sabato 23 Novembre 2024

The Hobbit – Knizia riscrive Tolkien per Fantasy Flight

Siamo ancora in attesa di notizie da Editrice Giochi che, dopo averlo annunciato praticamente a inizio anno, pubblicherà l’edizione italiana di questo nuovo titolo tratto dai romanzi di J.R.R. Tolkien. Nel frattempo Fantasy Flight, editore della versione americana, da il via al classico mini-sito che non lesina aggiornamenti.


Lo troveremo sotto l’albero poco prima della fine dell’anno; stiamo parlando de “The Hobbit“, il nuovo lavoro di Reiner Kinzia…

La premessa sul sito dell’editore americano è chiara: questo gioco non ha niente a che vedere con altri giochi dallo stesso titolo.
In verità ci avrebbe fatto piacere venire rassicurati anche sul fatto che questo gioco non avesse nulla a che vedere con altri precedenti giochi di Reiner Knizia, ma quando si tratta di Tolkien siamo pronti ad allargare le maniche.


Per quanto riguarda il “nuovo” gioco de Lo Hobbit quindi si tratta di un semi collaborativo, pensato prevalentemente per famiglie, nel quale i giocatori impersonano la compagnia di nani che guidano e supportano il povero Bilbo Baggins nella sua avventura verso il Monte Solitario. I 2-5 giocatori, durante l’ora di partita, possono indirizzare il cammino dello hobbit al fine di ottenere bonus e ricompense utili per affrontare le sfide che si presenteranno durante il cammino. Superare le sfide è la parte cruciale della partita; il loro fallimento infatti non solo penalizza i giocatori, ma avvicina Smaug a Laketown, raggiunta la quale il drago fa piazza pulita della cittadina mettendo fine alla partita per tutti i giocatori.


La meccanica del gioco prevede l’utilizzo di tre caratteristiche ed una serie di carte per dare una sorta di opzione strategica nel far muovere Bilbo, mentre durante le sfide un dado aggiungerà quel tocco aleatorio immancabile in un gioco per famiglie (e non solo).


Per la fine della partita il nano che sfruttando tale schema di variabili avrà conquistato il maggior bottino sarà il vincitore.


Il gioco si presenta molto semplice anche nella componentistica (che vanta le talentuose illustrazioni di John Howe) senza nascondere la propria vocazione di family game. Come affermatoci dallo stesso Knizia d’altro canto, sapevamo che l’autore non si sarebbe cimentato in giochi di fine strategia per un lungo periodo. Siamo ovviamente ancora in quel periodo.

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