lunedì 23 Dicembre 2024

Finecast: la Games Workshop dice addio al metallo

"The Gods made Heavy Metal, and they said this is was good"

Così cantavano anni fa i Manowar, ma evidentemente a Nottingham preferiscono altre sinfonie, infatti, dopo anni di onorato servizio la Games Workshop ha annunciato la rimozione dal mercato dei modelli in metallo, a favore della Resina.

La scelta non giunge totalmente inaspettata: l'uso sempre maggiore della plastica, e i continui miglioramenti del processo di stampa della stessa, avevano fatto intuire da qualche tempo la volontà di liberarsi dal metallo.

Quello che giunge inaspettato è la decisione di rimuovere il range esistente, sostituendolo integralmente con il nuovo materiale, senza però cambiare gli stampi. Per intenderci, le miniature rimarranno le stesse, mentre cambierà il materiale di cui sono composte…

La decisione ha scatenato, com’era lecito aspettarsi, un crescendo di discussioni degli appassionati. Il punto principale è ovviamente se questa scelta modificherà il costo dei modelli. Dalle prime informazioni sembrerebbe che le miniature in blister singolo che nel gioco si usano da sole (Personaggi) non vedranno cambiato il prezzo, mentre quelle che prima erano vendute in blister singolo, ma andavano usate in unità (ad esempio gli Ushabti) adesso saranno vendute in box, con un visibile calo del prezzo. Nell’esempio degli Ushabti questi passano da 20 euro a modello a 40 euro per tre modelli.
Tutte queste considerazioni comunque non riguardano l'ormai tradizionale aumento dei prezzi di casa GW, che a breve coinvolgerà circa 250 prodotti a listino con un aumento variabile del 20-25%.

Altro grande dubbio degli appassionati è sul versante hobbistico. La Resina presenta un ottimo livello di dettaglio, ma ha degli indubbi difetti nella fragilità e nella presenza, a volte, di bolle. La GW afferma di aver usato una formula particolare che risolverebbe questi problemi, lasciando inalterato il livello del dettaglio. Nell’articolo di presentazione del prodotto sul White Dwarf di giugno si arriva addirittura a dichiarare che non serve lavare i modelli per rimuovere il sottile strato di materiale che serve a non far incollare tra loro gli stampi e che si deposita invariabilmente sulle miniature.

Finché non avremo tra le mani questa rivoluzionaria mescola, non potremmo dare dei giudizi certi. Se dovessimo basarci sull’esperienza personale dei prodotti Forgeworld (ditta associata alla GW che da anni produce modelli in resina) sarebbe d’obbligo avere dei forti dubbi; ma non si può certo ignorare che lo standard qualitativo dei modelli GW è sempre stato molto alto, per cui è difficile pensare che stiano puntando su un prodotto scadente.

Un’ultimo, doveroso pensiero va a tutti quegli hobbisti nostalgici cui piace sentire il peso del modello, avere una percezione fisica forte, che dovranno adattarsi a passare da “quelli che giocano con i soldatini di piombo” a “quelli che giocano con i pupazzi di plastica”.

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