In quanto sviluppatori di professione gli uomini del gruppo e-Nigma non si fermano mai, così li intercettiamo tra i tavoli di PLAY mentre impilano una quantità di prototipi di cui sentiremo ancora parlare.
Avendo l’hobby del giornalismo gli uomini di Gioconomicon non si fanno mai gli affari propri, così chiediamo a Gabriele Mari di mostrarci l’interno di quelle (più o meno) misteriose scatole. Ma prima di riuscirci l’occhio ci “cade distrattamente” sull’i-Phone di Santopietro, il quale rivela in un angolo un’applicazione quantomeno insolita…
…: Kingsburg: al servizio del Re; ecco una delle anteprime più gustose di questa PLAY, a sorpresa il prodotto più atteso tra quelli d’innovazione tecnologica è proprio lì sotto i nostri occhi. La prima edizione di Kingsburg: al servizio del Re per i-Phone e i-Pod consentirà di giocare al prestigioso titolo contro l’intelligenza artificiale (non ancora completamente sviluppata) o contro altri giocatori dallo stesso apparecchio (il gioco via connessione è previsto per eventuali prossime edizioni). La grafica adattata al piccolo schermo di questi strumenti touchscreen è piuttosto dinamica sebbene ancora non definitiva, mentre l’intuitività dei comandi ci sembra metta il prodotto alla portata anche di utenti nuovi al genere. Il prodotto, ormai prossimo all’uscita, necessita ormai solo di essere messo alla prova del pubblico.
Terminato l’effetto distraente del “videogioco” riportiamo la nostra attenzione sulle scatole impilate sul tavolo dimostrativo ormai occupato da una grande plancia riproducente il Circo Massimo “si tratta di Auriga” ci dice Mari, un gioco storico di corse tra quadrighe romane che sfrutta un sistema di movimento vettoriale che, per quanto di non immediata comprensione, valorizza la realisticità della meccanica. Ovviamente non si rinuncia a giocare qualche carta con frustate e speronate come nella miglior tradizione “benhuriana”, ma l’attenzione alla guida rimane essenziale, mentre dagli spalti il tifo dei diversi settori sospinge i propri beniamini, diversi nel carattere e nei mezzi (tre tipi dell’uno e tre tipi degli altri), ma immersi tutti in un’ambientazione profondamente storica. Per rendervi un po’ meglio l’idea potremmo dire che si tratta di un qualcosa dal sapore di Bolide e Arena Maximus, nato per far gareggiare fino a quattro giocatori con carte e dadi ma che potrebbe portarne fino a 12, esprimendo il massimo della bolgia da competizione, mantenendo comunque una impostazione per famiglie.
Incalzando Mari tiriamo fuori una seconda scatola estremamente colorata e completamente priva di mistero, anzi, la dicitura Rock Star campeggiante su ogni superficie ne rivela palesemente il contenuto quanto l’intenzione. Il gioco invita i partecipanti a calarsi nei panni di un cantante intento nella formazione della migliore band possibile, i membri della band seguono uno schema di caratteristiche che richiama quello di Turandot (un valore, un elemento distintivo, in questo caso l’affidabilità, ed un ruolo), ma il resto del gioco si divide in più fasi nelle quali è possibile spendere denaro, acquisire fama e far progredire i propri successi nelle top ten di ogni genere musicale, il tutto giocando di volta in volta le carte giuste… nel tempo giusto. Pare infatti che a supporto del tabellone ci sarà uno strumento di riproduzione musicale (un CD audio o un riproduttore elettronico), che detterà i tempi di gioco durante la partita utilizzando diversi generi musicali per le diverse fasi. Sfruttando il successo dei videogiochi musicali questo titolo vorrebbe piazzarsi proprio tra gli interessi di quel genere di pubblico, senza approfondire troppo lo strato di difficoltà meccanica del gioco.
Atteso e discusso è L’inferno di Dante Alighieri, che vediamo uscire da un’anonima scatola bianca. “Lo sviluppo avrebbe previsto ancora molto lavoro, ma l’uscita del videogioco Dante’s Inferno ci ha spinto a terminare il lavoro al più presto” ci dice l’autore di Garibaldi: la trafila. In effetti il prototipo sembra a buon punto e la meccanica ben più che rodata. Considerandolo comunque un gioco dal livello di difficoltà medio, accessibile al grande pubblico, parliamo di un semi-collaborativo nel quale le “collette” dei partecipanti, necessarie per non rimetterci ognuno del proprio, finiscono per avvantaggiare qualcuno in particolare, come dire “vizi pubblici, virtù private”. Dei tre/sette giocatori il primo e l’ultimo in punteggio ogni turno impersonano Virgilio e Dante, usufruendo dei relativi vantaggi, mentre gli altri cercano di sfruttare il variabile valore delle sette virtù come in una sorta di mercato delle buone azioni, al fine di guadagnare la salvezza e, soprattutto, un mucchio di punti per vincere la partita. Il gruppo incontra lungo il periglioso cammino esattamente tutti i personaggi citati nell’Inferno dantesco, affrontandoli per mezzo di collette diverse per tipologia al cambiar degli incontri; possono infatti essere collette segrete, pubbliche o miste, consentendo di volta in volta una diversa quantità di informazioni a quanti ne abbiano più da guadagnare o da rimettere dall’eventuale successo.
Il lavoro rimasto alla e-Nigma per poter vedere terminato il prodotto è nella riduzione della durata delle partita, attualmente attestata intorno ai 120 minuti, per il resto possiamo attenderci di vedere questo titolo sul mercato in tempi piuttosto brevi.
Il tour dei prototipi di questo gruppo di sviluppo termina con un paio di giochi più rapidi e semplici: si tratta di Basket Ball, un campo di pallacanestro senza out nel quali si gioca ad un ritmo serratissimo, e Jakpot, un “friggicervello” nel quale si cerca di trovare tra le proprie carte la combinazione da slot machine presentata nella carta di riferimento. Questi due titoli sono praticamente già completi ed in cerca di editore, quindi molto presto vedremo in circolazione qualcosa firmata e-Nigma.