E ci siamo, nel bel mezzo di due dei maggiori eventi ludici europei andiamo ad analizzare le preferenze dei giocatori italiani (voi) rispetto al tipo di manifestazione cui inderogabilmente desiderano partecipare.
Premesso che il nostro giocatore medio, ossia l'appassionato per lo standard euroludico, tende a presenziare il maggior numero di eventi (rapportando distanza e dimensioni dell'evento stesso per valutarne l'approciabilità), valutiamo con le nostre poche domande quale sarebbe la preferenza in caso di una maggiore offerta di manifestazioni del genere.
E' quella che interessa meno, o così dite, la formula del festival, ossia una chermesse di personaggi e prodotti, una presentazione ufficiale degli elementi portanti del mondo del gioco. Incontri, convegni, simposi e quant'altro. Tutto quello dunque che trovate del maggior festival ludico d'Italia: Lucca Games. Quattro per cento di gradimento del sistema; o a Lucca lo fanno davvero bene o voi giocatori non siete di fatto così pretenziosi come dite di essere.
Richiesta più che giustificata è invece quella di quanti vorrebbero una mostra mercato ricca di novità editoriali di spicco e offerte promozionali. Più o meno quello che sarebbe lecito attendersi da editori e distributori che si presentino in prima persona al pubblico: la manifestazione di richiamo come strumento pubblicitario per i nuovi prodotti. Questo a maggior ragione considerando le primarie fonti pubblicitarie in ambito di boardgame, wargame e rpg: il gioco stesso e il passaparola.Anche qui però siamo sotto al venti per cento di preferenze. Meglio invece vanno le attenzioni riservate al concetto di fiera, termine tanto rigettato dalle organizzazioni quanto apprezzato (e genericamente utilizzato) dal pubblico. L'idea è quella di un evento ricco in termini di varietà, che offra ovviamente la possibilità di giocare giochi più o meno nuovi e di comprarli durante lo stesso evento, magari con qualche offerta speciale per il lancio o il rilancio del prodotto.
Ed in effetti stiamo parlando di ciò che generalmente offrono avvenimenti che vedono coinvolti soggetti interessati alla vendita per qualità dei giochi proposti. Accade a PLAY, accade poco meno a Lucca, ma anche in molte altre minori convention organizzate in tutta italia.E con questo apriamo la porta alla parola regina della serie: le vostre preferenze infatti dichiarano, con un buon 40%, che l'idea di evento ludico è legata a quella di convention, ossia di una manifestazione realizzata in funzione dei giocatori, ricca di eventi organizzati e spazi di gioco, nella quale la presenza di rivenditori risieda a margine dell'attività di gioco.
Insomma ai giocatori piace giocare, anche e soprattutto durante i grandi eventi.
Quello che invece accomuna tutte le voci del sondaggio, è l'idea di "grande evento" ossia di una organizzazione ricca e di forte richiamo, nella quale la presenza di personaggi ed entità del mondo ludico debba manifestarsi con una forte impressione. Stiamo parlando di quegli "effetti speciali" che sanno attrarre un pubblico più ampio quasi indipendentemente dall'interesse particolare, quelle "scenografie" in grado di catturare nel gioco l'occhio distratto degli avventori meno interessati, in due parole quello che permetta ai giocatori di venire trascinati a questi eventi dalle proprie ragazze o, nella peggiore delle ipotesi, dalle proprie famiglie.
Vedremo proprio in questi giorni, durante Lucca Games, se questa capacità di meravigliare, già tipica dei grandi avvenimenti ludici internazionali, sia stata recepita dagli organizzatori e dagli standisti italiani.