Tanto tuonò che piovve.
Alla fine, rispondendo alle richieste dei suoi fan, Fantasy Flight Games ha deciso di pubblicare per intero il regolamento del suo attesissimo e ormai di imminente uscita Battles of Westeros. Il titolo, che per i pochi ancora all’oscuro è ambientato nell’universo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, si conferma come una delle più interessanti nel settore dei wargame “leggeri”, accessibili sia ai profani che ai veterani del gioco di guerra esagonato.
Ma sono state mantenute le promesse contenute nelle varie preview diffuse nei giorni scorsi e delle quali vi abbiamo dato conto anche sulle nostre pagine?
Nella sostanza, sì. Rimane l’impressione generale di trovarsi di fronte ad una (per certi versi necessaria) evoluzione del sistema Battlelore, che riesce a coniugare l’immediatezza di gioco con una maggiore profondità di comando sulle proprie truppe.
Sono stati aboliti i settori, le tanto vituperate carte ordine si basano ora sulla posizione dei comandanti e sulle aree di controllo, esiste un sistema parallelo di gestione degli ordini che con un lancio casuale di dadi comando evita comunque la paralisi del proprio esercito per mancanza delle carte giuste, le unità sono suddivise in maniera più ordinata in base alle loro capacità. La struttura del turno è alternata, passando al turno successivo solo quando i giocatori avranno impartito ordini a tutte le loro unità.
I leader diventano dunque un elemento fondamentale della propria strategia sul campo. Questo sia perchè i comandanti garantiscono l’accesso a specifiche abiltà speciali (quanto potenti ancora non è dato saperlo, ma da appassionati della saga di Martin speriamo ardentemente che gli autori non abbiano esagerato con l’approccio “eroico”…), sia perchè l’area di esecuzione delle singole carte comando si irradia a partire dalla posizione dei leader stessi incoraggiando quindi uno schieramento compatto delle proprie armate.
I punti di particolare interesse sono: il mantenimento del battleback, la possibilità di rispondere immediatamente ad un assalto nemico, pur se generalmente limitata alle unità supportate da due formazioni adiacenti (come accadeva in Battlelore); le regole sull’engagement, che infliggono pesanti malus alle unità già impegnate in combattimento e attaccate da una seconda formazione nemica; la gestione del morale dei due schieramenti su di una sidebar unica, con un andamento altalenante delle sorti della battaglia piuttosto dinamico e “drammatico”; le limitazioni ai leader che, al di là della potenza delle carte comando e delle loro abilità intrinseche, potranno impartire un numero limitato di ordini per turno.
Infine, risulta particolarmente apprezzabile l’inserimento fin dal set di base di un sistema per la generazione di scontri casuali, basato sull’estrazione di carte schieramento da un apposito mazzo e su due scenari generici interessanti pur se di dimensioni limitate. Naturalmente starà alle già annunciate espansioni allargare il numero delle opzioni disponibili.
Insomma, ci troviamo di fronte ad un incrocio tra l’approccio astrattista dei giochi alla Commands and Colors e la dovizia dei particolari di un altro grande titolo di casa Fantasy Flight: Tide of Iron. Non sappiamo se la scommessa di Battles of Westeros sarà vinta, ma di sicuro ci sono tutte le premesse per un buon titolo che farà divertire gli appassionati della saga di Martin e non solo.