Grazie a canali riservatissimi e a un sopraffino lavoro di “intelligence” siamo riusciti a carpire in anteprima mondiale le foto dei prototipi finali della terza serie completa di miniature dedicate a Wings of War WW2!
Con la consulenza storica di Mister WoW (ovvero Andrea Angiolino), vi presentiamo la galleria delle immagini scattate a Essen da un nostro ardito commando.
Inoltre, per fare un gradito regalo a tutti gli appassionati italiani (e non) di WoW WW2, abbiamo predisposto un elenco di tutte le uscite relative a questo sistema di gioco che potete scaricare da qui.
Troverete le indicazioni del contenuto completo di ogni scatola e booster di Wings of War World War 2, comprensive del tipo di segnalini danno forniti, dei mazzi manovra, delle carte aereo (pilota per pilota) e delle eventuali carte speciali.
Ma torniamo alle foto…
Reggiane Re.2001 Falco II
Tenente Giacomo Metellini (152a Sq. 2° Gruppo Autonomo)
Regia Aeronautica
Di base in Sicilia, questo Gruppo si è battuto spesso con i caccia inglesi scortando i bombardieri dell’Asse su Malta, e gli aerosiluranti S.79 “Gobbo Maledetto” e gli Heinkel He.111 alla ricerca dei convogli inglesi. Lo stemma del Gruppo, in coda, rappresenta un uccellino con un fucile mitragliatore sotto il braccio.
Reggiane Re.2001 Falco II
Tenente Riccardo Vaccari (Squadriglia Speciale Operazione Victorious)
Regia Aeronautica
È uno dei due esemplari che furono appositamente modificati con bomba speciale da 640 chili per attaccare la portaerei Victorious. Anche se fu raggiunta e colpita, la portaerei non subbi alcun danno perché le bombe scivolarono sul ponte senza esplodere!
Reggiane Re.2001 CN Falco II
Capitano Umberto Cerretani (208a Sq. 101° Gruppo Tuffatori)
Aeronautica Cobelligerante Italiana
In versione Caccia Notturno con cannoncini, questo modello fece parte dell’aviazione del Sud dopo l’Armistizio e operò sui Balcani in missioni di attacco al suolo. Analoghi apparecchi furono utilizzati anche per missioni più particolari. Tra queste, forse la più singolare fu compiuta il 28 novembre 1943, quando uno di essi fu mandato a sganciare un serbatoio contenente 12 milioni di lire in banconote destinate alla Divisione Venezia in Slovenia.
Curtiss P-40F Warhawk
Sergent Chef Jean Gisclon (Groupe de chasse II/5 “Lafayette”)
Forces Aériennes Françaises Libres
A inizio 1943 questo aereo partecipò alla campagna in Tunisia e il suo pilota, già diventato un asso durante l’invasione della Francia, conseguì la sua sesta vittoria. Lo stemma della Lafayette (di cui è presente anche un Nieuport 17 nella serie di miniature Wings of War WW1) rappresenta una testa di capo indiano.
Curtiss P-40E Warhawk
Squadron Leader David Lee Hill (2rd Pursuit Squadron “Panda Bears”)
American Volunteer Group Chung-Hua Min-Kuo K’ung-Chün
Questo aereo con insegne cinesi fa parte delle celebri Tigri Volanti. Sotto questa squadriglia Hill ottenne il titolo di doppio asso, con 12 ¼ vittorie. Continuò la sua lunga e gloriosa carriera aviatoria anche dopo la fine della guerra.
Curtiss P-40F Warhawk
Captain William Lott (318th FS, 325th FG)
United States Army Air Forces
Questo apparecchio operò durante lo sbarco in Tunisia. Da notare il nome Lott-o (da quello del pilota) sopra il cinghiale sul muso.
Kawasaki Ki-61-I-KAIc Hien
Shosa Teruhiko Kobayashi (244 Sentai)
Dai-Nippon Teikoku Rikugun Koku Hombu
Reparto di difesa del territorio metropolitano basato a Chofu, nei pressi di Tokio. Il pilota rappresentato nel modello conseguì sei vittorie proprio su questo apparecchio.
Kawasaki Ki-61-I-KAId Hien
Daii Chuichi Ichikawa (3 Chutai – 244 Sentai)
Dai-Nippon Teikoku Rikugun Koku Hombu
Questo pilota riuscì ad abbattere un caccia Hellcat e ben nove bombardieri B-29 Superfortress.
Kawasaki Ki-61-Ib Hien
Jotohei Matsumi Nakano (244 Sentai, Shinten Seikutai)
Dai-Nippon Teikoku Rikugun Koku Hombu
Il 3 dicembre del 1944 questo pilota attaccò una formazione di dodici B-29 sui cieli di Tokio e, non potendo fare in altro modo, riuscì ad abbatterne uno speronandolo e tagliando uno dei piani di coda con la propria elica. Concluse quindi il suo attacco con un atterraggio di emergenza. Pochi giorni
dopo, nel periodo di Natale, il suo aereo fu esposto fuori dai grandi magazzini Matsuya, assieme a una riproduzione in scala reale e ad alcuni rottami del bombardiere abbattuto.
Yakovlev Yak-1
Kapitan Sergej Danilovich Luganskij (270 IAP, 203 IAD, 2-oj Ukrainskij Front)
Voenno-Vozdushnye Sily
L’aereo divenne operativo a fine 1943 sul fronte ucraino. A quell’epoca il suo pilota aveva conseguito 32 vittorie, a fine guerra ne avrà al suo credito 37, incluse due ottenute speronando l’apparecchio avversario. Sulla fiancata sinistra, in cirillico, si identifica la scritta “Apparecchio donato dalla Gioventù Comunista di Alma-Ata”.
Yakovlev Yak-1
Sous Lieutenant Albert Durand (Groupe de chasse 3 Normandie, 1 WA)
Voenno-Vozdushnye Sily
Apparecchio utilizzato a Mosalsk nell’aprile 1943 dal gruppo Normandie, formato da piloti francesi (notare la coccarda in fusoliera) inviati in Russia da De Gaulle per unirsi allo sforzo bellico sovietico.
Yakovlev Yak-1
Mladshyi Leitnant Lydia Vladimirovna Litvjak (73 GvIAP)
Voenno-Vozdushnye Sily
Detta anche “la rosa bianca di Stalingrado”, è uno dei due soli assi donna al mondo (assieme a un’altra pilotessa sovietica) con 12 vittorie individuali più alcune condivise. Tra gli aerei abbattuti, è famoso il Bf.109 G-2 di Erwin Maier del Jagdgeschwader 53 che, catturato e portato davanti a lei, non voleva credere di essere stato abbattuto da una donna finché lei non gli descrisse ogni mossa del loro duello!