Interessanti ed attese novità da Origins sono quelle riguardanti il terzo e quarto prodotto della Flying Frog, la casa produttrice di Last Night on Earth: The Zombie Game sta infatti per rilasciare Invasion from Outer Space: The Martian Game, gioco a tema “invasivo” dalle caratteristiche che richiamano inevitabilmente il padre LNOE: 2-6 giocatori, immagini prese da attori in carne ed ossa e un piccolo aiuto di computer grafica…
La speranza in effetti è che il legame sia col primo prodotto della rana volante piuttosto che con l’infelice seconda uscita A Touch of Evil: The Supernatural Game, titolo che ha ridimensionato l’impatto dell’articolo “The” instaurato a legge con il primo The Zombie Game. Questa speranza dovrebbe soddisfarsi considerando la dichiarazione dell’utilizzo del medesimo motore di LNOE, con la stessa intenzione di avere un effetto cinematografico del genere “alieni che invadendo la terra si trovano di fronte un gruppo di circensi pronti a tutto per respingerli”. Ma la sorpresa, o meglio la soddisfazione, non finisce qui, di fatti The Martian Game e The Zombie Game saranno completamente compatibili, risultando nel terrificante B-movie che possiamo immaginare. In particolare immaginiamo Jo Jo, l’orso ballerino, mettere in moto il furgone per mettersi in salvo lasciando Padre Joseph al proprio destino tra scolaretti zombie e alieni delusi ed inalberati.
Quarto della famiglia è un altro fratellino a tema spaziale: Conquest of the Earth: The Space Alien Game, il cui prototipo gira da un po’ tra i tavoli delle convention d’oltre oceano, facendo bella mostra della sua meccanica cooperativa (1-4 giocatori) e della sua grafica per la prima volta disegnata e non fotografata come è stato invece per gli altri tre della casa. Ma memori degli aspetti di successo ed insuccesso dei due precendenti prodotti alla Flying Frog hanno ben deciso di creare diverse modalità di gioco, inserendo le varianti “competitivo” e “a squadre” (oltre che solitario). In questa avventura, comunque d’impronta cinetrash (si parla di fantascienza anni cinquanta), i giocatori guidano l’invasione della terra da parte di diverse specie aliene, dagli Orzax (maestri della tecnologia) alle Venezian Matriarchy (bellissime ma letali amazzoni spaziali), contrastati dai patetici umani e dalle loro imbarazzanti armi (non ultima la geniale bomba atomica).
La scelta di insistere con ben due giochi in uscita pressoché contemporanea ci lascia vagamente basiti, ma sappiamo quanto possa fruttare quel tema in particolare e soprattutto quanto la Flying Frog sia in grado di sorprenderci con la qualità dei suoi prodotti. Certo è che trovare un’azienda che entri così in competizione con sé stessa non è cosa da tutti i giorni.