domenica 24 Novembre 2024

Le Guerre Stellari di Fantasy Flight Games

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana… una casa editrice di giochi vicina vicina ebbe la fortuna di accaparrarsi una delle licenze più ambite dell'intero panorama ludico e decise di metterla a frutto fin da subito, puntando sui due generi dei quali vantava la maggiore esperienza: il wargame leggero e il living card game cooperativo. Non vi sorprenderete di certo se vi diciamo che la licenza di cui sopra è quella del caro vecchio Guerre Stellari, né se vi riveliamo che la casa editrice di cui stiamo parlando è l'ormai onnipresente Fantasy Flight Games. Il tutto svelato al pubblico con un annuncio strategicamente diramato il giorno prima dell'inizio della celeberrima GenCon, nel quale è stato reso noto l'arrivo di due nuovi prodotti: X-Wing e Star Wars: The Card Game.

Non c'è che dire, i ragazzi di FFG riversano tutta la loro fantasia sulla realizzazione delle meccaniche di gioco e non sui titoli, che in questo caso sono più che esplicativi del rispettivo genere di gioco.

In X-Wing ci ritroveremo – sorpresa, sorpresa – ai comandi di una squadriglia di astrocaccia ribelli o imperiali, intenti ad eliminare qualsiasi cosa che si muova nel raggio di dodici parsec. Nostra la responsabilità di creare la squadriglia, selezionare i piloti migliori e pianificare le manovre d'attacco che verranno poi eseguite in simultanea con l'avversario. Nostro il compito di riportare la vittoria nei molteplici scenari che verranno offerti, con i diversi velivoli che potremo schierare grazie all'immancabile pletora di espansioni che ci attendono. Nostra la gioia di muovere le miniature predipinte che rappresenteranno i diversi caccia e che saranno inclusi nei set. E già questo poco che si sa del sistema è stato sufficiente per scatenare le attese di orde di fan di Guerre Stellari e di giochi di miniature, disposti a tutto pur di mettere le mani sull'ennesimo (dobbiamo dirlo) titolo che vuole ricreare i drammatici duelli spaziali della saga… un evento che dovrebbe aver luogo nei primi mesi del 2012.

Più complesso il discorso relativo a Star Wars: The Card Game. Qui entriamo nel mondo dei living card games, con in più la variante del gioco in cooperativa. In questo titolo, concepito per essere giocato da uno a quattro giocatori, vestiremo tutti i panni di alti ufficiali dell'Alleanza Ribelle. Per quanto politically correct questo possa sembrare – ciò accadeva anche nel vecchissimo gioco di ruolo della West End Games – non sarà un compito semplice. Saremo infatti chiamati a rispondere a una serie di eventi, controffensive imperiali e sconvolgimenti galattici utilizzando le risorse della specializzazione che avremo scelto: Militare, Canaglia (ma il termine originale Rogue è più evocativo…), Scienziato o Operativo. La nostra specializzazione ci imporrà un determinato approccio al gioco, richiedendo un adeguamento delle nostre tattiche. Tattiche che comprenderanno l'utilizzo oculato dei personaggi per risolvere le crisi presentati dal mazzo di quella specifica missione, imponendoci di decidere come e dove schierare le nostre risorse (Chi mandare in missione dietro le linee nemiche? Chi potrà aiutarci maggiormente rimanendo nelle retrovie? E chi invece dovrà rimanere a tenere la posizione scontrandosi direttamente contro il potenziale militare imperiale?). Il tutto dandosi anche una bella mossa, perché ad ogni turno la Flotta Imperiale sarà sempre più vicina a scoprire l'ubicazione della nostra base e in quel caso… bum!

Il gioco seguirà l'ormai familiare formato del living card game, basato sull'uscita periodica di nuovi mazzi e non sull'acquisto “alla cieca” di carte secondo il più noto metodo del gioco di carte collezionabile.

Per concludere, è vero che qualsiasi cosa che rechi su di sé l'immagine di un Jedi e di Darth Vader, dai cestini portamerende ai lanciafiamme, si venderà come il pane. Per quel che riguarda il mondo dei giochi, è successo in passato per delle immani bufale ludiche che non valevano la carta sulla quale erano stampate, ma è altrettanto vero che difficilmente un nome come Fantasy Flight Games si limiterà a investire così tanto in due titoli solo per sfruttarne il nome.

E' più probabile, invece, che assisteremo ad un adattamento di meccaniche ben rodate presenti in altri giochi della casa – come non pensare per i caccia a Wings of War? – con l'aggiunta di alcune interessanti innovazioni. Ma chi può dirlo? Confuso il futuro è… solo i prossimi mesi rispondere potranno!

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