Dopo diversi mesi di sviluppo, Days of Wonder ha infatti inaugurato la open beta del gioco, invitando tutti gli appassionati a scaricare liberamente il software (disponibile per piattaforme PC, Mac e Linux) e a cominciare il test di massa.
Ma l’evento è stato anche fonte di accese polemiche, che hanno visto i giocatori dividersi in due campi nettamente contrapposti.
Tutta colpa dei Gold Ingots (GI).
Cosa sono? Qualcosa a metà tra l’abbonamento ad un MMORPG e i gettoni della cara vecchia sala giochi.
In pratica, al momento dell’attivazione del programma Days of Wonder ci chiederà di acquistare un certo numero di GI, creando un conto dal quale verranno scalati i costi delle singole partite che faremo, in un modello pay-per-play. Sono previste soluzioni differenziate, con offerte per chi acquista un gran numero di GI con un unico pagamento e, con l'acquisto del pacchetto da 60 euro, anche la spedizione omaggio di espansioni per il gioco “fisico”: Optando infatti per la soluzione di pagamento di fascia alta – pari a 60 euro – l'utente si ritroverà con 2000 GI, sufficienti quindi per 400-500 partite, e un "buono acquisto" di 30 euro utilizzabile sul sito stesso della Days of Wonder per comprare altri titoli della casa. Un astuto espediente di marketing che fa di Memoir '44 online un possibile volano per ulteriori acquisti.
La scala dei prezzi segue un sistema piuttosto complesso: ogni scenario ha un costo fisso ma per attivare tutte le unità speciali presenti al suo interno, dovremo pagare dei costi aggiuntivi. Ciò comporta non solo una diminuzione dei “gettoni” disponibili nel nostro account, ma anche il fatto che determinati scenari costeranno più di altri solo per la presenza di un carro Tiger o di unità di fanteria di élite. In media, pagando una trentina di euro sarà possibile effettuare all'incirca 200-250 partite.
In aggiunta a ciò, anche chi si offre per la open beta non sarà esentato dal pagamento. Non appena avrà terminato i suoi 100 GI gratuiti (sufficienti in media per 20-30 partite con le unità “speciali” attivate), dovrà infatti acquistarne degli altri.
Se si considera che gli stessi scenari se giocati in solitario prevedono un piccolo costo di base aggiuntivo in termini di GI e che – non appena il programma avrà superato la fase beta – Days of Wonder chiederà la rimozione del modulo relativo dal sistema di gioco online Vassal, ben si può comprendere l’indignazione di alcuni appassionati che si stanno mobilitando per chiedere l'adozione di un sistema a costo fisso o, quanto meno, ad abbonamento senza limitazione delle partite.