lunedì 23 Dicembre 2024

[Spiel 2010] Fresco – quando la vita del writer sembrava più semplice

Tra il predominante verde dei tavoli da gioco, i colori pastello delle numerose copie di Fresco messe in prova nei tre grandi stand intitolati alla Queen Games. E manco a dirlo proprio il colore è una delle caratteristiche principali del gioco gestionale strategico più nominato tra i premi conferiti nell’ultima parte dell’anno in Europa…

La serenità conferita al gioco da quei colori non corrisponde però ad una “tenerezza” di meccaniche; il gioco infatti risulta fin dai primi turni ben più profondo di quel che ci si potrebbe attendere, non di meno ai giocatori sono lasciate praticamente tutte le scelte possibili, lasciando al gioco stesso degli “automatismi” davvero ridotti.
Emblema dell’importanza delle considerazioni di ciascun giocatore rispetto alle scelte effettuate da ciascuno degli altri è proprio la proprieta di ben due schermi per ognuno di essi, schermi dietro ai quali nascondere le proprie risorse e le proprie scelte. Stiamo parlando di un gioco in cui la posizione in classifica di punteggio è così importante da non prevedere la parità di posizione, perché l’ultimo ha la possibilità di scegliere “a che ora” recarsi al mercato onde poter acquistare i lotti di colore migliori, trovandosi però a scendere a patti con il compromesso di prezzo maggiore e malumore del proprio artista (a nessuno piace alzarsi presto!).
E mentre si acquistano colori, si mischiano, si realizzano ritratti per sbarcare il lunario e si spende tempo per divertirsi un po’ (il morale gioca la sua parte nell’opera di un artista), l’affresco della cappella è un lavoro da non tralasciare assolutamente.
Sono insomma diverse le cose da tenere d’occhio, ma prima di ogni altra i vostri avversari.
Altra nota evidente della confezione del gioco sono le ben tre espansioni comprese, per le quali sono presenti degli spazi nello stesso tabellone originale, quasi a significare che quelli della Queen Games non se la siano sentita di affidare ai propri clienti (generalmente disabituati a giochi di questa profondità) un gioco completo troppo complicato. Ma quelli che più ne fossero curiosi hanno così la possibilità di completarlo con tutte le opzioni del caso, come in effetti ci conferma il “demo man” dello stand, che ci consiglia caldamente di giocare al massimo le prime tre o quattro partite con la versione base per poi infilarci tutto il possibile, compresa l’espansione extra in omaggio proprio durante la vendita in fiera.
Noi lo abbiamo provato e lo proveremo così, come un gioco in stile tedesco (ormai potremmo dire europeo) bello e nuovo, ma l’ennesimo che si inserisce in un settore effettivamente già ricchissimo (in particolare con una range di 2-4 giocatori per più di 60 minuti di partita), leggerete il risultato sulle prossime recensioni.

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