Come sempre attesi quanto criticati gli Origins Award di quest’anno hanno riservato una quasi totalità di verdetti sorprendenti che, a ben vedere, non hanno sorpreso quasi nessuno dei conoscitori del concorso. Per capirci meglio andiamo alla lista dei premiati (estratti ovviamente dalle nomination):
Migliore Miniatura o Linea di Miniature Storiche – Wings of War: Albatross D.III by Nexus Editrice.
Miglior supplemento per Gioco Storico di Miniature – Flames of War: North Africa by Battlefront Miniatures, LTD.
Miglior regolamento per Gioco Storico di Miniature – Wings of War: WWII, Deluxe Edition by Nexus Editrice, designed by Andrea Angiolino & Pier Glorgio Paglia.
Miglior Gioco da Tavolo Storico – Conflict of Heroes: Storms of Steel! By Academy Games, designed by Uwe Eickert, John Hill & Dana Lombardy.
Migior libro tratto da un gioco – BattleTech: 25 Years of Art & Fiction by Catalyst Game Labs, written by Randall N. Bills, Jason Schmetzer & Matt Heerdt.
Miglior accessorio di gioco – Knights of the Dinner Table by Kenzer & Company, designed by Jolly R. Blackburn.
Migliore Miniatura o Linea di Miniature – Marvel HeroClix Hammer of Thor Expansion by WizKids, designed by Eric Englehard, Kelly Bonilla, Jake Theis & James Szubski.
Miglior Regolamento per Gioco di Miniature – BattleTech: Strategic Operations by Catalyst Game Labs, designed by Herbert A. Beas II & Randall N. Bills.
Miglior Supplemento per Gioco di Ruolo – Big Damn Heroes Handbook by Margaret Weis Productions, designed by Cam Banks, Jennifer Brozek, Jim Davenport, Jason Durall, Tony Lee, Nathon Rockwood & Clark Valentine.
Miglior Gioco di Ruolo – Eclipse Phase by Catalyst Game Labs/Posthuman Studios, designed by Rob Boyle & Brian Cross.
Miglior Gioco per Famiglie, bambini o Party Game – Are You The Traitor? By Looney Labs, designed by Andrew Looney.
Miglior Gioco di Carte Tradizionale – Poo by Catalyst Game Labs/Labs/WildFire, LLC., designed by Matthew Grau.
Miglior Gioco da Tavolo – Space Hulk by Games Workshop.
Letto da questa parte dell’oceano un elenco del genere (eccezion fatta per Wings of War) può avere un effetto inebetente per il giocatore medio, ma anche per quello un po’ scarso… ciò che risulta così evidente è quindi l'”americanità” delle scelte del genere ludico statunitense, il successo dei predipinti nelle categorie miniaturistiche è un segno tipico della filosofia “smart” degli abitanti del Nuovo Mondo; in particolare dalla convention dell’Ohio emerge l’ottica tipica di chi pensa innanzi tutto al gioco e solo in seguito all’eventuale hobby o passione che può essere il gioco di miniature. Questo aspetto colpisce tanto più se legato all’ambito storico, che per abitudine immaginiamo popolato da ragazzi “maturi” votati ad una ossessiva ricerca del particolare perfetto, ergo ottenuto da certosina ed amanuense prestazione.
Sinceramente poi, per quanto possa essere di nostro gradimento un titolo epocale come Space Hulk, non ce la sentiamo di riferirci a quella per il Miglior Gioco da Tavolo come premiazione esemplare, anzi l’esempio è buono per focalizzare quanto il risultato di questa cerimonia dipenda dall’impatto che i vari prodotti hanno nella convention stessa. Così, per quanto SmallWorld (in nomination) avesse maggiori chance logiche (almeno si sarebbe trattato di un titolo originale), il richiamo dei materiali e delle presentazioni Games Workshop hanno avuto la meglio.
Lasciando pertanto ai nostri colleghi americani lo strascico di consuete polemiche legate a questa lista, noi chiudiamo gustandoci il trionfo di uno dei giochi italiani meglio riusciti di sempre che, al di là di gusti e preferenze, riesce a proporsi ed imporsi in qualsiasi contesto ludico: Wings of War, e congratulandoci con Andrea Angiolino e Pier Giorgio Paglia vi rimandiamo ai premi (e alle polemiche) dei prossimi Origins Award 2011.