore della zona dove intende risolverne l’effetto, il giocatore jihadista ha invece la facoltà di giocare carte di qualsiasi valore in qualunque zona, ma dovrà effettuare un tiro di dadi ed ottenere un risultato pari o minore al livello della zona su cui sta agendo. Il valore della carta indica quanti dadi tirare.
In questo modo gli estremisti sfruttano le aree mal governate, mentre quelle ben governate offrono agli USA un ottimo terreno d’azione. Così da una parte gli USA tenteranno di migliorare la qualità dei governi mediante operazioni diplomatiche di sostegno e negoziazione, dall’altra i jihadisti cercheranno di minare il consenso internazionale agli USA, rovesciando i governi islamici moderati e organizzando violenti attentati terroristici, allo scopo di provocare reazioni militari, che a loro volta comportano un peggioramento nella qualità di governo.
Altro elemento interessante è sicuramente l’atteggiamento assunto dai Paesi non islamici e dagli USA rispetto al terrorismo internazionale.
Il gioco fornisce due possibilità di Posizione: dura o morbida.
Posizioni diverse fra gli Stati non islamici e gli USA, privano quest’ultimi dell’appoggio della comunità internazionale, condizione fondamentale per azioni sovranazionali volte ad influenzare la qualità dei governi islamici. Quindi una difformità di vedute fra gli USA ed il resto del mondo occidentale, limita parecchio le possibilità del giocatore americano di controllare le aree musulmane. Inoltre convincere gli altri Stati non islamici a condividere una posizione dura, è due volte più difficile rispetto a quella morbida. Ciò renderà favorevole assumere posizioni morbide, ma al contempo impedirà l’uso di molte carte che necessitano di una posizione dura per poter essere giocate.
Esaminiamo poi altre due novità interessanti che caratterizzano ulteriormente questo gioco rispetto ad altri dalle meccaniche simili.
La prima incide direttamente sulla dinamica della partita e sarà uno degli elementi distintivi di Labirinth, ponendolo in rilievo rispetto a tutti gli altri titoli card driven.
L’idea è tanto semplice quanto geniale: ogni giocatore, nella propria fase azione, gioca due carte anziché una. Ciò consente di combinare gli effetti delle carte portando a compimento azioni articolate, come “uno-due” micidiali, o operazioni del tipo “colpisci e fuggi”, prima che l’avversario possa replicare con un’altra sequenza di due carte. Pertanto si amplia in modo significativo il ventaglio di opportunità disponibili per pianificare le proprie azioni, rispetto al classico “una carta ciascuno”.
L’altra è legata al tipo di conflitto rappresentato, ovvero un conflitto drasticamente asimmetrico. Quindi anziché consentire ai giocatori di scegliere le azioni da una lista comune di operazioni, Labirinth fornisce ad ognuna delle parti in gioco il proprio elenco di operazioni possibili, usando comunque un solo mazzo di carte per entrambi i giocatori, ma con effetti radicalmente differenti a seconda del ruolo che si ricopre. È anche possibile usare carte evento avversarie per innescare operazioni a proprio vantaggio, con una meccanica molto simile a quella di Twilight Struggle. Infatti alcuni eventi giocati dall’avversario, in momenti e circostanze opportune, possono addirittura tornare a proprio vantaggio. Di conseguenza i giocatori cercheranno di creare queste circostanze per sfruttare gli eventi avversari a proprio vantaggio.
Per concludere possiamo dire che oltre alla controversa natura dell’argomento, le cui implicazioni e conseguenze sono oggetto di cronaca nel nostro quotidiano, anche l’ambizione di tradurre in un meccanismo di gioco una lotta attualmente in corso e dall’epilogo quanto mai incerto, rappresenta un sicuro elemento di fascino.
Lotta che si conduce su più terreni di confronto, e il cui corso su ognuno, influenza lo svolgimento sugli altri. Insomma un conflitto complicatissimo, militare politico religioso ed ideologico, che l’autore assicura di aver reso in ogni suo aspetto, grazie ad una combinazione infinita di eventi generati in un modo che ricorda il popolarissimo Twilight Struggle, edito sempre da GMT Games.
Labirinth è attualmente in elenco nel programma P500, preordinabile direttamente dal sito al costo di 38,00$, anziché 55,00$, prezzo di listino una volta che sarà pubblicato, spese di spedizioni escluse.