Proseguiamo la nostra indagine sugli impatti della manovra New Media/Giochi Uniti chiedendo l’opionione di un altro importante protagonista del settore: Luca Franchini, attuale boss di Magic Market & Twenty Five srl …
– L’uscita di scena di New Media Publishing come distributore generalista e la cessione del marchio editoriale Stratelibri a Giochi Uniti ha influito sulle attività e i programmi di Magic Market/25 Edition ?
L’acquisizione del marchio Stratelibri da parte di Giochi Uniti non influisce in alcuna maniera sui programm di MM25. Non influisce perchè GU e MM25 hanno preso due strade completamente diverse dopo che, ad inizio anno, abbiamo venduto a loro Idea Edizioni. Oggi GU opera nel mercato dei boardgames mentre il nostro mercato è quello dei giochi di carte collezionabili. Il fatto di avere una così netta diversità ci permette di collaborare in maniera serena e di non venire influenzati in maniera significativa dalle azioni dell’altro. Dall’altra parte anche l’uscita di scena di New Media Publishing non influenza in maniera significativa le nostre attività e programmi poichè avevamo già preso due strade diverse e due posizioni diverse sul mercato. Infatti New Media Publishing aveva acquisito Stratelibri e quindi era entrata nel mercato dei boardgame mentre noi ne eravamo usciti per concentrarci sui giochi di carte collezionabili.
– In generale, questo nuovo assetto che impatto ha sul mercato del gioco ? Lo migliora o lo danneggia ?
Domanda dalle risposte infinite. Il mercato che osservo io è diverso da quello che osserva un vostro lettore. Dal punto di vista del giocatore penso che cambierà poco. New Media ha fatto un buon lavoro con il marchio Stratelibri e lo stesso farà anche Giochi Uniti. Dal mio punto di vista il mercato si è ulteriormente evoluto. La diminuzione degli operatori (siano essi publisher o distributori) è fisiologica e porta ordine in un mercato che contava almeno dieci player di pari importanza soltanto quattro o cinque anni fa. Il numero eccessivo di operatori per un settore comunque di nicchia come quello degli hobby games era dannoso poichè qualsiasi operatore era a rischio, e di conseguenza lo erano i suoi prodotti o le sue licenze. In quello scenario le aziende estere faticavano a trovare collaborazioni in Italia poichè nessuno era abbastanza affidabile o importante da poter essere un buon partner. E il tutto si risolveva in un mercato rallentato dai propri difetti e dove ogni scelta era rischiosa. La naturale evoluzione verso un sistema più stabile e la crisi economica hanno creato il mercato di oggi.
Secondo me un mercato migliore perchè si sta andando verso un mercato dove gli operatori hanno un giro d’affari che permette loro di avere le risorse per attuare progetti e soprattutto dove le aziende hanno ben chiaro qual è il business che vogliono sviluppare e quindi si sono specializzate.
– E’ plausibile pensare che i cambiamenti non siano finiti? Assisteremo ad altri assestamenti da qui alla fine dell’anno ?
Cambiamenti che modificano gli equilibri non dovrebbero essercene. Manca ancora qualche assestamento in seguito all’uscita di scena di New Media Publishing che potrebbe concretizzarsi a breve, ma niente di significativo.
– Dal punto di vista del negoziante (anche quelli facenti parte della vostra catena Games Academy) cosa comporta la diminuzione degli interlocutori ?
Per i negozi Games Academy non cambia nulla poiché il nostro franching prevede, a differenza delle altre catene, un distributore unico per tutti gli hobby games che è MM25. Quindi la risposta è contenuta in questa mia affermazione. Se la catena sta crescendo è perché ce ne stiamo prendendo cura e facciamo le scelte migliori per essa. La scelta migliore è darle un unico riferimento capace di soddisfare tutte le sue esigenze. Un buon mercato è dato dalla qualità degli operatori e non dalla quantità.